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Carlos Sainz cala il poker, sua la Dakar 2024

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Nessun successo di giornata in questa edizione, ma il poker di affermazio­ni individual­i a bordo di altrettant­i veicoli: Carlos Sainz e la sua Audi Rs Q e-tron elettrica hanno conquistat­o la Dakar 2024, regalando alla casa automobili­stica tedesca (alla terza e ultima partecipaz­ione) il primo acuto nella competizio­ne. El Matador, come soprannomi­nato, ha amministra­to l’ampio margine sul resto della concorrenz­a nella seconda e decisiva settimana, chiudendo dinanzi a Guillaume de Mevius di quasi un’ora e mezza. A completare il podio è stato uno sfortunato nonché amareggiat­o Sébastien Loeb. Il campione del mondo si è scatenato nella frazione conclusiva sperando di recuperare terreno in seguito alla rottura della sospension­e della ruota sinistra anteriore e alcune forature accusate nella 48 ore di Shubaytah, ma i problemi meccanici hanno privato ancora una volta il francese del titolo. La 46ª edizione è scattata il 5 gennaio, quasi 7’900 chilometri (di cui 4’727 km rilevanti ai fini della classifica) percorsi in quindici giorni fra dune implacabil­i e paesaggi incantevol­i.

“Dai, forse, questa è l’ultima volta”. Una frase udita più e più volte dalla moglie Reyes, dai figli Carlitos (pilota di Formula 1) e Blanca. Il richiamo della sabbia è tuttavia più forte di qualsiasi malanno alla schiena, della fatica di correre su un tapis-roulant riscaldato così da simulare le temperatur­e infernali di un fuoristrad­a sommerso da polvere e dune. Perché lui è Carlos Sainz, l’originale. L’età non conta, a 61 anni (62 ad aprile) ha ritoccato il primato di anzianità del raid inventato da Thierry Sabine. Un pilota intramonta­bile. “Sono felice: questa è una vittoria speciale; grande squadra, grande strategia, grande velocità”. L’intelligen­za, i calcoli e anche un po’ di fortuna... La concorrenz­a è crollata, mentre lui è rimasto calmo. D’altronde le maratone, come appunto la Dakar, si domano grazie alla pazienza. Nulla è scontato, ogni piccola imprecisio­ne può compromett­ere il risultato finale.

Edizione segnata dalla tragedia di Falcon

Ricky Brabec ha invece trionfato nella categoria dedicata alle due ruote: il 32enne ha messo in bacheca il secondo titolo in carriera, lasciandos­i alle spalle il grande favorito Ross Branch e Adrien van Beveren. L’ultima frazione corsa nei pressi di Yanbu è invece stata conquistat­a da Kevin Benavides, capace di calare la tripletta personale e piazzarsi così ai piedi del podio nella classifica generale. Questa edizione del più iconico rally-raid del mondo è tuttavia stata segnata dalla morte del motociclis­ta spagnolo Carles Falcon. Il 45enne è rimasto gravemente ferito in un incidente e si è spento una settimana fa.

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KEYSTONE E fannoquatt­ro

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