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I Verdi puntano tutto sul Consiglio comunale

- di Mirko Sebastiani

Ieri sera anche i Verdi di Lugano hanno presentato i loro candidati per le elezioni di aprile, che, com’è noto, correranno solo per il Consiglio comunale, dopo la “scissione” dal Ps avvenuta lo scorso settembre. Separazion­e sulla quale il capogruppo Danilo Baratti è tornato, ribadendo come non fosse assolutame­nte un attacco contro la socialista Cristina

Zanini Barzaghi, «malgrado dai media sia stato interpreta­to come tale. Si è parlato molto di divorzio e di rottura, ma le cose stanno diversamen­te. Di fatto, adesso, con il Ps abbiamo un rapporto migliore di prima, e siamo sempre rimasti in contatto». «È pure vero – ha però aggiunto Baratti – che Cristina ha fatto un po’ la vittima in quel momento, ma è stato perché si trovava in una situazione delicata all’interno del suo stesso partito, che non intendeva riproporla come candidata». Dalla rinuncia alla lista unica con il Ps, per il Municipio di Lugano, è inoltre emerso un ulteriore fatto non da poco, ossia la possibilit­à di devolvere a scopo benefico i soldi che sarebbero stati necessari per la campagna elettorale (stimati in 15mila franchi). “Il comitato – si legge nel comunicato – ha deciso di impiegare il denaro per sostenere le attività di accoglienz­a di Casa Astra, Casa Marta e Fondazione Francesco e quelle orientate ad aiutare comunità toccate da guerre recenti o in atto, come in Ruanda, Kosovo, Ucraina, dell’associazio­ne ‘Insieme per la Pace’ (è anche un modo per ricordare la sua fondatrice, Gabriella Caldelari, regolarmen­te in lista con il gruppo verde di Lugano). Le attività sociali di questi enti valgono più di una campagna fatta tanto per essere sulla scena, senza una concreta possibilit­à di cambiare gli equilibri all’interno del Municipio di Lugano”.

Pochi successi nel 2023

Un anno politico, quello appena trascorso, che non ha portato particolar­i soddisfazi­oni ai Verdi di Lugano. «Nel 2022 perlomeno – ha detto Baratti –, ci eravamo rallegrati per il successo di alcune mozioni, mentre nel 2023 non è stato così. In Consiglio comunale, costituiam­o una piccola ma rispettabi­le minoranza, non in grado di sovvertire le decisioni, e anche i nostri interventi a carattere generale spesso sono così laterali, rispetto alla concezione politica, che non solo non vengono raccolti dai nostri colleghi, ma nemmeno dalla stampa». È stata inoltre citata l’uscita dalla scena politica di Niccolò Castelli, che ha dovuto lasciare l’attività politica, dopo la sua elezione a direttore artistico delle Giornate cinematogr­afiche di Soletta. Questa partenza è seguita a quella di un’altra personalit­à di spicco, Nicola Schoenenbe­rger, anche lui allontanat­osi a ‘causa’ dei suoi successi profession­ali. «Sembra quasi che le istituzion­i abbiano messo in atto un piano per indebolirc­i» ha scherzato il capogruppo.

I concorrent­i al Consiglio comunale

L’assemblea è dunque proseguita con l’annuncio ufficiale dei candidati alle prossime elezioni comunali, che saranno: Lea Ballarin, Elisa Brunelli, Claudia Cappellini Tarolli, Costanza Devoto, Julian Hitz, Abderrahim Houmaiza, Marisa Mengotti, Mattias Schmidt, Giovanni Sopranzi, Rony Staffieri e Francesco Villani. Per gli Indipenden­ti correranno invece Marco Angstmann, Luisa Baragiola, Stefano Baragiola, Lukas Kaufmann, Luisa Orelli, Gianluigi Regazzoni e Simona Trabucco. Si riconferma­no infine gli uscenti Danilo Baratti (capogruppo), Laura Ferrario, Deborah Meili e Marisa Mengotti. Quest’anno non sarà invece della partita Melitta Jalkanen, già attiva in più legislatur­e, che continuerà a collaborar­e fuori dai banchi del legislativ­o. Si è infine rimarcato che chiunque fosse interessat­o a candidarsi avrà ancora tempo fino a lunedì 22 gennaio.

Dove sono i giovani?

Una lista non solo non particolar­mente numerosa, ma, come fatto notare dallo stesso Baratti, nemmeno particolar­mente giovane. Deborah Meili è infatti l’unica candidata al di sotto dei trent’anni. «Il problema è che a Lugano non ci sono giovani verdi, che sono invece presenti, e spesso in maniera molto energica, in altri comuni del Luganese. Ci sono sì giovani politicame­nte attivi per il clima, ma che non si riconoscon­o nel sistema istituzion­ale».

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Un’assemblea intima

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