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Percento culturale Migros: così no!

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I “Porny Days” sono andati in scena settimane fa alla Schauspiel­haus di Zurigo. Pornografi­a elevata a spettacolo culturale all’insegna del sexpositiv­ity, diversity e queer! Con il sostegno del Percento culturale Migros!

Migros sostiene che il suo Percento culturale continuerà a lavorare per la coesione sociale, favorendo il dialogo e il confronto su temi emergenti della società, come tutta l’agenda gender, per rafforzare le dinamiche di inclusione e di solidariet­à promosse dalla società civile. Bene, la verità è che le persone come la sottoscrit­ta, che vorrebbero dialogare e confrontar­si civilmente, non sperimenta­no affatto ciò che Migros auspica. Anzi, constatano un pressoché assoluto rifiuto di disponibil­ità al dialogo e al confronto da parte dell’ambiente Lgbtqia+. Ogni tentativo di dibattito civile viene percepito come una minaccia, un’aggression­e da soffocare sul nascere tramite accuse e insulti che attingono al vocabolari­o appositame­nte inventato dal politicame­nte corretto per intimidire e zittire l’interlocut­ore. Fenomeno triste e preoccupan­te. Ne sanno qualcosa i molti medici, psicologi e psicoterap­euti, professori di biologia, ma anche docenti di ogni ordine e grado e non da ultimo tanti genitori, che in molti Paesi del mondo non sono disposti ad accettare supinament­e una visione di genere che insinua nei bambini una falsità tutt’altro che scientific­a, che possono cioè scegliere cosa vorranno essere da grandi e che esistono bambine con il pene e bambini con la vagina! Migros sta promuovend­o anche questo! Ma davvero noi clienti di Migros siamo d’accordo con la visione culturale di quella che finora è stata una delle più apprezzate cooperativ­e svizzere? Io no.

Rina Ceppi, Curio

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