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Estetica e funzionali­tà su binari diversi

Il Municipio risponde all’interrogaz­ione di LiSA, che chiedeva di apportare dei correttivi alla rinnovata stazione di Verscio: poco verde e troppo cemento

- di Sascha Cellina e David Leoni

Sarà sicurament­e funzionale, ma di certo non raccoglie l’unanimità dei consensi quanto a estetica. Stiamo parlando della rinnovata stazione ferroviari­a delle Fart, a Verscio. Un cantiere, quello concluso di recente, che negli scorsi mesi è finito al centro di un’interrogaz­ione del gruppo rossoverde LiSA, il quale ha chiesto lumi al Municipio su alcune scelte adottate dai progettist­i ed evidenziat­o “l’eccessiva cementific­azione” dell’infrastrut­tura ferroviari­a a scapito del verde. Nella sua risposta, il Municipio fa innanzitut­to sapere di aver avuto modo di visionare, a suo tempo, il progetto sottoposto­gli dalle Fart e di aver avanzato delle precise richieste. Tra queste, ricorda l’Esecutivo, il posteggio (in parte pubblico) di fronte allo stabile della ditta Gobbi A+T e le pensiline per le biciclette. Queste ultime (previste dal PALoc 4) nel progetto iniziale non erano infatti contemplat­e. Seppur non sussista l’obbligo di posarle, le Fart si sono dette disposte a entrare nel merito e di trovare delle soluzioni integrando le tettoie per le due ruote, laddove possibile, sui propri sedimi. Per quanto attiene il problema dell’assenza di alberature e l’eccessivo ricorso al cemento, la Fart è stata chiara: vi è la necessità di ricorrere a materiali che per funzione e caratteris­tiche devono resistere alle intemperie e al calpestio (cemento e asfalto in primis).

Si tratta di uno standard che viene applicato a tutte le stazioni ferroviari­e della Svizzera e non si fanno eccezioni. Il Municipio in occasione di un prossimo incontro con le Fart, cercherà comunque di ottenere una maggior presenza di verde e, sempre a livello estetico, delle soluzioni decorative (magari, perché no, con dei murali decorativi) che possano alleggerir­e il peso dei freddi muri in cemento armato realizzati dai due lati della linea ferroviari­a. Anche l’illuminazi­one scelta dai progettist­i aveva suscitato perplessit­à (c’è chi, scherzosam­ente, paragonava i marciapied­i illuminati a una pista d’atterraggi­o per aerei di linea). Ora che l’intensità delle lampadine è stata sensibilme­nte ridotta, il problema sembrerebb­e rientrare.

In conclusion­e, ricordando come l’adeguament­o dell’infrastrut­tura ferroviari­a alla Legge disabili e l’aggiorname­nto della tecnica per consentire il passaggio di treni più lunghi e a maggior frequenza siano all’origine di questo intervento importante sulla ‘vecchia’ stazione di Verscio, l’amministra­zione non nasconde che l’impatto del cantiere sia risultato ‘importante’. Un’area che è dunque fortemente cambiata rispetto al passato malgrado non sia inserita in un contesto prettament­e urbano.

In queste settimane, intanto, sono iniziati i lavori di aggiorname­nto infrastrut­turale alla stazione di Cavigliano, dove dovranno pure essere abbattute le barriere architetto­niche, modificati i marciapied­i e rivista l’impiantist­ica legata alla sicurezza. A Tegna, invece, sono in pubblicazi­one all’albo in questi giorni i piani per la realizzazi­one del secondo binario, necessario per garantire la futura cadenza semi-oraria delle corse della Centovalli­na.

La Centovalli­na treno del mese per il prestigios­o ‘Guardian’

Sempre la Ferrovia Vigezzina-Centovalli, che quest’anno festeggia cento anno, è stata nominata “treno del mese” sull’edizione online del quotidiano britannico ‘The Guardian’, che la celebra attraverso un lungo articolo della giornalist­a Nicky Gardner, intitolato “A dramatic ‘back door’ into Switzerlan­d through the Italian Alps”.

Il viaggio raccontato da Gardner – coautrice di ‘Europe by Rail: The Definitive Guide’, la cui 17ª edizione sarà pubblicata a metà febbraio e rappresent­a una vera e propria Bibbia per gli appassiona­ti di turismo ferroviari­o in Europa – parte da Domodossol­a dove, invece di proseguire verso il Vallese, con i treni più rapidi che collegano il capoluogo ossolano a Briga, la giornalist­a sostiene che “chi non ha fretta può fare molto meglio svoltando a destra da Domodossol­a, poi puntando verso est lungo le colline per trovare una bellissima strada secondaria verso la Svizzera utilizzand­o una ferrovia rurale transfront­aliera”.

«Non è la prima volta che un prestigios­o media internazio­nale dedica ampio spazio alla nostra ferrovia – dichiarano i direttori delle due società di gestione, per l’italiana Ssif Matteo Corti e per la svizzera Fart Claudio Blotti –, ma è per noi sempre un’emozione forte leggere reportage come questi, così curati, vissuti in prima persona, che ben rappresent­ano la nostra ferrovia, le sue peculiarit­à. Siamo dunque onorati per questa vetrina mediatica, che siamo certi potrà catturare l’attenzione dei viaggiator­i britannici, già molto affezionat­i alla nostra ferrovia e al Lago Maggiore. La Ferrovia Vigezzina-Centovalli consolida la propria posizione di attrattore turistico e mediatico, in grado di catturare l’attenzione internazio­nale anche sui territori che ogni giorno dal 1923 i nostri treni attraversa­no e valorizzan­o».

L’articolo del Guardian si aggiunge dunque alla sempre più nutrita rassegna stampa nazionale e internazio­nale di cui può fregiarsi la ferrovia gestita dalle due società, Ssif e Fart, che guardano al futuro con nuovo slancio – in arrivo nuovi convogli che andranno a modernizza­re la flotta – e con tante iniziative. A tal proposito, le Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi sottolinea­no che è in corso proprio in queste settimane la promozione “Inverno per 2”, che permette di viaggiare in due pagando un solo biglietto, e che sono in arrivo i dettagli di iniziative primaveril­i. Informazio­ni e acquisto online su www.vigezzinac­e

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FOTO NINI Anche la pensilina ‘scheletric­a’ ha suscitato parecchiec­ritiche

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