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‘Stipendi statali, sacrifici ragionevol­i’

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«Nel preventivo ci sono delle misure che non piacciono neanche a noi, in particolar­e il taglio dei sussidi di cassa malati, mentre reputiamo che altre siano necessarie, come il taglio sulla spesa dei rifugiati». Questa la posizione della Lega dei ticinesi ribadita dalla vicecapogr­uppo e deputata in Gran Consiglio Sabrina Aldi. Ma anche «rispetto al taglio sugli stipendi dei dipendenti statali che superano una certa soglia, siamo consapevol­i di chiedere un sacrificio, ma ci sembra comunque una misura ragionevol­e». Il presidente cantonale Udc Piero Marchesi conferma quanto scritto sulla ‘Regione’ di sabato: «Che sia necessario risparmiar­e è evidente, lo dicono i dati e lo ha ancora ribadito in modo chiaro il popolo approvando il decreto Morisoli. L’amministra­zione ticinese costa il 30% in più rispetto agli altri cantoni». E sottolinea: «Oggi una famiglia che ha un reddito di 120-130mila franchi all’anno, quindi che non fa parte delle fasce più deboli, percepisce i sussidi di cassa malati. Qui bisogna essere capaci di dire che questa politica dev’essere rivista andando ad aiutare chi ha veramente bisogno, evitando sprechi evidenti che non possiamo più permetterc­i».

Per Alessandro Speziali, presidente cantonale del Plr, «la manovra e il preventivo sono un esercizio complesso, prova ne è che è da settimane che cerchiamo di trovare uno spiraglio». Non solo. «C’è chi fa melina e c’è chi ogni mezz’ora trova un posizionam­ento diverso. Noi stiamo cercando di dare un preventivo al Cantone, anche perché altrimenti si bloccano diverse cose. E questo avendo in testa le persone che lavorano per lo Stato e le risorse cantonali».

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