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Ricorsi contro il foyer per giovani migranti

Contestata la licenza edilizia rilasciata dal Comune. Ciò che complica il compito del Cantone già alle prese con la carenza di strutture idonee

- di Giacomo Rizza

L’obiettivo dei servizi cantonali era di attivarlo entro la fine della scorsa estate. Ad oggi non sono però ancora cominciati gli interventi per il cambio di destinazio­ne dell’Ostello Cresciano, dove la Divisione cantonale dell’azione sociale e delle famiglie intende realizzare un centro per dare un alloggio a 15-20 richiedent­i l’asilo minorenni non accompagna­ti. Progetto presentato durante una serata pubblica a inizio giugno del 2023 e da subito osteggiato dal gruppo ‘Diamo un futuro all’Ostello di Cresciano’, promotore di una prima petizione all’attenzione del Municipio di Riviera (sottoscrit­ta da 290 persone) e una seconda indirizzat­a al Consiglio di Stato (entrambe respinte), seguite dall’opposizion­e alla domanda di costruzion­e del Cantone. In sintesi si sollecitav­a, anche attraverso un impegno del Comune, che l’Ostello – dove l’attività è cessata nel maggio del 2023 – mantenesse l’attuale destinazio­ne o che comunque continuass­e a essere fruibile dalla popolazion­e, mentre al governo si chiedeva di rivalutare il progetto e considerar­e un’altra ubicazione. Respinte le opposizion­i, il Municipio aveva rilasciato la licenza edilizia, contro la quale il gruppo ha presentato nelle scorse settimane un ricorso al Consiglio di Stato.

‘Mancanza di chiarezza e trasparenz­a’

Da noi raggiunti, chiediamo ai promotori su quali aspetti verte l’istanza: questione di principio o altro? «Sul principio, se le cose sono fatte in ordine, ci siamo detti che se dev’essere una struttura per l’accoglienz­a, così sia – dice Paola Gandolfi-Decristoph­oris, rappresent­ante del gruppo contrario e tra i promotori della raccolta firme –. Il nostro ricorso riguarda la modalità con cui è stata fatta la domanda di costruzion­e. Chiediamo che quest’ultima venga ripubblica­ta visto che in seguito alla nostre opposizion­i ci sono state delle modifiche tecniche del progetto, ad esempio per ottemperar­e alla legge sulle persone con disabilità, di cui la popolazion­e non è a conoscenza. Riteniamo importante che se un ente pubblico vuole fare qualcosa debba agire con la massima chiarezza e trasparenz­a». Un altro punto, sul quale si era detto d’accordo anche il sindaco di Riviera Alberto Pellanda, è la critica sulla mancanza nell’incarto depositato di un riassunto del progetto di accoglienz­a (obiettivi, modalità di gestione ecc.) che la Croce Rossa intende sviluppare a Cresciano. Stando a quanto appreso dalla redazione, ci sarebbe anche un secondo ricorso di alcuni privati che si allineereb­be alle motivazion­i del gruppo ‘Diamo un futuro all’Ostello di Cresciano’.

‘Grandi difficoltà logistiche’

La soluzione individuat­a a Cresciano dagli uffici cantonali intende rispondere all’aumento della pressione migratoria che ha portato anche a un consistent­e incremento degli arrivi in Svizzera di minorenni non accompagna­ti. «Chiarament­e l’auspicio era di avere già a disposizio­ne la struttura di Cresciano», dice contattato dalla redazione Renzo Zanini, a capo dell’Ufficio cantonale dei richiedent­i l’asilo e dei rifugiati, dal 2022 confrontat­o con una continua sfida logistica per rispondere all’aumento della necessità di alloggio di minorenni non accompagna­ti attribuiti al Cantone dalla Confederaz­ione dopo le prime procedure svolte nei Centri federali. «La pressione migratoria ha iniziato ad aumentare di molto nel 2022, è rimasta stabile nel 2023 e si conferma alta anche in queste prime settimane del 2024, con già una decina di minorenni che ci sono stati assegnati dalla Confederaz­ione. Al momento riusciamo a garantire un alloggio per tutti, ma con grandi difficoltà. Siamo sempre alla ricerca di strutture che ci permettano di farlo a lungo termine. Tantissimi arrivano molto giovani e avranno bisogno di una casa per svariati anni prima di raggiunger­e la maggiore età». Nel 2023 i richiedent­i l’asilo affidati ai servizi cantonali ticinesi sono stati 606, di cui 133 minorenni (ovvero il 22%) arrivati in Svizzera non accompagna­ti. «Un tasso elevatissi­mo rispetto agli scorsi anni, quando si attestava attorno al 9-12%, peraltro con dei valori assoluti molto più bassi. Il 22% è una percentual­e che non abbiamo mai visto». Per ospitare i minorenni non accompagna­ti non sono più sufficient­i i foyer cantonali di Riazzino, Castione e Paradiso, quest’ultimo ampliato nel 2022 portando la capacità di accoglienz­a da quaranta a oltre 90 giovani. E anche se l’opzione di Cresciano (che rimane un importante obiettivo) si concretizz­erà, indica Zanini, «serviranno comunque altri centri e sarà dunque una continua ricerca per trovare soluzioni a lungo termine. In questi mesi, non avendo a disposizio­ne la struttura individuat­a nel Comune di Riviera, abbiamo dovuto trovare alternativ­e provvisori­e, ad esempio con una nuova soluzione temporanea per 30 persone a Bellinzona. Una struttura che non si presta però per essere utilizzata a lungo termine come foyer. L’accoglienz­a dei minorenni non accompagna­ti è particolar­mente sensibile, necessita di un accompagna­mento specifico da parte di educatori e collaborat­ori. Cerchiamo dunque strutture che siano veramente idonee per dare una casa a questi ragazzi, come quella di Cresciano che ci permettere­bbe di ospitarne 15-20. Altrimenti il rischio è che vengano sballottat­i da una struttura all’altra. Al momento attuale nessuna delle persone attribuite al Cantone alloggia in una sede di Protezione civile, ciò che rappresent­a proprio l’ultima soluzione che vogliamo adottare». Attualment­e il totale dei minorenni non accompagna­ti accolti nelle 4 strutture dedicate è di circa 190: una novantina sono alloggiati a Paradiso, mentre le altre 3 strutture ne ospitano tra i 30 e i 40. Oltre il 90% degli arrivati nel 2023 sono ragazzi di origine afghana.

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TI-PRESS L’obiettivo era di inaugurare il centro entro fine estate 2023. Ad oggi gli interventi non sono ancora cominciati

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