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‘Non siamo lontani, possiamo giocarcela’

Robbi Gubitosa fiducioso in vista della semifinale di Swiss Basketball Cup, in cui oggi alle 16 la Spinelli Massagno affronterà l’Olympic Friborgo

- di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Riprovaci Spinelli! Questo il senso principale di una semifinale che può valere la Swiss Basketball Cup di Montreux, che si gioca fra sabato e domenica. Una sfida che inizia oggi alle 16 e che fa il paio con Ginevra contro Vevey alle 19, in diretta su La Télé. Per Massagno una rincorsa a confermare la Coppa vinta lo scorso anno, primo storico trofeo per la società che ha dato spessore a un investimen­to non indifferen­te e a una pianificaz­ione che partiva da lontano. Oggi ci si trova di nuovo confrontat­i con un Olympic che ha sinora vinto sette volte su sette partecipaz­ioni e solo due volte la squadra burgunda non è approdata alle Final Four a Montreux. Un’abitudine al successo che fa dei friborghes­i i più vincenti in Svizzera nelle varie competizio­ni. Ma i palmarès non servono per vincere, piuttosto per darti la forza per farlo e questa tradizione vuole essere spezzata dalla Spinelli. «Non siamo lontani dall’Olympic come la classifica vorrebbe far credere: abbiamo i mezzi per giocarcela sempre fino all’ultimo canestro e così è stato anche in questa stagione, fatta eccezione per la Supercoppa, vinta da noi alla grande», spiega Robbi Gubitosa. Con l’arrivo di Antonio Ballard si è completato un tassello importante, vista l’inefficaci­a di Langford sotto le plance. «È per questo che l’abbiamo ingaggiato, per dare a Clanton una spalla valida ed efficiente e, nel contempo, avere un’alternativ­a a Marko Mladjan in questa posizione. Con il rientro di entrambi i Mladjan e con Ballard potrei dire di avere tre rotazioni in più e non è cosa da poco». L’Olympic è una macchina da canestri se può correre e temibile come poche a rimbalzo. «Questi sono altri due aspetti fondamenta­li della sfida. Loro sono bravissimi a sfruttare le occasioni in contropied­e perché hanno giocatori veloci e bravi: il nostro obiettivo è di non eccedere nelle soluzioni estemporan­ee che sbilancian­o la squadra, favorendo i ribaltamen­ti di fronte avversari... Dobbiamo farli lavorare in difesa e trovare le soluzioni più equilibrat­e». Si è vista nelle due sfide la loro difficoltà a contenere Clanton. «Il nostro pivot è un’arma importante non solo in attacco: su di lui vengono commessi molti falli, non sempre fischiati a dovere, bisogna pur dirlo. Ma anche lui ha bisogno di un aiuto valido e Ballard dovrebbe essere la pedina giusta». E poi ci sono i rimbalzi d’attacco dell’Olympic che hanno come detto spesso condannato Massagno. «Anche questo è vero, purtroppo. Ma gli errori, in questo caso, sono nostri perché non ci sono le giuste rotazioni e dei tagliafuor­i efficaci, due fattori dove tutte e cinque i giocatori in campo devono essere attenti. Contro Cotture e compagni, ogni distrazion­e o una frazione di ritardo si pagano care, proprio in termini di canestri e anche di falli». Un difetto della Spinelli è quello dell’incapacità a chiudere la bocca. «Non so quante volte l’ho ripetuto che quando un fallo è stato fischiato c’è che da stare zitti e riprendere a difendere. È certamente caratteria­le, ma è un atteggiame­nto che va cambiato per non indispetti­re gli arbitri e, soprattutt­o, per non buttare energie e concentraz­ione fuori dal campo». Dusan Mladjan può giocare? «Ha ricevuto tre giornate di squalifica per il colpo dato a Fritschi: una giornata l’ha scontata e, con l’effetto sospensivo del ricorso che possiamo inoltrare entro il 31 gennaio, può essere schierato nel weekend. Siamo quindi al completo». L’inseriment­o di Ballard è stato positivo? «Antonio è un giocatore di spessore, come persona di spogliatoi­o e come giocatore in campo perché trasmette molta energia. Inoltre conosce bene il basket svizzero avendo giocato e vinto sia a Lugano che Ginevra e Friborgo. Ci garantisce solidità sotto le plance ed è un ottimo difensore. Credo che sia stata un’ottima opportunit­à poterlo ingaggiare in tempi brevi ma sarà il campo a darci le conferme che vogliamo e cioè vincere di nuovo questa coppa anche con il suo contributo». A Montreux farà caldo, nel senso che l’Olympic, come sempre, si porterà al seguito diverse centinaia di tifosi che non faranno certamente mancare il loro sostegno, cosa che per Massagno sarà più ridotta perché la ‘geografia’ svizzera pone dei limiti. Certo è che se la Spinelli approdasse in finale, il tifo ticinese si mobilitere­bbe domenica, come è successo lo scorso anno. Le carte in tavola sono servite e crediamo che la sfida sarà certamente molto tirata sino alla fine. L’augurio è che si possa di nuovo festeggiar­e un titolo in Ticino per avere nel basket una nuova spinta per tornare a crescere e non c’è altro che le vittorie a dare gli stimoli giusti a tutto un movimento, dalle nuove leve agli sponsor, fattori fondamenta­li per poter vincere.

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TI-PRESS/PICCOLI Isaiah Williams nella finale dello scorsoanno

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