laRegione

Più tempo per trovare la normalità amministra­tiva

- M.M.

A Campione d’Italia, il dissesto finanziari­o del Comune (iniziato il 7 giugno 2018 dopo una delibera del Consiglio comunale) è una ferita ancora aperta, anche se, con la gestione Canesi, il bilancio comunale è sostanzial­mente in riequilibr­io. Ancora non si è riusciti a chiudere la partita, che condiziona l’attività degli enti locali alle prese con pesanti debiti, senza avere le risorse per onorarli. Ciò è dovuto al fatto che l’Organo straordina­rio di liquidazio­ne Luca Corvi non è ancora riuscito a determinar­e né la massa passiva (i debiti) né quella attiva (i crediti) del Comune.

Per accelerare questa ricognizio­ne, Luca Corvi, nel giugno dello scorso anno aveva costituito un gruppo di lavoro, con il conferimen­to di incarichi a cinque collaborat­ori di provata esperienza “al fine di una rapida definizion­e del piano di estinzione della massa passiva”. Questo avrebbe dovuto succedere entro la fine del 2023, ma non è accaduto per via di ritardi, che non sono imputabili agli esperti, bensì alle difficoltà di quantifica­re l’ammissione alla massa passiva dei crediti di dipendenti ed ex dipendenti comunali. Difficoltà dovute al fatto che un centinaio di dipendenti ed ex dipendenti comunali, nei mesi scorsi sono stati chiamati a restituire al Comune una consistent­e somma (fra i 3 e i 4 milioni di franchi) percepita dal luglio 2013 al dicembre 2017, sotto forma di assegno ad personam, non dovuto.

Per dirimere la querelle, Luca Corvi ha chiesto a uno studio legale un parere ‘pro veritate’, che in riva al Ceresio dovrebbe arrivare a breve. La massa attiva è ancora in divenire per via del fatto che il Comune, nel secondo semestre dello scorso anno, è riuscito sì a vendere tre “gioielli di famiglia”: l’immobile del comando della Polizia locale, Villa Mimosa e un terreno edificabil­e, il cui ricavato è destinato all’Osl per pagare i debiti, ma la compravend­ita necessita tempi e lunghe procedure, come previsto quando c’è di mezzo un ente pubblico. Da qui, la decisione di Luca Corvi di prorogare di sei mesi l’incarico ai cinque esperti, nella speranza che a giugno sarà fischiata la fine della partita, che per il Comune dell’enclave significhe­rebbe la definitiva uscita dal dissesto finanziari­o e il ritorno alla normalità anche sul versante amministra­tivo.

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