‘Pronti alle sfide, in attesa delle scelte politiche’
Il Ticino ogni giorno ospita 80mila frontalieri e diversi turisti, arrivando a contare sul suo territorio fino a mezzo milione di persone. Inoltre, il nostro cantone si assume il ruolo di sentinella al confine sud della Confederazione, confrontandosi con una crescente immigrazione e un traffico veicolare in forte espansione. Caratteristiche per cui, ha spiegato il direttore del Dipartimento delle istituzioni (Di) Norman Gobbi durante l’annuale rapporto di Corpo della Polizia cantonale, è imprescindibile una dotazione di risorse umane e mezzi adeguata. “Gli effettivi attuali – ha rilevato Gobbi – sono quindi corretti per svolgere le missioni affidate alla Polizia cantonale e a quelle comunali”. Un risposta indiretta a chi sostiene che in Ticino il numero di poliziotti sia troppo elevato rispetto a quello degli altri cantoni. Vista la situazione finanziaria è però necessaria un’ottimizzazione delle risorse che dovrà tradursi – sostiene il direttore del Di – in una maggiore efficienza. Il Ticino è infatti in attesa della decisione politica su quale assetto organizzativo orientarsi: optando per l’attuale sistema duale (Polizia cantonale e polizie comunali) affinato, oppure per un sistema con un unico corpo di polizia. Durante il rapporto il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha auspicato che una decisione giunga in tempi brevi. Nel frattempo, ha spiegato, la Cantonale continua la sua ricerca di una maggiore efficienza, soprattutto per combattere le nuove forme di crimini, sempre più orientate verso la tecnologia, i social media e l’intelligenza artificiale.