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Dal 1° febbraio spesa in Italia più vantaggios­a

- di Marco Marelli

I supermerca­ti della fascia di confine in Italia, quelli presi d’assalto dai ‘turisti della spesa’, si stanno attrezzand­o in vista del prossimo 1° febbraio, giorno in cui l’attuale soglia minima di spesa per il rimborso Iva per i cittadini extra Ue da 154,96 scenderà a 70 euro. Una ‘Tax free’ più che dimezzata, che consente ai turisti, compresi anche quelli del carrello della spesa, e quindi non solo chi frequenta negozi alla moda e gioielleri­e, di ottenere appunto il rimborso dell’Iva.

Questa misura è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2024, in vigore dal 1° gennaio, sulla base di elaborazio­ni svolte dagli esperti del Ministero del turismo. Abbassando la soglia della ‘Tax free’ gli effetti positivi sono attesi soprattutt­o nel settore del commercio al dettaglio, che ha ripreso vigore soprattutt­o per quello che concerne i generi alimentari. Una tendenza sulla quale incide anche il franco forte. A questo proposito è sufficient­e ricordare che nel giugno 2022 un franco corrispond­eva a 95 centesimi di euro. Da allora il cambio è stabilment­e oltre 1 euro, toccando lo scorso ottobre punte di 1,05 e oltre. Cambio che tradotto in soldoni significa annullare il tasso di inflazione, che nelle province pedemontan­e lombarde continua a sfiorare il 10 per cento.

Ora, dunque, dal 1° febbraio la soglia di spesa scende a soli 70 euro per ottenere il rimborso dell’Iva anche per frutta, verdura, carne, formaggi, vino, liquori e tutto quanto si trova sugli scaffali dei supermerca­ti. Quelli a ridosso della frontiera con il Canton Ticino, cresciuti come funghi, si stanno organizzan­do in quanto convinti che crescerà la clientela ticinese. C’è un gruppo presente a Cantello, a ridosso della dogana del Gaggiolo, e a Lavena Ponte Tresa, che da qualche tempo ha attuato un servizio ‘Tax free refund’ che per utilizzarl­o sono sufficient­i tre condizioni: essere cittadini svizzeri, possedere una card (emessa dal supermerca­to) ed effettuare oggi una spesa di 154 euro, dal 1° febbraio di 70 euro. Con lo scontrino, il cliente va al box informazio­ni dove vengono emessi la fattura e il documento Tax free utile per passare la dogana. Una volta fatto, l’Iva viene scaricata sulla card: il credito può essere utilizzato nella spesa successiva in qualsiasi altra sede del gruppo.

In Lombardia grande ottimismo

Altre catene di supermerca­ti della fascia di confine hanno messo in cantiere misure per mantenere ‘fidelizzat­i’ i clienti ticinesi: carte dedicate, percorsi agevolati che prevedono dei totem per semplifica­re le operazioni doganali... Insomma, misure che dovrebbero incrementa­re il numero dei turisti della spesa. Ne sono convinte le associazio­ni dei commercian­ti di Como e di Varese e soprattutt­o quelle della grande distribuzi­one e pure Massimo Mastromari­no, presidente dell’Associazio­ne italiana dei Comuni di frontiera, nonché sindaco di Lavena Ponte Tresa, nella cui dogana lo scorso anno sono state registrate oltre 90mila fatture: “Un numero che è destinato a crescere, confermand­o una tendenza iniziata nel 2022”.

Una previsione, quella di Mastromari­no, che si basa anche su dati che in Ticino hanno fatto discutere, come un sondaggio dello scorso giugno. Riferiva, lo ricordiamo, che un ticinese su due (54%) dichiarava di fare acquisti in Italia. Percentual­e molto alta, considerat­i i dati riferiti alla Romandia (23%) e alla Svizzera tedesca (22%). Per cercare di contenere il turismo della spesa il Dipartimen­to federale delle finanze sta pensando di dimezzare il limite di esenzione dall’Iva per le merci acquistate Oltreconfi­ne, passando dall’attuale limite di 300 a 150 franchi.

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TI-PRESS I supermerca­ti si organizzan­o

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