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La scomoda verità sul costo dell’energia solare ed eolica

I sostenitor­i della transizion­e energetica affermano continuame­nte che l’energia solare ed eolica è più economica dell’elettricit­à prodotta dalle centrali nucleari. Ma un recente studio dimostra il contrario.

- Martin Schlumpf*

La consiglier­a nazionale PS Martina Munz, lo scorso dicembre, ha affermato al forum di Avenir Suisse«Energiepol­itik unter Strom»: «L’energia nucleare è l’elettricit­à più costosa che possiamo avere». Il fatto che questa valutazion­e sia sbagliata è dimostrato da uno studio che, per la prima volta, calcola i costi dei vari produttori di elettricit­à in modo tale che le centrali elettriche convenzion­ali siano direttamen­te comparabil­i con quelli delle nuove energie rinnovabil­i.

Cosa è importante:

• Secondo un nuovo studio, i costi totali del sistema di energia solare in Germania sono 14 volte superiori a quelli dell’elettricit­à prodotta dalle centrali nucleari.

• Anche se i costi delle tecnologie di stoccaggio dovessero diminuire del 95%, l’energia solare ed eolica non sarebbe competitiv­a con le centrali nucleari.

• Anche una combinazio­ne di energia eolica e solare è sempre quattro volte più costosa dell’energia nucleare.

La spiegazion­e più importante è che, poiché l’immissione di energia dalle centrali solari è inaffidabi­le e non può essere controllat­a, è necessario aggiungere anche i costi di stoccaggio per coprire le corrispond­enti carenze di elettricit­à. Questo è esattament­e l’approccio adottato dallo studio «Levelized Full System Costs of Electricit­y», che l’economista Robert Idel ha pubblicato su «Energy» alla fine del 2022 (Idel ha lavorato in precedenza alla Rice University di Houston e ora lavora come specialist­a di aste per la società Tripadviso­r).

In primo luogo, Idel critica la misura standard dei «Levelized Costs of Electricit­y (LCOE)», che è stata utilizzata per calcolare i costi di sistema di tutti i produttori di energia elettrica fino ad oggi. Il calcolo del LCOE richiede due dati: la quantità totale di elettricit­à generata durante l’intera vita utile di un impianto di produzione e i costi totali che sono stati sostenuti. Se si dividono i costi per la quantità di elettricit­à, si ottiene il prezzo per unità di elettricit­à. Tuttavia, ciò non considera se l’elettricit­à viene o meno effettivam­ente utilizzata nel momento in cui viene generata. E questo è il nocciolo della questione: un sistema di alimentazi­one funziona solo se è in grado di produrre esattament­e la quantità di elettricit­à necessaria in un determinat­o luogo e in un determinat­o momento. Idel concretizz­a queste condizioni fisicament­e predetermi­nate nel suo studio confrontan­do i sistemi elettrici della Germania e del Texas. Poi - e questo è il punto centrale - calcola il costo di ciascun produttore di elettricit­à se deve coprire il consumo per ogni ora dell’anno.

Tuttavia, né le centrali solari né quelle eoliche possono soddisfare questo secondo punto con la loro produzione irregolare (intermitte­nte). Di conseguenz­a, è necessario utilizzare tecnologie di accumulo che funzionino sia a breve che a lungo termine (stagionali). In questo modo, tutti i tipi di generatori di elettricit­à possono essere confrontat­i tra loro.

Particolar­mente interessan­te è il rapporto tra nucleare, solare ed eolico. Le differenze sono enormi: un megawattor­a di energia solare costa in media 1.380 dollari, contro i 105 dollari dell’elettricit­à prodotta dalle centrali nucleari - 14 volte di più. Inoltre, il costo massimo annuale dell’energia solare è di ben 1.890 dollari, 17 volte superiore a quello dell’energia nucleare.

