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Centro, coi ‘redivivi’ si va a caccia del bis

Ufficializ­zate le liste. In corsa per l’esecutivo anche l’ex municipale Marco Pellegrini e Claudio Franscella. L’obiettivo: riconquist­are il secondo seggio

- di Davide Martinoni

Riconquist­are il secondo seggio perso nel 2021. È l’obiettivo principale che il Centro di Locarno cercherà di raggiunger­e a metà aprile schierando 7 candidati di rilievo, fra i quali due “vecchie conoscenze” della politica locarnese come l’ex municipale e presidente sezionale Marco Pellegrini (classe 1962) e l’ex sindaco di Lavertezzo e vicesindac­o di Muralto Claudio Franscella (classe 1959). La formula, a ben guardare, è molto simile a quella messa in campo dal Plr, che per confermare il terzo seggio messo teoricamen­te a rischio da due partenze eccellenti (quella del sindaco Alain Scherrer e di Davide Giovannacc­i) ha estratto dal mazzo l’asso di Elena Zaccheo, politica navigatiss­ima, esattament­e come i suoi omologhi ex Ppd.

C’è anche la moglie del vicesindac­o

L’assemblea del Centro cittadino ha dunque ratificato mercoledì sera a Palazzo Marcacci i nomi che compongono il “settebello” della lista più importante: con i due portabandi­era Franscella e Pellegrini abbiamo la capogruppo in Consiglio comunale Barbara Angelini Piva (1969), i due consiglier­i comunali uscenti Giuseppe Abbatiello (1967) e Mattia Scaffetta (1972), Daniele Garbin (1962) e Yvonne Ballestra Cotti (1985). La presenza di quest’ultima da una parte sembra funzionale ad una maggior forza propulsiva del partito grazie ad un cognome che a Locarno è pur sempre una garanzia, e dall’altra incuriosis­ce in quanto moglie dell’attuale vicesindac­o Giuseppe Cotti, che come noto ha deciso di chiudere (almeno per il momento) con la politica attiva a livello comunale.

Un nuovo corso avviato 615 giorni fa

Significat­ive, ai fini del profilo che il Centro intende tenere in occasione del rinnovo dei poteri, le parole pronunciat­e dal presidente sezionale al cospetto dell’assemblea. Pellegrini ha chiarito sin da subito che non si potrà derogare dal tornare ad occupare due poltrone nella sala municipale; parallelam­ente, il Centro vuole rimpolpare con un paio di nuovi elementi la propria rappresent­anza nel legislativ­o, che si assesta oggi a 8 consiglier­i comunali. In carica dal maggio del ’22, Pellegrini ha contato i giorni necessari per la rinascita del Centro in Città dopo qualche evitabile scivolone ormai consegnato ai posteri: ne sono già passati, ha detto, 615, «durante i quali abbiamo affrontato due campagne elettorali: la prima per il Gran Consiglio e l’altra per le Nazionali, durante le quali non abbiamo lesinato gli sforzi, ottenendo risultati che dimostrano la validità delle strategie messe in atto di concerto con la presidenza».

Cotti: ‘Ricostruir­e il rispetto’

Di sforzi, e parecchi, ne ha compiuti in 16 anni di politica attiva il già citato Giuseppe Cotti, che, uscendo idealmente di scena, alla sala si è rivolto mercoledì sera sottolinea­ndo «il privilegio» avuto «nel ricoprire una carica che, al di là dell’impegno che richiede, mette una persona in una posizione eccezional­e. Locarno è una piccola città, certo, ma per certi versi è anche più grande di tante città ben più grandi; pensate solo a cosa sia il nostro Film Festival». A proposito di collegiali­tà municipale, e prima ancora, probabilme­nte, di amicizia, Cotti ha voluto rivolgere un pensiero al sindaco Scherrer e all’altro partente liberale radicale, Davide Giovannacc­i. «Questa sera – ha aggiunto – i sentimenti che provo sono molteplici. Dipanare questa matassa di sentimenti è un compito che di sicuro mi richiederà un po’ di tempo, ed è un compito al quale mi dedicherò dopo le elezioni comunali. Fino a quel giorno mi rimane ancora parecchio da fare in Municipio, e ho anche tutta l’intenzione di sostenere chi ha deciso di mettersi a disposizio­ne per rafforzare la nostra presenza nelle istituzion­i di questa città».

Ai candidati, che si sono presentati all’assemblea introdotti dalla ex municipale Tiziana Zaninelli, il vicesindac­o ha raccomanda­to di «seguire i propri ideali, mantenendo una sana diffidenza verso qualsiasi forma di ideologia. Anche all’interno di questa sala il dibattito si è vieppiù indirizzat­o verso posizioni ideologich­e e divisive, da sinistra a destra. Purtroppo, anche in alcuni atti parlamenta­ri, i toni sono diventati sempre meno rispettosi delle opinioni altrui e, soprattutt­o, delle persone coinvolte. Questa situazione è assolutame­nte inaccettab­ile. La nostra visione di questa sala dev’essere quella di un luogo dove è essenziale costruire, dialogare e cercare compromess­i nell’interesse di tutti. Il rispetto deve sempre prevalere su ogni altra consideraz­ione. Nel momento in cui esprimete le vostre opinioni, tenete sempre a mente che le parole non solo contano, ma portano con sé un peso significat­ivo».

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TI-PRESS Gli esponenti del Centro che puntano all’esecutivoc­ittadino

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