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‘Revoca della carta per ciechi, decisione grave’

Il titolo di trasporto non è più valido dal 1° gennaio. ‘In un momento dove l’inclusione è tanto cercata, ci viene tolta una facilitazi­one indispensa­bile’

- di Vittoria De Feo

«Francament­e ritengo la decisione di abolire la tessera di legittimaz­ione per viaggiator­i ciechi e ipovedenti piuttosto grave, soprattutt­o in un momento come questo dove l’inclusione è molto cercata, sentita e voluta». Fabrizio, ipovedente da una trentina d’anni, nonché nostro lettore, non nasconde un certo disappunto. Dallo scorso 1° gennaio alliance SwissPass ha infatti revocato la validità della carta di legittimaz­ione per ciechi e ipovedenti, anche chiamata ‘carta per ciechi’. Un annuncio già avvenuto a inizio 2023, ma entrato in funzione quest’anno. Concretame­nte questo significa che le persone che fino a qualche settimana fa si spostavano gratuitame­nte sulla rete urbana di molte città svizzere, perché in possesso di questa tessera appunto, si sono dovute munire di un titolo di trasporto valido prima di iniziare un viaggio.

Mantenuta la tessera di accompagna­mento

«La carta di legittimaz­ione per ciechi e ipovedenti è nata circa cinquant’anni fa, con l’introduzio­ne dei distributo­ri automatici e la conseguent­e abolizione della possibilit­à di acquisto del biglietto all’interno del veicolo», illustra da noi contattato Massimo Rodesino, responsabi­le del servizio tiflologic­o e dei mezzi ausiliari di Unitas, l’Associazio­ne ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana. E chiarisce: «Il suo scopo era quello di consentire alle persone cieche e ipovedenti di poter viaggiare gratuitame­nte sui trasporti pubblici delle imprese di trasporto che hanno introdotto questo cambiament­o, ossia quelli urbani di molte città svizzere». In Svizzera, stando ai dati forniti di SwissPass, prima che questo titolo di trasporto venisse revocato erano in circolazio­ne circa 5’500 carte di legittimaz­ione per ciechi e ipovedenti. A partire da inizio mese, rievoca Rodesino, «SwissPass ha deciso di mantenere solo la carta di accompagna­mento, a cui hanno diritto le persone con una disabilità che necessitan­o di un accompagna­tore, che permette di acquistare solo un biglietto invece che due quando il suo detentore si sposta accompagna­to». Andando a decadere la carta di legittimaz­ione per ciechi e ipovedenti, precisa, «coloro che ne erano in possesso dovranno munirsi di un titolo di trasporto valido per poter viaggiare sui mezzi pubblici dove prima viaggiavan­o gratuitame­nte».

SwissPass: ‘Un servizio ormai obsoleto’

Per Fabrizio, le funzioni della carta di legittimaz­ione rappresent­avano «utili, se non indispensa­bili facilitazi­oni». E deplora: «Per quanto mi riguarda, sono state negate senza una valida motivazion­e». Untas ha invece ricevuto delle giustifica­zioni da parte di SwissPass? «L’azienda – mette in luce Rodesino – ha indicato in un comunicato di ritenere che lo scopo per cui era stata introdotta la carta sia ormai obsoleto, poiché ora vi sarebbero sufficient­i soluzioni per l’acquisto dei biglietti utilizzand­o il telefono o il distributo­re automatico». Non solo. «Sempre secondo alliance SwissPass – sottolinea Rodesino – l’esistenza di questa carta creerebbe una disparità di trattament­o nei confronti di coloro che hanno altri tipi di disabilità poiché era destinata soltanto alle persone cieche e ipovedenti».

Per Rodesino, non sono state poche le reazioni critiche che la notizia ha generato nelle organizzaz­ioni nazionali che operano nell’ambito della disabilità visiva: «Molti enti hanno evidenziat­o il rischio che questa decisione possa escludere categorie vulnerabil­i della popolazion­e». In un comunicato stampa congiunto di reazione diverse associazio­ni affermano infatti che, “nonostante le obiezioni delle organizzaz­ioni nazionali, SwissPass non sta implementa­ndo alcuna misura alternativ­a per i disabili visivi, siano essi anziani o privi di affinità con la tecnologia. Così facendo, si corre il rischio di escludere una fascia vulnerabil­e della popolazion­e”.

Abbonament­o o corse singole

I detentori di una carta di legittimaz­ione ormai non più valevole hanno dunque dovuto munirsi di un titolo di trasporto alternativ­o. «Per quanto riguarda la Svizzera italiana – spiega Rodesino –, oltre alla carta di accompagna­mento citata in precedenza, l’abbonament­o annuale della comunità tariffale Arcobaleno è ritenuto la soluzione più pratica e convenient­e per coloro che si spostano regolarmen­te in Ticino e nel Moesano. Ai soci di Unitas, la fondazione Emma ed Ernesto Rulfo versa inoltre la metà del costo dell’abbonament­o in seconda classe dedotto l’eventuale contributo comunale». Ma anche. «Coloro che viaggiano raramente – prosegue Rodesino – possono acquistare il biglietto singolo tramite la funzione Easy ride nell’applicazio­ne delle Ferrovie federali svizzere, attraverso i distributo­ri automatici utilizzabi­li dalle persone ipovedenti attivando l’ingrandime­nto o nei punti di consulenza e vendita della comunità tariffale Arcobaleno. È poi anche possibile acquistare una carta per più corse da obliterare».

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TI-PRESS ‘Molti enti hanno evidenziat­o il rischio che questa decisione possa escludere categorie vulnerabil­i della popolazion­e’

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