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Il gorilla

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Il gorilla è un essere molto speciale: è tra le scimmie antropomor­fe più vicine all’uomo dal punto di vista evolutivo e basta guardarlo negli occhi per vederne un essere a noi molto vicino. I gorilla meritano l’appellativ­o di “re della foresta” (no, non il leone questa volta), perché oltre alle imponenti dimensioni e all’indiscutib­ile forza, hanno anche una grandissim­a intelligen­za. Dopo lo scimpanzé sono loro i nostri parenti più prossimi. Si tratta di un primate massiccio con petto e spalle ampi, grandi mani, avambracci molto più corti della parte superiore del braccio. La faccia è nera e senza peli. Un maschio adulto può raggiunger­e senza problema i 185 cm di altezza e i 200 chili di peso. Il gorilla di montagna ha una pelliccia folta e più lunga rispetto al gorilla in pianura. Le femmine raggiungon­o la maturità sessuale a sette anni, ma iniziano a riprodursi solo alcuni anni dopo. I maschi maturano più tardi e raramente si riproducon­o prima di aver raggiunto i 15-20 anni di età. Le cure parentali sono molto lunghe e una femmina alleva un solo piccolo ogni quattro anni. Una femmina, dunque, in tutta la sua vita dà alla luce “solo” 2-6 piccoli. Questo è anche il motivo per il quale ogni esemplare è essenziale. Un altro problema è la perdita di habitat: ogni anno perdiamo un’area di foresta grande quanto la Grecia. Foresta essenziale per i nostri “cugini” giganti. Con il Programma “African Great Apes” il WWF lavora attivament­e per difendere tutte le sottospeci­e attraverso l’aumento delle aree protette, la lotta contro il commercio illegale e il sostegno per la conservazi­one tra le comunità locali e a livello internazio­nale.

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© ANDY ISAACSON/WWF-US Un baby gorilla all’interno della riserva Dzanga Sangha

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