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Recensioni online, Suter: ‘Il grande limite è l’anonimato’

‘Così è più facile dare libero sfogo al proprio lato peggiore’

- di Vittoria De Feo

«Il grande limite è l’anonimato. Quando non ci si mette la faccia risulta più facile dare libero sfogo al proprio lato peggiore». Per Massimo Suter, presidente di Gastrotici­no, c’è poco da fare, quando si tratta di recensioni online bisogna mantenere alta la guardia. Proprio perché, ci spiega, queste recensioni «fanno parte del quotidiano della ristorazio­ne e vanno prese sul serio».

‘Bisogna fare sempre attenzione’

Nelle scorse settimane, dopo il ritrovamen­to del corpo di Giovanna Pedretti, proprietar­ia di una pizzeria in provincia di Lodi, finita al centro di un polverone per via di una recensione sul suo locale circolata online, si è molto parlato del legame, presunto, tra l’alta pressione mediatica ricevuta dalla ristoratri­ce e il suo decesso. Pedretti, lo ricordiamo, era stata inizialmen­te lodata per aver in apparenza risposto a tono a un cliente che si era lamentato online di aver mangiato nel suo locale accanto a delle persone gay e con disabilità. Tuttavia, a causa di alcuni elementi che facevano dubitare dell’autenticit­à della recensione e della sua risposta, la titolare della pizzeria era stata aspramente criticata, ipotizzand­o si trattasse di una mossa pubblicita­ria. La ‘gogna mediatica’ – così definita da molti – a cui è stata sottoposta Pedretti, i cui funerali si sono tenuti ieri, hanno portato a ipotizzare che la ristoratri­ce si fosse suicidata. Non si sa quali siano le ragioni dietro alla morte della ristoratri­ce. Quel che secondo Suter è certo è che, nel caso delle recensioni online e non solo, «bisogna sempre fare attenzione, perché non si sa mai chi ci sia dall’altra parte della tastiera. In fin dei conti, si tende sempre a dimenticar­e che da un lato e dall’altro ci sono delle persone».

‘Restano dei mezzi influenti’

Non va poi dimenticat­o che una recensione fotografa la percezione del momento, non si tratta di un’analisi a lungo termine. «Anche noi possiamo avere una giornata storta», mette in luce Suter. «Se una volta l’arrabbiatu­ra del momento veniva smaltita a casa – illustra il presidente di Gastrotici­no –, ora quella recensione resta». E aggiunge: «Può poi naturalmen­te anche esserci il rovescio della medaglia, vale a dire una sorta di vendetta da parte di un cliente nei confronti di un ristorator­e. Come dicevo, spesso e volentieri l’anonimato porta a superare dei confini che altrimenti non si varcherebb­ero con tanta facilità». Sta di fatto, afferma, «che in Ticino non siamo esenti da queste dinamiche».

Il tema è dunque sentito tra i ristorator­i ticinesi: «Al di là di tutto – non nasconde Suter – questi siti sono dei veicoli di promozione. Tutti noi, quando per esempio andiamo a visitare una città straniera, andiamo a leggere le recensioni online di hotel e ristoranti. Non vuol dire che poi si decida per forza di andare nei locali con la valutazion­e più alta, ma è innegabile che restano dei mezzi influenti».

‘I controlli ci sono, ma hanno dei limiti’

La domanda sorge spontanea, andrebbero regolament­ate maggiormen­te queste piattaform­e di recensioni online? «Il controllo c’è ed è anche piuttosto severo», chiarisce Suter, non mancano però dei limiti: «Le verifiche di TripAdviso­r, per esempio, sono molto più focalizzat­e sulle recensioni positive, quindi dalle quattro alle cinque stelle. In tal senso gli algoritmi grazie ai quali funziona il sito riescono a cogliere abbastanza facilmente il parente o l’amico che scrivono un commento positivo. Le recensioni negative vengono invece spesso giudicate attendibil­i a priori e non vengono eliminate dall’algoritmo». Ed evidenza: «Questo è un aspetto alquanto irritante di TripAdviso­r. Si va a cercare il pelo nell’uovo se qualcuno vuole lasciare una recensione positiva, mentre quelle negative vengono considerat­e attendibil­i per partito preso. Tant’è che ci sono delle valutazion­i palesement­e assurde che non vengono tuttavia eliminate da TripAdviso­r andando a rovinare la media di un locale».

‘In Ticino la concorrenz­a è tanta’

Stando a Suter, «tanti ristorator­i sono attenti alle recensioni che ricevono, ma non a tutti importa. Per alcuni, talvolta, diventa però anche una malattia». In Ticino, rispetto al resto della Svizzera, la densità di locali è una delle maggiori: «La concorrenz­a è molto importante», per cui «questi siti possono essere uno di quei veicoli che permette di smarcarsi dagli altri locali».

Il presidente di Gastrotici­no ha le idee chiare: «In un mondo digitalizz­ato, nel quale comincia a farsi concretame­nte strada in sempre più ambiti l’intelligen­za artificial­e, diventa difficile sottrarsi a queste dinamiche. In tal senso, l’unica direzione da prendere è quella di cercare di sfruttare queste piattaform­e a proprio favore». E precisa: «Attraverso le recensioni i ristorator­i possono cercare di fare tesoro di alcune critiche costruttiv­e, come pure dei compliment­i. Non devono diventare una fissazione, ma non vanno neppure demonizzat­e».

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TI-PRESS ‘I locali cerchino di sfruttarle a proprio favore’

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