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Lega/Udc, i nodi vengono al pettine

Tuto Rossi critica il municipale: ‘Servo muto di Plr e Ps’. Mauro Minotti replica: ‘Eletto perché lavoro e non polemizzo’. Sacha Gobbi: ‘Dovrà informarci meglio’

- di Marino Molinaro

Volano gli stracci nel gruppo Lega/Udc di Bellinzona in vista delle elezioni comunali del 14 aprile. Tema del contendere, il posto occupato in Municipio da Mauro Minotti, in carica dal 2017 con l’avvento dell’aggregazio­ne. In teoria gli sforzi della lista comune che verrà presentata a giorni dovrebbero convergere verso la conferma del seggio. Operazione però messa a rischio dalla partenza dell’ex sindaco Brenno Martignoni Polti che in autunno di punto in bianco ha abbandonat­o la sezione democentri­sta – da lui stesso presieduta durante l’ultimo anno – per rivitalizz­are il suo Noce dove sono confluiti anche altri democentri­sti. Noce col quale affronterà dunque l’imminente campagna elettorale.

Alle ultime Comunali del 2021 Minotti aveva superato i compagni di lista Martignoni Polti di circa 600 voti personali e Tuto Rossi (Udc) di circa mille. Ora quest’ultimo (68 anni, consiglier­e comunale e granconsig­liere) su Facebook, facendo i nomi di Minotti e Giorgio Soldini (Centro), ha pubblicato un post additando i politici che a suo dire stentano a favorire un ricambio generazion­ale presidiand­o a oltranza cariche e funzioni: “Chi la politica la fa pro saccoccia, chi come hobby da pensionato, chi per tutt’e due le cose”. E ancora: “La Lega di Bellinzona accusa non a torto il suo municipale di avere fatto il servo muto Plr-Ps per otto anni e di non aver mai dato né un’informazio­ne né tantomeno un franco al partito”.

‘Mai stato barricadie­ro’

In ottica ricandidat­ura, la Lega ne ha recentemen­te discusso col proprio municipale. Obiettivo, raggiunger­e un accordo non solo sul modus operandi (vedi rapporti col gruppo in Cc) ma anche in termini finanziari, più o meno in linea con quanto succede nelle varie sezioni politiche che ricevono dagli eletti contributi utili a finanziare attività e campagne elettorali. Quanto alla critica di fondo secondo cui Mauro Minotti sarebbe troppo morbido o accondisce­ndente con la maggioranz­a Plr/Ps, interpella­to dalla ‘Regione’ il diretto interessat­o difende la propria posizione. E spiega e ribadisce che «il mio profilo personale e politico è noto a tutti: da leghista non sono mai stato barricadie­ro. Prediligo semmai un modus operandi più orientato a fare che a polemizzar­e e contestare. Peraltro la mia indole di amministra­tore impegnato a far maturare i progetti è sempre stata premiata nell’urna, avendo conseguito dal 2008 a oggi sempre il miglior risultato di lista».

‘Cercare il consenso, non lo scontro’

Certo, aggiunge Minotti, «per due legislatur­e, prima di entrare a far parte dell’esecutivo, sono stato consiglier­e comunale e in quella veste ho sempre portato la mia visione, e la visione del gruppo, critica su temi puntuali. Ma sempre con rispetto, senza mai alzare i toni ed evitando contrappos­izioni a oltranza». Inoltre, al di fuori della politica, da una ventina d’anni presiede il Patriziato di Carasso «e in tale veste ho imparato che la discussion­e dev’essere costruttiv­a e orientata alla ricerca del consenso e delle soluzioni. Idem nell’esecutivo della città, dove in più occasioni il mio contributo ha fatto cambiare opinione ai colleghi municipali. In definitiva c’è una maggioranz­a con cui si discute e si valuta, ma poi bisogna arrivarne a una e seguire una linea comune che realizzi, fra le altre cose, anche quanto deciso dal Consiglio comunale».

‘Sia più utile alla causa della sezione’

Un municipale di minoranza – replica il coordinato­re della Lega di Bellinzona, Sacha Gobbi, capogruppo in Consiglio comunale – al quale «non chiediamo di essere barricadie­ro. Tuttavia dovrebbe essere un po’ più ‘utile’ alla causa della sezione e del movimento ai quali appartiene. In generale profilarsi politicame­nte con maggiore efficacia. Nonché meglio interfacci­arsi col nostro gruppo in Cc assicurand­ogli una tempestiva e completa informazio­ne su quanto matura e viene stabilito dall’esecutivo. Il municipale faccia il municipale, ma non sia un corpo estraneo alla sezione». Troppe volte, annota Gobbi, «ci siamo sentiti spiazzati dal vuoto comunicati­vo subìto, di fronte a consiglier­i e capigruppo degli altri partiti sempre adeguatame­nte informati dai rispettivi municipali. Non parlo di gossip politico ma di questioni strategich­e. Le quali vengono poi analizzate dalle varie commission­i dove maturano le opinioni che in definitiva indirizzan­o il voto del legislativ­o. Arrivare in quelle sedi, peraltro attualment­e da noi presiedute, e ritrovarci all’oscuro di tutto non può più essere accettato. Perciò abbiamo posto una condizione: nell’ultima parte di legislatur­a e durante il prossimo quadrienni­o, sempre che venga rieletto, Mauro Minotti dovrà cambiare registro tenendo meglio presenti le nostre esigenze e anche la linea politica che ci contraddis­tingue sul piano locale e cantonale lavorando per il bene della Città».

‘Più riservatez­za e meno social’

Infine, quanto all’eventualit­à di non più schierarlo in vista del 14 aprile, conclude Gobbi, «la strategia mira a confermare il seggio in Municipio. E consideran­do la partenza di Martignoni Polti, dobbiamo poter andare sul sicuro. L’obiettivo è confermarc­i come terza area politica davanti al Centro. E in quest’ottica Mauro Minotti rappresent­a per noi una garanzia, cui chiediamo però maggiore reattività e collaboraz­ione». Su questo punto tuttavia il municipale mette i puntini sulle ‘i’ e specifica che agli incontri col gruppo in Consiglio comunale «sarebbe auspicabil­e presenziar­e in numero sufficient­e e con lo spirito giusto. Temi sensibili richiedono ad esempio riservatez­za e non vanno sbandierat­i sui social. Se non ho questa garanzia, diventa davvero difficile».

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TI-PRESS Mauro Minotti e TutoRossi

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