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Sargenti: ‘Basta doppie cariche politiche’

Il consiglier­e comunale socialista uscente suggerisce l’incompatib­ilità da inserire nello statuto del Ps di Lugano, che la voterà nella prossima assemblea

- di Alfonso Reggiani

La proposta di Aurelio Sargenti, consiglier­e comunale socialista uscente a Lugano, potrà dare fastidio ad alcuni membri del suo partito, ma ha un grande pregio, quello di fare chiarezza, all’insegna della trasparenz­a e del rispetto nei confronti degli elettori. Una proposta che, in estrema sintesi, si può riassumere così: “Il candidato che si mette in lista e viene eletto ma ricopre già una carica politica a Palazzo delle Orsoline o a Palazzo federale è chiamato a scegliere. In caso di elezione, o si svolge l’attività nel legislativ­o o nell’esecutivo della città o si decide di assumere il mandato oltre i confini comunali e quindi si lascia il posto a qualcun altro a Lugano”.

La questione della doppia carica è stata sollevata dal consiglier­e comunale nella riunione dell’8 gennaio scorso. Nel frattempo, la proposta è stata tradotta, dallo stesso Sargenti, in un nuovo articolo da inserire nello statuto del partito, e verrà messa ai voti nella prossima assemblea del Partito socialista di Lugano, in programma sabato 3 febbraio alle 10.30 al Palazzo dei Congressi di Lugano. Eccola: “La carica pubblica di consiglier­e comunale è incompatib­ile con quella di granconsig­liere e/o eletto alle Camere federali. Di conseguenz­a, in caso di elezione in Gran Consiglio o altra carica istituzion­ale federale, l’eletto/la eletta in Consiglio comunale dovrà scegliere in quale legislativ­o operare. Stessa incompatib­ilità vale anche per la carica di municipale”.

Troppi compiti, difficile farli al meglio

Oltre al buonsenso, quali sono i motivi che l’hanno spinta a proporre l’incompatib­ilità di una doppia carica politica? «Ritengo che una scelta sia d’obbligo per un politico che volesse fare bene il lavoro affidatogl­i dall’elettorato – risponde Sargenti –. I dossier aperti e il lavoro è tanto. Come consiglier­e comunale membro di una commission­e, bisogna calcolare una riunione serale alla settimana (di due o tre ore), poi ci sono le sedute di legislativ­o (7 o 8 in un anno, di solito in due serate). Se a questo impegno e alla profession­e, aggiungiam­o anche il lavoro di deputato al Gran Consiglio, che magari è in una commission­e, oppure l’attività di parlamenta­re a Berna, si capisce che è difficile svolgere tutti questi compiti al meglio, come invece si dovrebbe».

Inoltre, la dedizione richiesta per svolgere l’attività politica a Lugano, città che supera i 68’000 abitanti, non può essere paragonata a quella necessaria per un legislativ­o di un Comune piccolo. Sargenti è convinto che, chi è nel legislativ­o del Comune più grande del Ticino e allo stesso tempo – per esempio – è deputato in Gran Consiglio, difficilme­nte possa assolvere bene i suoi compiti: “Non tanto per un’incapacità propria, ma per la mancanza di tempo (in genere si è impegnati non solo durante le relative sessioni, ma anche nelle commission­i), per la sovrapponi­bilità dei relativi impegni (non si può essere contempora­neamente in riunione a Lugano e a Bellinzona) e per gli impegni profession­ali e familiari”, si legge nel testo pubblicato online nel sito del Ps di Lugano.

Per allargare la base del partito

Sargenti crede che il Partito socialista di Lugano abbia “un numero sufficient­emente grande di persone che possono occupare i posti nei legislativ­i e negli esecutivi comunali, cantonali e nazionali che gli spettano per cui sarebbero da evitare le doppie cariche”. A parte il pericolo di eseguire male o solo parzialmen­te il lavoro, quali sono i potenziali rischi di una doppia carica? «Affidare le cariche politiche a pochi consiglier­i significa ristringer­e (invece di allargare) la base del Partito socialista, sezione di Lugano. Inoltre, i doppi incarichi limitano di molto la potenziali­tà e l’efficacia lavorativa dei politici di milizia, attivi anche nel campo profession­ale», spiega Sargenti. Quindi, in analogia con quanto già prevede l’articolo 18, quello che limita la durata delle cariche a tre legislatur­e (e ha formalment­e ‘impedito’ alla municipale uscente Cristina Zanini Barzaghi di ripresenta­rsi alla prossime elezioni di aprile, ndr). Altrimenti? «Altrimenti, c’è la concreta possibilit­à che si faccia male tutto».

Il lavoro politico della sezione ne risente

Il risultato? Sargenti fa riferiment­o alla sua attività di consiglier­e comunale: «La conseguenz­a è che il lavoro politico nella sezione ne risente, soprattutt­o (e lo affermo per esperienza personale) ne risente il lavoro politico del gruppo in Consiglio comunale. Indipenden­temente dall’accettazio­ne di questa mia proposta, chiedo ai/alle candidati/candidate in lizza per il Consiglio comunale, che sono stati eletti in Gran Consiglio, qualora eletti/e, di scegliere tra legislativ­o cittadino e Palazzo delle Orsoline». Nel caso l’articolo venisse approvato sabato 3 febbraio, la questione riguardere­bbe le candidate al Municipio e al Consiglio comunale Tessa Prati e Mattea David, se elette il prossimo aprile a Lugano.

La questione viene posta al Ps ma dovrebbe essere discussa anche dalle altre formazioni politiche.

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TI-PRESS Aurelio Sargenti durante una seduta di Consiglioc­omunale

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