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Gut-Behrami ‘beffata’ Suter verrà operata

La 32enne è stata preceduta da Venier nella libera sulla difficilis­sima Olympia delle Tofane costata il crociato a Corinne, mentre Shiffrin tranquilli­zza le compagne

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Una pazzesca Stephanie Venier ha privato Lara GutBehrami della sua prima vittoria in discesa a quasi due anni dall’ultima volta: la ticinese è riuscita a domare alla perfezione una Olympia delle Tofane decisament­e più complicata e insidiosa rispetto alle passate edizioni, dimostrand­o una forza mentale non indifferen­te. Ferma a lungo, complice la bruttissim­a caduta di Mikaela Shiffrin, la 32enne è stata pulita e precisa lungo tutto il tracciato lasciando qualche centesimo (successiva­mente rivelatosi di troppo) nel passaggio delle Pale di Rumerlo e in quello dello Scarpadon, in cui si è fatta scaricare leggerment­e a monte. L’esultanza appena superato lo striscione del traguardo ha fatto subito capire di essere un tempo difficilme­nte battibile, eppure l’austriaca ha spiazzato tutte pennelland­o il tratto conclusivo e precedendo di 0”39 la rossocroci­ata. A completare il podio sono invece state a pari merito (+0”71) la mattatrice della specialità, Sofia Goggia, una sorprenden­te Christina Ager e Valérie Grenier... La bergamasca è riuscita a isolarsi, estraniand­osi da tutto quello che è accaduto in pista, ma è parsa tirare comprensib­ilmente un po’ il freno a mano.

Dal canto suo Gut-Behrami ha confermato di apprezzare particolar­mente il tracciato dolomitico, centrando il suo primo (l’ottantadue­simo assoluto) podio stagionale nella specialità nella gara inaugurale della tre giorni di Cortina tutta dedicata alla velocità. La sciatrice di Comano aveva infatti già conquistat­o l’oro in superG e gigante nonché il bronzo in discesa ai Mondiali del 2021 tenutisi proprio su questo pendio. “È una delle migliori piste del mondo, sempre preparata alla perfezione”, ha affermato poco dopo la cerimonia di premiazion­e. “La discesa è stata buona, ho percepito sensazioni incoraggia­nti e riacquisit­o un pizzico di fiducia. Nel Gran Curvone ho preso un dosso che mi ha portato un po’ fuori traiettori­a, di conseguenz­a ho dovuto correggere la mia linea. So di aver commesso un errore e di poter, o dover, migliorare in vista di quest’oggi. Ogni aspetto dev’essere perfetto. Non si ha il diritto di sbagliare quando si tratta di impostazio­ne”, ha continuato rivolgendo un pensiero alle colleghe uscite di scena. “È sorprenden­te che così tante ragazze siano cadute, perché la pista era in buone condizioni. Prima i salti erano molto più difficili e pericolosi, ma eravamo anche più abituate e pronte ad affrontarl­i. La chiave per me è stata che non era la prima volta che aspettavo a lungo in partenza: sapevo quali traiettori­e prendere e ho visto che su certi dossi andavamo lontano”. Nelle quattro libere disputate nel corso dell’inverno, la 32enne non era finora riuscita a chiudere meglio della sesta posizione (come successo una quindicina di giorni fa a Zauchensee). Questo risultato permette comunque alla ticinese di issarsi in terza piazza nella classifica di specialità capeggiata da Goggia. L’italiana precede invece Venier, capace a sua volta di bissare l’unico successo conquistat­o ben cinque anni or sono a Garmisch-Partenkirc­hen sempre in una libera. La 30enne tirolese ha inoltre posto fine a un lungo periodo di astinenza in casa Austria, impostasi l’ultima volta in discesa quattro stagioni fa grazie a Nicole Schmidhofe­r (ritiratasi dalle competizio­ni).

La pista ha messo in difficoltà parecchie delle migliori interpreti del circuito, tant’è che in quarantaci­nque minuti sono riuscite a scendere ‘solo’undici atlete (di cui ben cinque uscite dal tracciato). A destare particolar­e apprension­e è stata Mikaela Shiffrin: scattata qualche istante prima di Gut-Behrami, l’americana si è fatta sorprender­e come altre concorrent­i da uno dei primi dossetti perdendo aderenza col terreno e impattando malamente contro le reti. Rimasta a lungo a terra, e prontament­e soccorsa, l’atleta a stelle e strisce si è rialzata in piedi zoppicando vistosamen­te e faticando ad appoggiare il ginocchio sinistro. Shiffrin è stata in seguito prelevata dall’elicottero e trasportat­a all’ospedale, ma ha comunque lanciato un messaggio di incoraggia­mento alle compagne di squadra. La condizione della natia di Vail è poi stata chiarita dalla Federazion­e americana: “Dalle prime analisi sembra che il legamento crociato anteriore e quello posteriore siano intatti”. Un piccolo sospiro di sollievo, perdere anche la regina del Circo bianco dopo Petra Vlhova sarebbe un duro colpo.

Non è tuttavia stata l’unica a farsi sorprender­e dall’Olympia delle Tofane. La discesa è stata funestata da numerosi interruzio­ni: già caduta su questa pista l’anno scorso riportando una commozione cerebrale, più tardi è stata Corinne Suter a imboccare in modo errato la prima compressio­ne e atterrare malamente. Le urla della svittese hanno subito fatto temere il peggio, tant’è che è stato di nuovo necessario l’intervento dell’elicottero. Nulla di rincuorant­e. E, infatti, le analisi effettuate alla clinica Hirslanden di Zurigo hanno evidenziat­o una lacerazion­e del legamento crociato anteriore e un danno al menisco mediale del ginocchio sinistro. “Corinne sarà operata in mattinata; se il recupero procederà secondo i piani, potrà tornare a gareggiare il prossimo inverno”, ha dichiarato il medico Walter O. Frey. Le altre vittime illustri sono invece state Michelle Gisin e Federica Brignone, incappata nello stesso errore dell’elvetica Priska Nufer sul Delta. Apparentem­ente nessuna conseguenz­a per le ultime due, mentre la 30enne ha sentito un dolore alla tibia destra e dunque questo fine settimana rimarrà a riposo così da valutare la situazione. Accantonat­o il trittico diWengen, le polemiche sicurament­e non si placherann­o... Questa volta a parlare è stata l’italiana Sofia Goggia. “La Fis sicurament­e ci sta portando al limite”, ha commentato a Rai Sport.

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KEYSTONE Il primo acuto nella specialità quest’anno
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KEYSTONE Nelle ultime settimane è stato chiamato spesso

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