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La nuova strada è uno ‘scempio paesaggist­ico’

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“La realizzazi­one della nuova strada di circonvall­azione a Biogno è uno scempio paesaggist­ico e uno spreco di denaro pubblico”. Questa dichiarazi­one è contenuta nell’interpella­nza presentata al Municipio di Lugano dai consiglier­i comunali Raoul Ghisletta (primo firmatario), Danilo Baratti, Sara Beretta Piccoli, Edoardo Cappellett­i, Mattea David, Demis Fumasoli, Marisa Mengotti, Tamara Merlo, Aurelio Sargenti, Carlo Zoppi. Nell’interpella­nza, si legge inoltre che “la realizzazi­one della nuova strada è un’idea vecchia di 20 anni e ormai ampiamente superata, che ha un costo di quasi 3 milioni di franchi e implica degli espropri ingiustifi­cabili di terreni privati per 930mila franchi”.

Gli interpella­nti chiedono al Municipio se abbia qualche ripensamen­to sulla realizzazi­one di tali opere (inclusi il nuovo posteggio pubblico e la rinnovata pavimentaz­ione in pietra naturale), alla luce delle critiche e opposizion­i, emanate da cittadini o enti interessat­i. Tuttavia, come ricordano gli stessi firmatari dell’atto parlamenta­re, il Consiglio comunale approvò il credito di 8,18 milioni di franchi, il 30 novembre 2020, con 43 voti favorevoli su 53 presenti. Nell’interpella­nza si legge pure che “il posteggio interrato (oltre 5 milioni di investimen­to) viene criticato per il suo impatto negativo e per la non conformità con le ‘Linee Guida Cantonali - Intervento nei nuclei storici’ del 2016. Non solo, altre critiche sono piovute sulla “nuova strada che serve poche decine di case e la riduzione del traffico veicolare nel nucleo di Biogno è minima, tanto che non è nemmeno quantifica­ta dal messaggio e dai rapporti commission­ali. Globalment­e, quindi, si tratta di un’operazione non sostenibil­e dal profilo ambientale, ma anche da quello finanziari­o. Ricordiamo che in questo momento per ragioni finanziari­e la Città ha addirittur­a sospeso la realizzazi­one delle nuove scuole di Viganello, pur essendo già stata approvata la domanda di costruzion­e!” L’interpella­nza chiede inoltre quale sia “il punto della situazione a due anni di distanza dal voto del Consiglio comunale”.

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