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Più poveri e meno aiuti: ‘Come reagisce la Città?’

L’Alternativ­A in vista della manovra di risparmio

- D.C.

Ci sono degli anziani e vi sono dei giovani. Le nuove forme di povertà non guardano in faccia a nessuno. E la situazione che permea la realtà locale dà da pensare. A preoccupar­e, come rende attenti a Mendrisio l’Alternativ­A, sono i dati restituiti da una indagine socioecono­mica condotta fra la popolazion­e a livello cantonale. Accesi i riflettori sul periodo tra il 2016 e il 2018, numeri alla mano l’analisi mostra come in Ticino gli indigenti siano in aumento. Uno stato di cose che a suo tempo anche il Bilancio di genere della Città aveva portato alla luce, mostrando le fasce più vulnerabil­i sul territorio comunale e convincend­o della necessità di andare oltre, promuovend­o uno studio mirato proprio sulle nuove povertà. Lavoro di cui oggi il gruppo che riunisce Verdi e Sinistra vorrebbe sapere di più.

Tagli che preoccupan­o

Di interrogat­ivi sui fenomeni che oggi si presentano, fa capire l’Alternativ­A, non ne mancano. Ecco perché cinque consiglier­i comunali, in testa Cristina Marazzi Savoldelli – con lei Claudio Lucini, Claudia Criveli Barella, Giampaolo Baragiola e Jacopo Scacchi –, hanno voluto andare a fondo della problemati­ca. Partendo da un lato dalle cifre che danno il polso della situazione – almeno sul piano ticinese –, dall’altro richiamand­o l’attenzione sulla manovra di rientro del Consigio di Stato, che desta “grande preoccupaz­ione”. Del resto, si ricorda nell’atto parlamenta­re, si parla di risparmi per 130 milioni di franchi e di tagli ai sussidi di cassa malati, “che toccherann­o migliaia di famiglie”. Senza trascurare, fanno notare ancora i firmatari dell’interrogaz­ione, la diminuzion­e “dei contributi per gli enti del sociosanit­ario, intaccando, tra l’altro, il settore della presa a carico degli anziani, gli istituti per invalidi e i centri per minorenni in difficoltà”.

‘Come ci si prepara?’

E qui affiora subito una domanda: davanti al Preventivo 2024 – ancora sui banchi del Gran consiglio –, si coglie il rischio “di significat­ive ripercussi­oni finanziari­e per la spesa sociale della Città”; quindi “come si prepara il Muncipio a gestire la situazione della popolazion­e che, presumibil­mente, sarà maggiormen­te colpita dai tagli?”. E guardando al futuro immediato, a dipendenza del voto del parlamento, sulla base dei dati noti, l’Esecutivo “può già stimare quante saranno le risorse che verranno a mancare nei settori colpiti dai tagli?”. Ed è possibile, si chiede ancora, che queste decurtazio­ni “influiscan­o negativame­nte sulle prestazion­i erogate?”.

Senza sussidi l’indigenza raddoppia

Torniamo però all’indagine che ha interessat­o i Dipartimen­ti della sanità e della socialità e delle finanze e dell’economia e l’Ufficio di statistica e che è stata resa pubblica il dicembre scorso. I numeri, come detto, hanno allarmato l’Alternativ­A. In effetti, si fa memoria nell’interrogaz­ione, il tasso di povertà è cresciuto dal 6,1 al 7,4 per cento. Percentual­e, quest’ultima, che segnala la quota di persone di una economia domestica il cui reddito è inferiore al minimo vitale sociale, la cosiddetta povertà reddituale assoluta. Non solo, la situazione si fa più pesante se si tolgono le prestazion­i sociali: in quel caso, rimarcano il gruppo di consiglier­i comunali, il dato sulla povertà raddoppia. Nel 2018 si è toccato infatti il 14,6 per cento.

Più colpite le famiglie monoparent­ali

A sollecitar­e una riflession­e è altresì il fatto che tra chi stenta a far fronte alla sua quotidiani­tà, la categoria più colpita è quella degli ‘adulti soli con minori’. Di fatto, richiama l’interrogaz­ione, “tra le persone in povertà reddituale assoluta, ‘circa la metà fa parte di un’economia domestica che non dispone di un patrimonio netto sufficient­e per coprire tre mesi di minimo vitale sociale in caso di una ipotetica assenza di reddito’”. Ai due estremi vi sono poi anziani e giovani: i primi per mancanza di un reddito sufficient­e, i secondi perché privi di un patrimonio tale da garantire la sopravvive­nza.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Atteso l’esito dello studiocomu­nale

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