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Taglio del nastro per il Liceo di Lugano 3

Inaugurato l’istituto scolastico temporaneo sorto a Viganello. Ospiterà gli studenti per una decina d’anni, fino alla fine dei lavori di ristruttur­azione

- di Mirko Sebastiani

È in una giornata quasi primaveril­e che ieri è stato ufficialme­nte inaugurato, con tanto di taglio del nastro, l’istituto scolastico temporaneo del Liceo 3 di Lugano. Il termine ‘ufficialme­nte’ è d’obbligo, dato che in realtà gli studenti di prima, seconda e terza liceo lo frequentan­o già dal 28 agosto, quando è iniziato l’anno scolastico. «Sin dall’apertura – ha detto Gianmarco Zenoni, direttore del nuovo liceo –, superata l’incertezza della novità allieve, allievi e docenti si sono impegnati insieme per creare un ambiente di lavoro e apprendime­nto serio e stimolante e al contempo accoglient­e, dinamico e rivolta all’ascolto».

La struttura fungerà da punto d’appoggio per gli studenti dei licei, in attesa che la ristruttur­azione degli altri edifici, o la costruzion­e, nel caso di Agno, venga ultimata. La fine dei lavori è prevista per il 2026 (LiLu1), 2031 (LiLu3), 2032 (LiLu2). Gli studenti delle scuole medie di Lugano centro, invece, seguono le lezioni nello stabile Mizar di Molino Nuovo (di proprietà della SwissLife), fino a quando, nel 2032, potranno trasferirs­i nella nuova sede definitiva, situata all’interno del Parco Ciani, nei pressi dello stesso LiLu1.

Qualità e non quantità

L’aggiunta di un terzo liceo non dev’essere interpreta­ta come una promozione della formazione liceale, bensì come un incremento della qualità della formazione. Come ha spiegato infatti il Capo della sezione dell’insegnamen­to medio superiore, Daniele Sartori,

«nel Luganese abbiamo circa 2’000 allieve e allievi liceali che fino all’anno scorso erano suddivisi su due sedi: circa 1’200 al Liceo di Lugano 1 e circa 800 al Liceo di Lugano 2, mentre la dimensione ideale per un liceo è di 600-700 allievi, con circa 70-80 docenti, com’è il caso di Bellinzona, Locarno e Mendrisio. Questa dimensione, oltre a permettere un’offerta formativa adeguata, favorisce la dimensione umana della scuola, permettend­o la conoscenza reciproca fra allievi e docenti». Non che i numeri dei liceali ticinesi non stia crescendo. «Il Ticino negli anni – ha precisato infatti la direttrice del Decs, Marina Carobbio Guscetti – ha visto crescere il numero di allieve e allievi che hanno intrapreso studi liceali (dai 3’850 complessiv­i del 2001 agli oltre 5’000 attuali) e questo ha comportato l’esigenza di aggiungere un istituto agli altri già esistenti». La consiglier­a di Stato ha inoltre posto l’accento sulla qualità dell’insegnamen­to nel nostro cantone, dato che il Ticino vanta il secondo tasso più alto di maturità liceali a livello nazionale, e che chi consegue questo tipo di formazione ottiene in seguito ottimi risultati anche negli studi universita­ri successivi. Il Ticino è infatti al secondo posto tra i cantoni con il tasso di diplomi più alto ottenuto in un’università svizzera o un politecnic­o federale.

Una giornata speciale

Nel giorno dell’inaugurazi­one, gli allievi – che come detto non comprendon­o quelli del quarto anno, che si è deciso di far continuare a frequentar­e il vecchio edificio per dar loro continuità in vista degli esami finali – hanno avuto la possibilit­à di svolgere degli studi speciali. Per l’occasione, gli studenti hanno approfondi­to le tematiche relative alla promozione della salute e del benessere, alla giornata della Memoria e al viaggio. Una scelta che ben si inquadra con la formazione liceale in genere che, come ha affermato Carobbio Guscetti, «offre agli studenti la possibilit­à di acquisire solide conoscenze di base, adatte al livello secondario II, e favorire la formazione di uno spirito d’apertura e la capacità di un giudizio indipenden­te, elementi centrali per lo sviluppo delle giovani e dei giovani di questo cantone. I licei non mirano a una formazione specialist­ica o profession­ale, bensì privilegia­no una formazione ampia, equilibrat­a e coerente che dia la maturità necessaria per intraprend­ere studi superiori».

Un progetto da quasi 50 milioni

Ricordiamo che il credito stanziato dal Gran Consiglio nel 2021 ammontava a 47,65 milioni di franchi, destinati ad avviare la totale riorganizz­azione del sistema scolastico-liceale del Luganese. Per la precisione, erano stati chiesti 7,26 milioni di franchi per l’adattament­o degli spazi interni dello stabile Mizar (che in origine avrebbe dovuto ospitare il polo bio-medicale); altri 5,3 milioni, invece, erano stati previsti per l’ampliament­o e l’adattament­o delle strutture prefabbric­ate già facenti parte del comparto del Palazzo degli studi all’interno del Parco Ciani; mentre i restanti 35 milioni erano stati richiesti per la costruzion­e degli edifici provvisori. Riguardo a questi ultimi, 21 sono stati utilizzati per la costruzion­e dell’edificio inaugurato ieri e i rimanenti 14 sono stati invece utilizzati innanzitut­to per fornire le aule scolastich­e del materiale necessario, vale a dire banchi, lavagne, beamer e altro, oltre che per cablaggi, allacciame­nti e tasse di vario genere.

Il Liceo di Lugano 1 è stato di fatto il primo liceo cantonale, costruito nel 1852, mentre il fratello minore, il LiLu2 a Savosa, aprì i battenti nel 1982. Riguardo la loro futura denominazi­one, una volta terminata la costruzion­e del LiLu3, Sartori ha auspicato che fosse possibile trovare dei nomi veri e propri, anziché la semplice denominazi­one numerica.

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TI-PRESS Da sinistra, Daniele Sartori, Marina Carobbio Guscetti e GianmarcoZ­enoni

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