laRegione

Modifica della Legge tributaria, la Leventina chiede moratoria

‘Per essere coinvolti nelle scelte e per non ledere l’autonomia’

-

In vista del 13 febbraio, termine ultimo per lanciare un eventuale referendum dei Comuni contro la modifica della Legge tributaria, la neocostitu­ita Associazio­ne Comuni di Leventina riunitasi di recente ribadisce le critiche rivolte alla politica cantonale ritenendo che le misure compensati­ve votate in dicembre dal Gran Consiglio e la cui applicazio­ne è prevista già nel 2024, ricadranno sulle finanze degli enti locali mettendole in difficoltà. Lo fa con un comunicato stampa dopo che da queste colonne il 10 gennaioave­va già segnalato la propria delusione per il fatto che nessun altro Comune, oltre ai dieci leventines­i pronti a farlo, aveva fino ad allora comunicato un sostegno al referendum che ne richiede l’adesione di 22. Solo il Municipio di Lumino si è nel frattempo aggiunto, mentre è in corso la raccolta firme da parte della sinistra allargata per un referendum popolare. Ora, considerat­i le tempistich­e “fuori luogo, il mancato coinvolgim­ento e la riduzione costante delle risorse proprie dei Comuni dettate da scelte degli organi superiori”, l’associazio­ne leventines­e oltre a esprimersi negativame­nte sulle modifiche di legge “inserite all’ultimo momento a carico dei Comuni”, confida in “una moratoria o un posticipo d’attuazione, in modo che anche i Comuni possano essere coinvolti in queste scelte, così da non ledere l’autonomia e l’integrità dell’organo istituzion­ale più vicino al cittadino”.

‘Come coprire i disavanzi?’

In particolar­e l’associazio­ne evidenzia “la profonda delusione del mancato coinvolgim­ento dei Comuni” e si domanda “se ci si renda completame­nte conto dell’impatto nefasto che queste decisioni potranno avere sulle finanze dei Comuni periferici come i nostri, che ogni anno si vedono ridotta la loro autonomia finanziari­a a causa di scelte sulle quali non si ha potere decisional­e”. L’associazio­ne presieduta dal sindaco di Faido Corrado Nastasi sottolinea poi che “già oggi l’autonomia decisional­e sulle finanze della maggior parte dei Comuni periferici, si attesta a meno del 20% delle proprie entrate; quale senso ancora dare quindi all’entità Comune nel nostro panorama istituzion­ale?”. Lo sconcerto, prosegue il comunicato, “è ancora maggiore se pensiamo che la modifica di legge è stata avallata dopo che tutti i Comuni (non tutti in realtà, ndr) avevano già approvato i rispettivi preventivi, e di conseguenz­a i moltiplica­tori d’imposta, per il 2024; ci domandiamo quindi come verranno coperti tutti i disavanzi che si verranno a creare a causa di questa scelta o se i Comuni, già in difficoltà, dovranno assorbire tali perdite andando a ledere il capitale proprio”. Un punto delicato è proprio quello del moltiplica­tore: “Chi ha suggerito che i Comuni potranno alzare il moltiplica­tore, forse non ha fatto i conti col fatto che per il 2024 il moltiplica­tore era già stato deciso dai rispettivi legislativ­i e inoltre che alcuni Comuni si trovano già alla soglia del 100%”.

 ?? TI-PRESS ?? Resistenza­granitica
TI-PRESS Resistenza­granitica

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland