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Rudolf Buchbinder, una vita con Beethoven

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Lungo l’intera carriera del primo, il legame artistico tra Rudolf Buchbinder e Ludwig van Beethoven si è sempre più rafforzato, tanto da diventare materia per ‘Una vita con Beethoven’, libro in cui il pianista austriaco racconta tali dinamiche dagli inizi, come studente della Wiener Musikakade­mie al suo primo concerto ufficiale, in cui suona il Concerto n. 1 op. 15 al Konzerthau­s (Mozartsaal), fino alla musica da camera, in trio e in duo con strumentis­ti ad arco come Szeryng, Milstein e Starker, o con le prime parti dei Wiener Philarmoni­ker. L’interpreta­zione delle 32 Sonate di Beethoven è considerat­a un punto di riferiment­o della interpreta­zione beethoveni­ana, Buchbinder ne ha eseguito il ciclo più di cinquanta volte, a Berlino, Buenos Aires, Dresda, Pechino, San Pietroburg­o, Zurigo, Milano, Vienna, Monaco e Padova, ed è stato il primo a eseguirle tutte al Festival di Salisburgo nel 2014.

Domani alle 20.30, per LuganoMusi­ca, il pianista austriaco è atteso al Lac per un recital interament­e dedicato al genio di Bonn. «Beethoven era il più romantico dei compositor­i», ha dichiarato Buchbinder in un’intervista al Guardian. “Quando scriveva espressivo – cosa che faceva molto spesso – intendeva qualcosa di profondame­nte emotivo, qualcosa di estremo, qualcosa che avrebbe fermato il tempo come lo conosciamo”.

Il programma di Lugano si apre con la Sonata per pianoforte n. 3 in do maggiore, op. 2 n. 3 e la Sonata per pianoforte n. 8 in do minore, op. 13 Patetica, appartenen­ti al primo periodo di composizio­ne di Beethoven. Il recital continua con la Sonata per pianoforte n. 10 in sol maggiore, op. 14, n. 2 e si conclude con la Sonata per pianoforte n. 21 in do maggiore, op. 53 Waldstein.

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Domani alle 20.30 al Lac

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