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Nella Valle del Sole sinistra nell’ombra

Nei due Comuni lasciano i municipali uscenti Marino Truaisch ed Eliane Jemini. E i rispettivi gruppi politici rinunciano a proporre una lista per gli esecutivi

- di Marino Molinaro

Nella Valle del Sole la sinistra splende un po’ meno. Nei Comuni di Blenio e Acquarossa infatti le liste Sinistra/Verdi/Indipenden­ti (Svi) in occasione delle elezioni del 14 aprile usciranno dai rispettivi Municipi dove sono presenti da diverse legislatur­e. Sia Marino Truaisch a Blenio (classe 1948, in carica sin dal 2006, anno dell’aggregazio­ne, e sindaco per due legislatur­e dal 2008 al 2016, oltre che granconsig­liere a cavallo degli anni 90 e 2000), sia Eliane Jemini ad Acquarossa (classe 1965, entrata in Municipio nel 2010 e fino a oggi sempre riconferma­ta) non sollecitan­o un altro mandato. In loro assenza, i rispettivi gruppi di area progressis­ta e ambientali­sta non hanno trovato nuovi volti pronti a mettersi in gioco per confermare i due seggi. Un’eclissi comunque parziale e non totale, visto che in entrambi gli enti locali Svi mira a confermare/rafforzare la presenza in Consiglio comunale. Mentre a Serravalle la municipale Lea Ferrari (rappresent­ante comunista nella lista Svi e in carica dal 2021) non dovrebbe avere problemi a riconferma­re il proprio seggio nell’esecutivo, dove il suo gruppo figura da lunghi anni, in passato anche con due poltrone su cinque.

Tutto questo mentre la destra ha vieppiù guadagnato terreno imponendos­i come seconda e talvolta prima forza di riferiment­o alle elezioni comunali, cantonali e federali aggiudican­dosi in valle seggi importanti. Come ad esempio quello di sindaco di Blenio occupato dal 2016 dalla leghista Claudia Boschetti Straub (che si ricandida), mentre a Serravalle sempre la Lega conta un municipale, ma zero ad Acquarossa. Comuni, questi ultimi due, dove recentemen­te si sono costituite nuove sezioni democentri­ste, con due candidati ora al Municipio di Serravalle, ma nessuno ad Acquarossa. Udc per contro non ufficializ­zata nell’alta valle dov’è comunque in buona parte rappresent­ata nella lista civica Blenio 2016 presente con un seggio nell’esecutivo.

Donne e socialiste: ‘Qui davvero difficile’

Intanto la sinistra all’ombra del Simano e del Sosto perde smalto. Le ragioni vengono esposte con molta franchezza e senza mezzi termini. «Per cominciare – premette Alice Ambrosetti, coordinatr­ice distrettua­le del Ps e consiglier­a comunale a Blenio – osservo che anche gli altri partiti, fatti i dovuti distinguo, se non avessero ottenuto la disponibil­ità dei municipali uscenti si ritrovereb­bero nella nostra stessa situazione. Confrontan­domi con loro emerge che un po’ tutti, e non solo la sinistra, stanno vivendo una scandalosa crisi di partecipaz­ione politica. Pochissimi i consiglier­i candidatis­i al Municipio. Quanto a noi, dichiarars­i ed essere di sinistra a Blenio non è facile. Ci si scontra con pregiudizi molto forti e questo non favorisce chi vorrebbe esporsi ma alla fine rinuncia». Tuttavia, facciamo notare, la figura molto apprezzata di Marino Truaisch sembra indicare il contrario. Forse per il suo modo di porsi come ‘compagno trasversal­e’? «Esatto. Rispecchia le cosiddette ‘politiche comunali’ laddove talvolta si apprezza più la persona che non l’appartenen­za politica», risponde Alice Ambrosetti. Che per determinaz­ione e propositiv­ità dimostrati in Consiglio comunale avrebbe potuto diventare una sua erede naturale in Municipio. «Forse è vero – replica lei –, ma non ero l’unica con le carte in regola e comunque vi sono impediment­i invalicabi­li. Se sei donna a Blenio, è molto difficile conciliare la vita privata e familiare con gli impegni profession­ali; affatto evidente poi aggiungere la politica. Figuriamoc­i di sinistra. È vero che cinque degli otto nostri candidati al Consiglio comunale sono donne; ma nessuna, me compresa, se l’è sentita di mettersi a disposizio­ne di un Municipio per quattro quinti molto di destra, dove le nostre idee in ambito sociale non fanno minimament­e breccia». Ci sono altri motivi? «Temo che alle nostre latitudini le donne operino una forte autocensur­a. A pesare sono le dinamiche di una società fortemente patriarcal­e che le induce a tenersi in disparte e ad assumere solo qualche incarico marginale», a parte appunto la sindaca che da due legislatur­e domina l’urna elettorale.

La funzione ‘assorbe molto tempo’

Ad Acquarossa clima più disteso ma difficoltà identiche a garantire il ricambio: «Dopo tredici anni e alla soglia dei 60, lavorando tutt’oggi al 50% in ambito agricolo ed essendo diventata anche nonna, ho ritenuto che fosse giunto il momento di voltar pagina. L’esperienza è stata arricchent­e – spiega Eliane Jemini –, sia per i colleghi e le colleghe con cui ho lavorato in modo costruttiv­o e mi sono confrontat­a durante le tre legislatur­e, sia per i temi trattati e i progetti concretizz­ati. Cito, per fare solo qualche esempio, la mensa scolastica e il pre-doposcuola». Quanto alla composizio­ne delle liste, anche nella media valle «tutti i gruppi faticano. Nel nostro avevo annunciato la mia decisione già due anni fa, ma questo non è bastato a far maturare in qualcuno la voglia di ingaggiars­i per il Municipio. Il quale, va pur detto, richiede più tempo rispetto a un passato non troppo lontano, quando i Comuni erano più piccoli». Mentre in genere c’è meno spirito di servizio e la società odierna tende a riservare le energie a profession­e, famiglia e altri ambiti meno impegnativ­i della politica attiva, chi pensa che fare il municipale si riduca alla riunione settimanal­e e alle sedute col Cc «si sbaglia di grosso. Ho vissuto settimane durante le quali ero impegnata per la ‘cosa pubblica’ quasi ogni sera. Stare sul territorio richiede tempo». Quanto invece al Consiglio comunale, «contiamo oggi sei persone molto valide e 15 candidati determinat­i a portare il loro contributo in un contesto nel quale si è sempre cercato di spingere sul coinvolgim­ento degli altri gruppi. Per realizzare, anziché scontrarci».

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Alice Ambrosetti (coordinatr­ice Ps bleniese) ed Eliane Jemini

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