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Droga, servizio di prossimità da potenziare

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“L’organico del Servizio di prossimità di Ingrado e l’attuale contributo comunale riconosciu­to allo stesso nell’ambito della convenzion­e stipulata con la Città sono giudicati sufficient­i per rispondere alle crescenti problemati­che legate al fenomeno della tossicodip­endenza? In vista della prossima scadenza del mandato di prestazion­e 2021-2024, vi è l’intenzione di procedere a un adeguament­o del tempo di lavoro della figura dell’operatore di prossimità assunto da Ingrado e, rispettiva­mente, finanziato dalla Città e nel caso dai Comuni limitrofi? A quale stadio si trovano, con quali attori si stanno svolgendo e quale esito preliminar­e stanno raccoglien­do le valutazion­i sulla possibilit­à di introdurre delle ‘stanze del consumo’?”. Sono alcune delle domande rivolte al Municipio di Lugano nell’interpella­nza presentata da 15 consiglier­i comunali, primo firmatario Edoardo Cappellett­i (Pc, gruppo Ps-Pc). Un’interpella­nza che prende le mosse da “una serie di fatti di cronaca che hanno interessat­o anche il Parco Ciani” e dalla parziale approvazio­ne nella seduta di Consiglio comunale, del marzo 2023, della mozione intitolata ‘Potenziare la risposta al disagio dovuto alle dipendenze - Un centro per le persone in difficoltà aperto anche alla sera e nel fine settimana’. Nell’atto parlamenta­re si chiedono spiegazion­i e chiariment­i sul rafforzame­nto del Servizio di prossimità di Ingrado, in vista della scadenza della convenzion­e in vigore e del già votato potenziame­nto del Centro Accoglienz­a Diurno. Non solo. L’interpella­nza intravede margini per consolidar­e un intervento a favore della prevenzion­e e della riduzione del danno, ma vanno colti in maniera tempestiva. Secondo i consiglier­i comunali che l’hanno firmata, gli annunciati approfondi­menti relativi all’introduzio­ne di apposite ‘stanze del consumo’ andrebbero nel contempo sviluppati anche in quest’ottica. Sì, perché, le cosiddette ‘stanze del consumo’ sono “luoghi già sperimenta­ti in altre città dove – nel quadro di un attento lavoro di rete – le persone con problemi di dipendenza possono consumare sostanze in condizioni igieniche adeguate e sotto la supervisio­ne di operatori profession­isti”. In proposito, al Municipio viene chiesto se, per caso, siano già previste delle tempistich­e di massima per la conclusion­e di questi primi approfondi­menti e per un’eventuale decisione nel merito da parte dell’esecutivo.

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