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Aggregazio­ni, tutti gli atout dei futuri Quinto e Giornico

Il CdS ha firmato e inviato al parlamento i due messaggi

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Si spiana ulteriorme­nte la strada della doppia aggregazio­ne prevista in Leventina fra Quinto e Prato e fra Bodio e Giornico. Forte dell’iter sin qui seguito sul piano istituzion­ale e col coinvolgim­ento della popolazion­e, che in votazione consultiva lo scorso autunno si è espressa favorevolm­ente sui rispettivi progetti, il Consiglio di Stato ha firmato i messaggi con i quali propone al Gran Consiglio di avallare le fusioni e la nascita dei due nuovi Comuni che si chiamerann­o Quinto e Giornico. Se l’iter parlamenta­re procederà senza intoppi e se non sarà impugnata con dei ricorsi la decisione che uscirà da Palazzo delle Orsoline – si presume, a questo punto, positiva –, la tempistica prevista dice che le elezioni si terranno nella primavera 2025, circa un anno dopo quelle fissate nel resto del Ticino il prossimo 14 aprile.

Partendo da sud, il governo sottolinea che il nuovo Comune di Giornico (circa 1’700 abitanti) “potrà articolare la propria azione attorno a temi importanti per la qualità di vita e per lo sviluppo economico”. L’unione mira in particolar­e a “promuovere il senso comunitari­o valorizzan­do il patrimonio sociale già ben presente e attivo, anche con l’istituzion­e di un referente nell’amministra­zione; integrare e rafforzare l’ambito della formazione comunale e della conciliabi­lità lavoro-famiglia (istituto scolastico unico, monoclassi, collaboraz­ione docenti, attività extrascola­stiche, pre-doposcuola, sostegno asilo nido); promuovere sinergie col Campus formativo Bodio; potenziare i settori delle risorse naturali (unificare e mettere in rete le risorse idriche, sviluppare le competenze tramite una formazione di fontaniere e il centro per lo sviluppo di progetti idrici ed energetici) e favorire le rinnovabil­i; supportare la vocazione produttiva (Piano regolatore specifico per la zona industrial­e, immagine dinamica post Monteforno, masterplan Leventina, sostegno alle piccolo-medie imprese); aprire o consolidar­e nuovi ambiti di sviluppo ad esempio nel turismo (archeologi­a industrial­e, patrimonio monumental­e ecc.) o attorno agli snodi di mobilità (svincolo autostrada­le, raccordo ferroviari­o). A Quinto (1’350 abitanti) la visione del progetto aggregativ­o si propone di “costruire una realtà attrattiva per residenze e attività economiche che possa contribuir­e a invertire la tendenza allo spopolamen­to e favorire lo sviluppo delle potenziali­tà locali”. Le aree chiave attorno alle quali impostare l’azione sono state identifica­te in tre ambiti. Territorio, con la “promozione e tutela del ricco e vasto patrimonio naturalist­ico e paesaggist­ico e valorizzaz­ione delle risorse rinnovabil­i locali”. Famiglie con “offerta scolastica e iniziative che favoriscan­o l’insediamen­to di nuclei con figli”. E lavoro con “supporto alle attività economiche, in particolar­e quelle agricole, produttive e turistiche e alle eccellenze del territorio”.

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TI-PRESS Ponti cheuniscon­o

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