‘Una 13esima Avs solo a scapito di lavoratori e consumatori’
Esce allo scoperto il comitato interpartitico dei contrari
Berna – Anche chi si oppone all’iniziativa sindacale sulla 13esima Avs è uscito allo scoperto. Il comitato ‘borghese’ interpartitico (Udc, Plr, Centro e Verdi liberali) che si batte per il ‘no’ bolla come “irresponsabile, costosa e antisociale” la proposta di modifica costituzionale in votazione il 3 marzo.
A essere penalizzati sarebbero in particolare le giovani famiglie e quelle monoparentali, ha dichiarato ieri ai media Thomas Aeschi, capogruppo Udc alle Camere federali. Il motivo? Per assorbire i maggiori costi, i datori di lavoro sarebbero obbligati ad aumentare i prelievi sui salari; i consumatori verrebbero spremuti mediante un incremento dell’Iva. Stando alla ‘senatrice’ Brigitte Häberli-Koller (Centro), l’iniziativa ha un difetto maggiore: la 13esima Avs verrebbe versata a tutti, anche a quei pensionati che non ne hanno bisogno. In questo modo si mette a repentaglio la più importante assicurazione sociale, pregiudicando tra l’altro i progressi compiuti con la riforma Avs21, che garantisce l’equilibrio finanziario del primo pilastro solo fino al 2030.
Alla fine tutti i contribuenti potrebbero venir penalizzati, giacché la Confederazione finanzia in parte l’Avs, ha ricordato il consigliere nazionale Olivier Feller (Plr). Il vodese ha fatto notare che i maggiori costi per finanziare la 13esima Avs saranno destinati a crescere (da 5 a 8 miliardi dal 2033) a causa del numero crescente di persone che andranno in pensione (500mila, nei prossimi 10 anni). Ciò rischia di avere effetti negativi sulle riserve dell’Avs, oggi di 47 miliardi, che devono coprire almeno un anno di uscite dell’assicurazione. Non solo: la Confederazione verrà inoltre sollecitata a finanziare parte dei deficit, col pericolo che si debba tagliare su altre voci di bilancio, magari nel sociale, ha messo in guardia Feller. L’iniziativa è la risposta sbagliata a un problema reale: una fetta di pensionati fa fatica ad arrivare alla fine del mese, ha sostenuto la consigliera nazionale bernese Melanie Mettler (Pvl). Quella giusta, di risposta? Provvedimenti mirati destinati a innalzare le pensioni più basse. Entro il 2026, è stato ricordato, il Consiglio federale si è impegnato a presentare un progetto per garantire il finanziamento dell’Avs nel decennio 2030-2040: questo conterrà anche misure per sostenere i pensionati più fragili. Diametralmente opposta la posizione dell’Associazione per vecchi, invalidi, vedove e orfani (Avivo), secondo la quale una tredicesima mensilità Avs è indispensabile – e spesso di vitale importanza – per garantire una vecchiaia dignitosa. Molti anziani faticano ad arrivare alla fine del mese, con la rendita Avs che spesso è la loro unica fonte di guadagno, è stato affermato ieri in una conferenza stampa aBerna. Le prestazioni complementari non sono la soluzione: vi sono barriere amministrative, e in molti hanno vergogna a richiederle. I soldi per finanziare la 13esima mensilità? Ci sono, affermaAvivo.