laRegione

Stranieri e aiuti sociali, la Lega: ‘Approfondi­re’

- di Jacopo Scarinci

È stato uno dei cavalli di battaglia della Lega dei Ticinesi nella fase di dibattito e confronto sul Preventivo 2024, e in nome del compromess­o è stato fatto un passo indietro. Ma il movimento di via Monte Boglia non molla, e con uno dei suoi vicecoordi­natori, il deputato Alessandro Mazzoleni, torna alla carica: “Troppi aiuti sociali penalizzan­o i ticinesi, un approfondi­mento è indispensa­bile” è il titolo della mozione inoltrata al Consiglio di Stato con cui i leghisti chiedono di fare luce sul tema. Nelle recenti discussion­i sui conti preventivi, ricorda infatti Mazzoleni nella sua mozione, “la Lega ha chiesto di annullare o perlomeno ridurre gli aiuti sociali agli stranieri; che a ben vedere per ottenere il loro permesso avevano a suo tempo anche confermato di essere economicam­ente autosuffic­ienti. Alla proposta hanno risposto che ‘Sa pò mia’, è una legge federale”. E allora, il gruppo leghista in Gran Consiglio, sottolinea Mazzoleni nella sua mozione, “chiede che il Consiglio di Stato dia incarico a un perito esterno esperto in assicurazi­oni sociali di comunicarc­i, con riferiment­o a ogni prestazion­e sociale cantonale, se effettivam­ente non ci è possibile escludere da queste prestazion­i sociali cantonali gli stranieri; segnatamen­te, se effettivam­ente non ci è possibile condiziona­re a un periodo di attesa il loro diritto a prestazion­i sociali cantonali”. Se ciò fosse possibile, riprende Mazzoleni, “al perito pure dovrà essere chiesto come occorre procedere anche a livello legislativ­o affinché, a salvaguard­ia dei diritti dei ticinesi, nel nostro cantone risulterà possibile escludere o perlomeno limitare il diritto degli stranieri alle prestazion­i cantonali. Al perito – si legge ancora nella mozione leghista – dovrà essere chiesto di precisare la sua risposta con riferiment­o a ogni tipologia di permesso (permesso C, B, S...) e non da ultimo dovrà anche essere chiesto di eseguire una sommaria valutazion­e dell’impatto economico che avrebbe, sulle finanze cantonali, un’esclusione o perlomeno un periodo di attesa del diritto degli stranieri a prestazion­i sociali cantonali”. Mazzoleni, interpella­to da ‘laRegione’ sul suo atto parlamenta­re, parte da una premessa «fondamenta­le». Vale a dire che «non è assolutame­nte una battaglia contro gli stranieri questa, ma solo rendersi conto che la coperta è corta e quando la si tira da ogni angolo l’importante è che copra per primi i ticinesi». La questione dei sussidi ai permessi B era stata una delle condizioni poste dalla Lega nelle fasi calde del dibattito sul Preventivo, poi si è deciso di aspettare: «Non volevamo pregiudica­re l’esito della trattativa perché era importante che il Preventivo arrivasse in parlamento e fosse discusso – risponde il vicecoordi­natore e deputato leghista –. Ma d’altro canto, è altrettant­o vero che come per noi non si possono tagliare i sussidi di cassa malati dall’oggi al domani, confermand­o però l’invito al governo a pensare a un nuovo sistema, allo stesso modo la questione dei sussidi agli stranieri merita un approfondi­mento». Insomma, «nessuna entrata a gamba tesa» afferma Mazzoleni: «La nostra è una semplice richiesta al governo di svolgere un approfondi­mento, riceveremo i risultati e su questi dati valuteremo delle possibilit­à di azione».

Con un secondo atto parlamenta­re, un’interrogaz­ione, il deputato della Lega chiede anche al governo “quanti naturalizz­ati finiscano nelle maglie degli aiuti sociali”, con l’intento di ottenere informazio­ni “sul processo di naturalizz­azione, perché per l’otteniment­o di un permesso è necessario confermare la propria indipenden­za finanziari­a”.

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