Firmato il rapporto di Quadranti
In Gestione si sblocca finalmente un altro grosso dossier: quello, annoso e controverso, riguardante l’acquisto – 76 milioni di franchi, quattro in meno rispetto all’importo previsto inizialmente – dello stabile (ex Banca del Gottardo) di proprietà dell’Efg in centro a Lugano, principale tassello della ‘Cittadella della giustizia’. La maggioranza commissionale ha infatti sottoscritto il voluminoso rapporto del liberale radicale Matteo Quadranti. Non sarà l’unico rapporto ad approdare al plenum del Gran Consiglio nella sessione di febbraio. I Verdi ne stileranno uno di minoranza: lo redigerà Samantha Bourgoin. Stabile che accoglierà il Tribunale d’appello, il Tribunale penale cantonale, la Pretura (civile) di Lugano, i giudici dei provvedimenti coercitivi, la Corte di appello e di revisione penale (adesso a Locarno), l’autorità di protezione (la riforma del settore tutele e curatele in Ticino contempla, come noto, l’istituzione delle Preture di protezione). Resterà a Bellinzona la Pretura penadi le, che dal Business Center traslocherà nel futuro rinnovato Pretorio. Ma a Lugano la costruzione della ‘Cittadella’ passerà anche dalla ristrutturazione dei vicini Palazzo di giustizia – che continuerà a essere la sede dei magistrati del Ministero pubblico (compresi i procuratori oggi ‘ distaccati’ a Bellinzona) e che ospiterà anche agenti della Polizia giudiziaria e il Consiglio della magistratura – ed edificio di via Bossi, che avrà tra gli inquilini la Magistratura dei minorenni. Gli interventi al Palazzo di giustizia e nell’edificio di via Bossi saranno oggetto di messaggi governativi, con la relativa richiesta di crediti, specifici. Musica del futuro.
Primo sì dunque all’acquisto dello stabile Efg. «Ora spetterà al plenum del Gran Consiglio, e magari in seconda battuta ai cittadini, pronunciarsi, ma alla fine la politica doveva, e dovrà, decidere: stamattina la maggioranza della commissione della Gestione ha dato una prima risposta a uno dei poteri dello Stato, il potere giudiziario, prospettandogli una concreta soluzione al problema logistico che da troppo tempo interessa la magistratura ticinese», rileva, avvicinato dalla ‘Regione’ al termine della riunione commissionale, Quadranti. Il quale nel rapporto scrive fra l’altro: “Una buona giustizia richiede certo risorse umane ma anche spazi, cablaggi e digitalizzazione”. Afferma il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni, che ha sottoscritto il rapporto con riserva (non hanno firmato gli altri commissari dell’ex Ppd e cioè Fiorenzo Dadò, Giorgio Fonio e Marco Passalia): «Come abbiamo già indicato, questo messaggio del Consiglio di Stato sull’acquisto dello stabile Efg ha suscitato e suscita delle perplessità nel nostro gruppo: una parte lo sosterrà, una parte no». Chi è a favore «pensa che sia una sistemazione necessaria per garantire alla giustizia spazi adeguati e organizzativi», i dubbi invece da parte del Centro sono «sulla concentrazione di quasi tutte le autorità giudiziarie a Lugano, facendo così venir meno il concetto di prossimità soprattutto a Locarno e Bellinzona, e un investimento finanziario estremamente alto». Sul referendum finanziario obbligatorio, Agustoni è tranchant: «Su un investimento che globalmente raggiunge il quarto di miliardo di franchi mi sembra legittimo che il popolo si esprima, e mi risulta che lo stesso consigliere di Stato Norman Gobbi abbia auspicato un coinvolgimento popolare per un investimento da lui stesso definito epocale». Già, il referendum finanziario obbligatorio. La Lega, che ha firmato il rapporto di maggioranza, lo sosterrà? «Non so, dobbiamo ancora discuterne in gruppo», taglia corto Boris Bignasca, alla testa dei deputati leghisti.
In casa Udc il documento messo a punto da Quadranti è stato sottoscritto con riserva da Tiziano Galeazzi , mentre non è stato firmato da Roberta Soldati. «Sul dossier non c’è nel partito una linea univoca», indica Galeazzi. Un dossier «di cui discuteremo ancora nella prossima riunione del gruppo parlamentare». E spiega: «Per quel che mi concerne, come municipale di Lugano ho sempre sostenuto, con i colleghi dell’organo esecutivo, la posizione della Città favorevole all’acquisto dello stabile Efg. Come granconsigliere sono un po’ critico sul prezzo: secondo me si poteva scendere sotto i 76 milioni». Nei giorni scorsi il partito cantonale con un comunicato aveva dichiarato di essere contrario all’investimento… «Quel comunicato va contestualizzato: quando è stato diramato non c’era ancora un Preventivo del Cantone approvato, ora l’acquisto dello stabile Efg andrà in Gran Consiglio contestualmente al Preventivo 2024». Pronti ad appoggiare l’eventuale referendum obbligatorio? «Ne parleremo in gruppo». E due. Dei due deputati socialisti in Gestione, Fabrizio Sirica ha firmato il rapporto di Quadranti, il capogruppo
Ivo Durisch lo ha sottoscritto ma con riserva. «La maggioranza dei deputati del Ps, tra cui chi le parla, è d’accordo con l’acquisto dello stabile: si è preso atto che non c’è un piano B, che lo stabile è assolutamente necessario e che rimandando ancora questo investimento non si farebbe altro che peggiorare ulteriormente la situazione logistica del potere giudiziario. Un potere che deve essere degnamente rappresentato anche sul piano appunto logistico». Durisch ha firmato con riserva «per manifestare delle criticità rilevate da alcuni nostri granconsiglieri». Il referendum finanziario obbligatorio? Sirica: «Di sicuro la maggioranza del gruppo parlamentare non lo sosterrà. Peraltro eravamo già contrari all’adozione di questo strumento». Ci sarà come scritto anche un rapporto di minoranza, targato Verdi. «La maggioranza ci fa credere che l’acquisto, per quasi 80 milioni, dello stabile Efg costituisca una priorità, oltretutto in un momento di grande incertezza per le finanze del Cantone. Noi – prosegue Samantha Bourgoin– pensiamo che oggi le priorità siano altre».