I ‘Magnifici Sette’ di nuovo alla carica
I leader dell’S&P500 hanno toccato picchi da capogiro
I Magnifici Sette sono tornati alla carica, trascinando l’intera Borsa di Wall Street. Sono i leader dell’indice azionario S&P500 (in ordine alfabetico): Alphabet, la capogruppo di Google, Amazon.com, Apple, Meta, la capogruppo di Facebook, Microsoft, Nvidia e Tesla. Grazie a loro l’S&P500 ha toccato nuovi massimi nei giorni scorsi. Dai minimi del 12 ottobre 2022, i Magnifici Sette si sono rivalutati del 65%, quasi il doppio del 35% di performance dell’intero indice e molto di più del 25% delle rimanenti 493 società componenti lo stesso indice.
Come il Pil dei Paesi top ten al mondo
Nel solo 2023 i sette titoli guida hanno aggiunto 5 trilioni (5mila miliardi) di dollari al proprio valore di mercato, raddoppiandolo. Poi hanno continuato a correre in gennaio (+4,4%, il doppio dell’S&P500, fino al 24/1) arrivando a valere complessivamente 12,3 trilioni, l’equivalente del Prodotto interno lordo di Germania, Giappone e India, la terza, quarta e quinta economia mondiale messe insieme; oppure l’equivalente del Pil di altri cinque Paesi fra i primi dieci al mondo per forza economica, Gran Bretagna, Francia, Italia, Brasile e Canada.
Trascinatori di tutto l’indice
Grazie alle loro dimensioni – che vanno dai 2,9 trilioni di dollari di Apple e Microsoft ai “soli” 700 miliardi di Tesla –, i Magnifici Sette pesano per quasi un terzo (il 28%) su tutto l’indice S&P500. Quest’ultimo, se fosse calcolato solo sulla media aritmetica dei prezzi dei titoli – come è il Dow Jones –, mostrerebbe una performance meno brillante. Se sono solo pochi titoli a far salire l’indice S&P500, mentre la maggioranza è in calo, può essere un segno preoccupante. Ma negli ultimi mesi un numero crescente di società quotate si è unito al rally: oltre la metà delle 500 hanno ora quotazioni superiori a quelle raggiunte nel precedente massimo di Wall Street, quello del gennaio 2022.
Spazio per ulteriori rialzi
Secondo gli ottimisti significa che c’è ancora spazio per ulteriori rialzi. A spingere l’intera Borsa americana è la convinzione che la Federal Reserve sia riuscita a rallentare l’inflazione senza provocare una recessione. Alla fine dell’anno scorso l’aspettativa era addirittura di nuovi tagli aggressivi dei tassi di interesse e aveva alimentato un rally generale. Ora gli investitori non si aspettano più altri tagli e sono tornati a scommettere sui giganti della tecnologia per due motivi fondamentali: il primo è che i Big Tech continuano a generare enormi profitti e hanno bilanci solidissimi; il secondo riguarda l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale per sviluppare la quale sono i giganti come Microsoft e Alphabet ad avere le risorse.
Non a caso fra i Magnifici Sette il titolo che ha ottenuto la performance più stellare è il produttore di semiconduttori Nvidia: +440% dal 12 ottobre 2022. Infatti microchip di Nvidia sono una componente chiave dei megacomputer usati per l’A.I. Microsoft è cresciuta dell’80% nello stesso periodo perché riconosciuta come leader nella corsa allo sviluppo dell’A.I., grazie alla sua alleanza con OpenAI, il creatore di ChatGpt. E anche le performance di Meta (+210%) e Alphabet (+52%) sono legate al loro impegno nel campo dell’A.I. Lo stesso vale per Amazon (+40%) che offre applicazioni di A.I. nei suoi servizi “nella nuvola” Aws, il suo business più redditizio. Mentre la performance di Apple è in linea con quella dell’indice S&P550 perché il grosso del suo fatturato e dei suoi profitti continua a venire dalla vendita degli iPhone, che però dovrebbe godere di una accelerata quest’anno perché circa 240 milioni di apparecchi sarebbero pronti per un upgrade.
Tesla invece vede rosso
L’unico in rosso fra i Magnifici Sette è Tesla, il produttore di auto elettriche di Elon Musk: vale il 5% meno che nell’ottobre 2022. Soffre l’aumento della concorrenza su scala globale, che l’ha costretto a tagliare il prezzo dei suoi veicoli riducendo i margini di profitto. E la settimana scorsa, annunciando i risultati dell’ultimo trimestre 2023, Tesla ha avvertito che la sua crescita sarà più lenta. La maggioranza degli analisti continua a raccomandare di investire nei Magnifici Sette, secondo il Wall Street Journal, ma la media delle stime per la performance di questo gruppo di titoli nei prossimi 12 mesi è solo dell’8,6%. La loro corsa insomma starebbe per rallentare in modo significativo. Molto dipenderà dagli effetti reali delle applicazioni dell’intelligenza artificiale. Ma anche da quanto le autorità di controllo negli Stati Uniti e in Europa si impegneranno nel limitare lo strapotere dei Big Tech.