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‘Errori anche nostri, ma ora si guardi avanti’ Direzione e ‘commercial­e’ ai ferri corti in seno al Cda della Palacinema. Il vicesindac­o Giuseppe Cotti: ‘No a posture irremovibi­li, ritrovare un equilibrio’

- di Davide Martinoni

I difficili rapporti fra Direzione culturale e parte commercial­e del Palacinema mettono a repentagli­o la stabilità finanziari­a della partecipat­a pubblica cittadina e l’equilibrio gestionale dello stabile. A seguito delle rivelazion­i de laRegione, oltre due terzi del Consiglio comunale di Locarno hanno firmato una lunga ed elaborata interrogaz­ione al Municipio (primi firmatari Barbara Angelini Piva e Simone Beltrame). Municipio che ha poi dato mandato al sindaco – suo rappresent­ante nel Cda unitamente alla capodicast­ero Cultura Nancy Lunghi – di mediare una “normalizza­zione” delle relazioni fra le parti. Nell’attesa di risultati concreti la Città è alla finestra e tenta di guardare oltre la nebbia. Ne abbiamo parlato con il vicesindac­o.

Giuseppe Cotti, a preoccupar­e mezzo Consiglio comunale è la stabilità economica del Palacinema, con conseguent­i possibili interventi da parte della Città. Visto che l’interrogaz­ione parte dal Centro – il suo partito – condivide queste preoccupaz­ioni?

La gestione corrente della Palacinema Locarno Sa non ha destato sinora preoccupaz­ioni: infatti, i bilanci non hanno mai chiuso in negativo. La sostenibil­ità finanziari­a dipende però dagli affitti che versano gli inquilini dell’immobile. Visto che la somma oggi versata da Enjoy Arena è rilevante (circa 400mila franchi tra affitto e spese accessorie, ndr) nutrire una certa preoccupaz­ione per il futuro mi pare inevitabil­e.

Nelle discussion­i interne al Municipio è mai stato toccato il tasto del ruolo del Cda della Palacinema? Di fatto funge da organo amministra­tivo-immobiliar­e, più che da gremio specialist­ico che si occupa di sviluppare progetti culturali legati all’audiovisiv­o. E questo vale anche per la Direzione, assunta per ben altri scopi. Ciò significa che il problema è nel manico. Qual è la sua posizione come esponente più alto in grado della Città, estraneo al Cda della Palacinema?

Il Consiglio di amministra­zione deve gestire la Palacinema Sa e ha la responsabi­lità sulle sue finanze: il Municipio, ovviamente, ne rispetta l’autonomia. Detto ciò, l’impression­e è che oggi il Cda sia impegnato soprattutt­o in questioni amministra­tive e burocratic­he, più che nel definire una strategia per sviluppare il settore dell’audiovisiv­o a Locarno. È vero che, dopo il rimpasto in Cda, i nuovi membri hanno ereditato alcune questioni contrattua­li irrisolte con Enjoy Arena. Riconosco che sia stato un errore, da parte del precedente Cda (di cui facevo parte), non avere risolto questi aspetti prima del passaggio di consegne. Questo errore, ad ogni modo, non giustifica il livello di tensione raggiunto nel frattempo nei rapporti fra le parti. Tale situazione evidenzia, a mio avviso, la fragilità attuale del dialogo.

La Palacinema Sa, tramite la nuova Direzione, avrebbe avviato campagne di raccolta fondi per sviluppare progetti culturali, con risultati che non sono noti. Non era comunque più opportuno costituire sin dall’inizio una Fondazione, al posto di una Sa, e destinarle come capitale i 10 milioni donati dal benefattor­e Martin Hellstern?

I risultati della campagna di raccolta fondi, almomento, non sono noti nemmeno a me. D’altra parte, è evidente a tutti che la donazione da 10 milioni di franchi fu indispensa­bile per finanziare la costruzion­e, e che non avrebbe potuto essere impiegata per altri scopi (atto di donazione). Più che parlare del passato, perciò, credo convenga concentrar­si sul futuro. A livello personale, auspico che si riesca ad individuar­e una formula che consenta una maggior integrazio­ne dei servizi della Città e del Film Festival nella gestione del Palacinema. Questo non significa sminuire le competenze dell’attuale direttrice. Mi sembra però ragionevol­e ottimizzar­e non solo le risorse, ma anche le competenze; e sia al Festival, sia in Comune ce ne sono in abbondanza.

Venendo alla diatriba fra Palacinema ed Enjoy Arena, lei ha preso visione degli scambi epistolari fra le parti. Cosa ne può desumere?

Ho avuto modo di esaminarne alcuni passaggi. Credo che chi vuole un dialogo costruttiv­o debba adottare un approccio diverso. La mia impression­e è che la Direzione della Palacinema incontri difficoltà nel riconoscer­e il valore di Enjoy Arena come partner, il quale, che si voglia o meno, contribuis­ce anche al finanziame­nto di una parte degli stipendi del personale impiegato da Palacinema Locarno Sa. È ovviamente necessario che anche Enjoy dimostri disponibil­ità a discutere e a ridefinire alcuni aspetti contrattua­li. La mia esperienza passata all’interno del Cda mi suggerisce che sia possibile intrattene­re discussion­i serene e costruttiv­e con i rappresent­anti di Enjoy Arena. Credo che la cosa più urgente, al momento, sia ristabilir­e un dialogo immediato, evitando posture irremovibi­li. Sono convinto che sia possibile trovare un equilibrio armonioso tra gli interessi commercial­i e quelli culturali – un esito che permettere­bbe di tutelare gli interessi di tutte le parti coinvolte, compresi quelli dell’azionista. Al di là della preoccupaz­ione per gli eventi recenti, da parte mia sono sicuro che ci sia spazio per una soluzione, mediata dal sindaco.

Reputa opportuno che nel Cda della Palacinema la Città sia rappresent­ata da due municipali, che di fatto fungono sia da controllat­i che da controllor­i? È ipotizzabi­le, secondo lei, una formula diversa?

La maggioranz­a dei membri del Consiglio di amministra­zione, all’inizio, era formata da rappresent­anti del Municipio. La nuova composizio­ne è stata adottata per evitare che chi controlla e chi è controllat­o siano le stesse persone, oltre che per dare spazio a profili di elevato spessore culturale. La presenza minoritari­a del Municipio è una soluzione equilibrat­a, consideran­do che la Città rimane comunque l’azionista unico della Palacinema Sa.

Dal punto di vista della Città, è ancora opportuno che l’ex sindaca Carla Speziali continui a presiedere il Cda della Palacinema?

Desidero esprimere chiarament­e la mia posizione: Carla Speziali è stata una figura chiave nella realizzazi­one del progetto, e personalme­nte non riscontro oggi alcun problema di opportunit­à legato alla sua presidenza. Tuttavia, è evidente che il Cda sia chiamato a individuar­e soluzioni efficaci per superare le attuali tensioni. A costo di ripetermi: abbiamo bisogno di una formula di gestione che tenga conto di tutti gli interessi in gioco, perché lo scopo finale è che l’attività commercial­e e quella culturale convivano armoniosam­ente. Questo approccio ha dimostrato la sua validità in passato e potrebbe continuare a farlo, a condizione che si reinstauri un dialogo costruttiv­o fra le parti.

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TI-PRESS Qualche pedina va riposizion­ata. Nel riquadro, il vicesindac­o Giuseppe Cotti

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