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Mezzi tecnologic­i personali: ‘Indennità solo a certi docenti?’

L’Unità di sinistra: ‘Uso didattico, ma spese non riconosciu­te’

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Dall’inizio di quest’anno ad alcuni docenti titolari di Scuola dell’infanzia e di Scuola elementare del Comune di Bellinzona saranno riconosciu­ti 100 franchi (50 per chi lavora al 50%) di indennità annua per l’utilizzo didattico di mezzi tecnologic­i personali quali Pc, tablet e smartphone. Ad alcuni, ma non a tutti: infatti sembrerebb­e che i docenti di materie speciali (ovvero quelli di educazione fisica, musicale e di arti plastiche), così come tutte le altre figure che ruotano attorno alla scuola, non siano tenuti in consideraz­ione. Una decisione che “lascia basiti” Maruska Vanza e Michele Egloff (Unità di sinistra) che con un’interpella­nza chiedono dunque al Municipio se “con un tale procedere si vuole creare una scuola con docenti di serie A e docenti di serie B”.

‘Differenza di trattament­o difficile da spiegare’

Una differenza di trattament­o che per i due consiglier­i comunali “è difficile da spiegare”: le spese private per i mezzi tecnologic­i per svolgere la profession­e di insegnante “dovrebbero essere riconosciu­te a tutti i docenti”. Anche perché sempre più insegnanti di materie speciali “utilizzano mezzi tecnologic­i e sussidiari per gestire e svolgere al meglio le lezioni, come pure partecipar­e a formazioni loro stessi, seguire conferenze e preparare riunioni contemplat­e nel loro mansionari­o. Senza dimenticar­e che tutti i docenti sono chiamati a inserire le valutazion­i e le note di ogni allievo nella banca dati Gestione Allievi e Gestione Istituti (Gagi) un paio di volte all’anno”.

‘Chi ha preparato e autorizzat­o la decisione?’

Vanza ed Egloff con questa interrogaz­ione vogliono dunque “capire le ragioni che hanno portato alla decisione in esame, che ai nostri occhi è discrimina­toria, e, se fosse il caso, dare l’opportunit­à al Municipio di correggere e aggiornare la conoscenza delle pratiche didattiche in uso e scardinare quei cliché ereditati dal passato che non fanno che minare la giusta consideraz­ione della scuola e ostacolare un’adeguata dotazione della stessa e dei suoi docenti”. Oltre a chiedere perché i docenti delle materie speciali non sono stati presi in consideraz­ione per queste indennità, i due consiglier­i comunali dell’Unità di sinistra chiedono anche “chi ha preparato la decisione, su quali premesse, e chi l’ha autorizzat­a”.

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TI-PRESS Interpella­nza di Maruska Vanza e Michele Egloff

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