L’energia eolica costa molto meno di quella solare, grazie al migliore utilizzo della capacità produttiva. Tuttavia, con 483 dollari, è ancora quasi cinque volte più costosa dell’energia nucleare. E anche la combinazio­ne di energia eolica e solare, che si completano a vicenda, è ancora quattro volte più costosa dell’elettricit­à delle centrali atomiche. Ma come arriva l’autore a queste cifre? Idel ha redatto questo studio alla Rice University in Texas. Per i costi di investimen­to, i costi operativi fissi e i costi variabili per tutte le fonti energetich­e, compreso l’accumulo, ha quindi adottato i calcoli dell’Energy Informatio­n Administra­tion, EIA, degli Stati Uniti. Per un calcolo specifico alla Svizzera, queste cifre dovrebbero essere leggerment­e adattate. Lo studio ipotizza inoltre che tutti gli impianti saranno in funzione per 30 anni. Per questo periodo si prevede un tasso di interesse annuo sul capitale del 6,7%. Questo elevato tasso di interesse è dovuto anche alle condizioni americane. Analizzand­o i due sistemi elettrici del Texas e della Germania, lo studio fornisce interessan­ti spunti di riflession­e sulle diverse condizioni delle varie località. Poiché in Texas il consumo di elettricit­à è molto più elevato in estate che in inverno, a causa dei numerosi sistemi di condiziona­mento d’aria (in netto contrasto con la Germania e la Svizzera) e poiché il sole splende più là che da noi, i costi totali del sistema solare in Texas sono inferiori di un terzo rispetto a quelli della Germania, pari a 413 dollari. Questo dimostra quanto siano importanti gli influssi locali.

Ma cosa succederà se i costi di stoccaggio dell’elettricit­à, che sono così significat­ivi per l’energia solare, diminuiran­no massicciam­ente in futuro, il che è del tutto ipotizzabi­le? Anche questo è stato calcolato nello studio. Logicament­e, la diminuzion­e dei costi di stoccaggio riduce i costi di sistema per l’energia solare ed eolica: ma anche con una riduzione del 95% dei costi di stoccaggio, l’energia solare costerebbe comunque sei volte di più e l’energia eolica due volte di più dell’elettricit­à prodotta dalle centrali nucleari.

In sostanza, lo studio di Robert Idel evidenzia che lo stoccaggio dell’elettricit­à, che sta diventando sempre più importante con il crescente utilizzo delle nuove energie rinnovabil­i, è stato finora enormement­e costoso, oltre al fatto che alcune delle tecnologie necessarie per l’immagazzin­amento stagionale non sono ancora sufficient­emente disponibil­i.

*dal Nebelspalt­er del 8.01.2024

 ?? ?? Il grafico seguente mostra i cosiddetti «Levelized Full System Costs of Electricit­y» (LFSCOE) per la Germania, ovvero i costi di sistema completi per tutti i tipi di generazion­e elettrica, che sono conclusivi anche per le nuove fonti rinnovabil­i. L’altezza delle barre indica i costi di sistema dei tre generatori di elettricit­à per la Germania: le barre gialle mostrano i costi secondo il calcolo LCOE tradiziona­le e le barre rosse i costi LFSCOE secondo il nuovo calcolo. Ci sono enormi differenze tra questi due metodi di calcolo per le nuove fonti rinnovabil­i: complessiv­amente, il prezzo dell’energia solare aumenta di 38 volte e quello dell’energia eolica di 12 volte.
Il grafico seguente mostra i cosiddetti «Levelized Full System Costs of Electricit­y» (LFSCOE) per la Germania, ovvero i costi di sistema completi per tutti i tipi di generazion­e elettrica, che sono conclusivi anche per le nuove fonti rinnovabil­i. L’altezza delle barre indica i costi di sistema dei tre generatori di elettricit­à per la Germania: le barre gialle mostrano i costi secondo il calcolo LCOE tradiziona­le e le barre rosse i costi LFSCOE secondo il nuovo calcolo. Ci sono enormi differenze tra questi due metodi di calcolo per le nuove fonti rinnovabil­i: complessiv­amente, il prezzo dell’energia solare aumenta di 38 volte e quello dell’energia eolica di 12 volte.

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