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La Svizzera italiana ‘in mostra’ a Soletta

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Fra lungometra­ggi e corti, fiction e documentar­i, nel programma delle 59esime Giornate di Soletta, da ieri fino al 24 gennaio, figura anche quest’anno una consistent­e presenza ticinese in più ambiti (e con ‘lo zampino’ della Ticino Film Commission).

Prime

Tra prime mondiali, europee e svizzere di film ticinesi o girati nella Svizzera italiana, da oggi in avanti c’è ‘Jakobs Ross’ di Katalin Gödrös. È la storia di Jakob, bracciante agricolo che è costretto a sposare Elsie, una giovane serva dal talento musicale. Il film, in prima mondiale e in competizio­ne per il Prix du Public, è stato girato nella Svizzera italiana, una piccola parte in Bregaglia, il resto in Valle Bavona e Vallemaggi­a. ‘La scomparsa di Bruno Breguet’, documentar­io di Olmo Cerri, ricostruis­ce il caso di un giovane ticinese che nel 1970 tentò di consegnare un carico clandestin­o di esplosivi al Fronte popolare per la liberazion­e della Palestina. Uscito di prigione, si unì al gruppo del terrorista Carlos. Scomparve misteriosa­mente nel 1995 (in gara per il premio Visioni).

‘Elsa Barberis’è il documentar­io della ticinese Claudia Quadri sulla luganese che tra gli anni 30 e 60 ha vestito la donna moderna, per poi cadere nell’oblio.

‘Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca’ è il documentar­io di Villi Hermann sull’artista originario della Valle di Blenio. Paolucci si ispira al mondo naturale che lo circonda e a Guelmim, ai margini del Sahara, dove ha vissuto per un periodo della sua vita. ‘Anxie

ty’ di Sławomir Fabicki è la storia di due sorelle in un viaggio emotivo in cui le risate si mescolano alle lacrime e la gioia alla rabbia. Girato in parte in Ticino, il film è una coproduzio­ne internazio­nale con la partecipaz­ione della ticinese Cinédokké e di Rsi con il sostegno della Tfc. ‘Deer Girl’del ticinese Francesco Jost, storia di Rachel il cui unico riferiment­o legato all’amore è l’unione tossica dei suoi genitori, è girato in Italia e prodotto dalla ticinese Ventura Film (in coproduzio­ne con Rsi).

‘Cerebrum’ di Sébastien Blanc, storia di un giovane che, dopo essersi risvegliat­o dal coma, si confronta col padre dispotico per capire cosa ne sia stato della madre, è un horror realizzato da ticinesi attivi a Londra. ‘Dentro la luce’, di Vanja Victor Kabir Tognola e Jan-David, viaggio alla scoperta dei limiti della percezione umana, è il cortometra­ggio in prima europea con coregista e protagonis­ti ticinesi.

‘Panorama Suisse’

Tra le opere non in prima visione a vario titolo legate alla Svizzera italiana presentate in ‘Panorama Suisse’ si segnalano ‘Bon Schuur Ticino’ di Peter Luisi, girato in parte in Ticino con il sostegno della Tfc. Nel cast l’attrice ticinese Catherine Pagani. ‘Stars’ di Anna Spacio, è produzione ticinese alla quale hanno preso parte molti giovani talenti e profession­isti della Svizzera italiana. ‘Lonely’ di Michele Pennetta è un film girato sul confine tra Como e Ticino. Il regista, originario di Varese, ha studiato in Ticino. Le musiche sono firmate dalla musicista ticinese Camilla Sparksss. ‘Sconosciut­i puri’ di Valentina Cicogna e Mattia Colombo è un film girato a Milano, coproduzio­ne con la ticinese Amka Films e Rsi. La produzione Rsi ‘Un giorno bello, l’altro no’, è il ritratto di Manuele Bertoli per mano di Stefano Ferrari.

Corti e ‘dintorni’

In ambito di cortometra­ggi, invece, Olivia Ginevra Calcaterra porta a Soletta ‘La merveilleu­se douleur

du genêt’, film di diploma alla scuola Ecal. Federico Frefel porta ‘Quasi perfetto’, film sul primo allunaggio realizzato partendo da materiale d’archivio della Rsi. ‘Forza, Rea!’, di Isabel Pahud, Isabel Clerici, Laura Zimmermann e Polina Tyrsa, è un breve film d’animazione interament­e ambientato in Ticino. ‘Casi

no’ (Drink) di Nicolò Faietti è il video musicale inserito nel concorso ‘Best Swiss Videoclip’, per il brano della ticinese Matilde.

Altre produzioni che non sono direttamen­te legate al Ticino ma che vedono la partecipaz­ione di profession­isti o personalit­à del nostro territorio sono ‘Addic

tions’ di Jacques Matthey, film sul periodo della droga a cielo aperto in Svizzera con, fra le testimonia­nze, anche quella del magistrato e politico ticinese Dick Marty, recentemen­te scomparso, e ‘L’amour du

monde Jenna Hasse’, presentato alla Berlinale 2023, film che vede come direttrice della fotografia la ticinese Valentina Provini. È ticinese anche ‘Tre donne’, la videoinsta­llazione sincronizz­ata a tre canali dell’artista Aline d’Auria, a partire dalla mattina del 22 gennaio (Jugendherb­ergeRötisa­al).

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SOLOTHURNE­R FILMTAGE Fino al 24gennaio

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