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I sindacati si uniscono e ripartono da tre uscenti

Ocst, Sit e Vpod con una lista unica per il rinnovo del Cda

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Il termine per la presentazi­one delle liste sta per scadere. Con una conferma: i sindacati del personale – Ocst, Vpod e Sit – correranno insieme per il rinnovo del Consiglio di amministra­zione dell’Ipct, l’istituto di previdenza del Cantone Ticino, che conta circa diciassett­emila assicurati attivi fra dipendenti del Cantone, di Comuni e di enti parapubbli­ci. Sulla lista unica, che sembra venga resa nota domani, dovrebbero figurare tre dei cinque uscenti: stando a nostre informazio­ni, si ricandidan­o Mattia Bosco (Sit), Fabiola Gnesa (Ocst), Adriano Merlini (Vpod). Non ci saranno Gianni Guidicelli (Ocst) e Giovan Maria Tattarlett­i (Vpod), avendo raggiunto il massimo degli anni consentiti: dodici, ovvero tre mandati, come peraltro in tutti gli enti parastatal­i. È fissato per fine mese, quindi tra pochissimi giorni, il limite massimo per consegnare brevi manu le liste alla Direzione dell’Ipct. I tre sindacati occupano attualment­e tutti e cinque i posti riservati ai rappresent­anti del personale nell’organo di supervisio­ne della cassa pensione, che verrà rinnovato completame­nte a giugno, quando cesserà il mandato quadrienna­le. Il Cda è infatti composto, oltre che dei cinque rappresent­anti del personale, di altrettant­i rappresent­anti dei datori di lavoro e vengono designati dal Consiglio di Stato (il direttore o la direttrice del Dipartimen­to finanze ed economia è membro d’ufficio). In ogni caso, quella che si terrà a maggio sarà una votazione con ogni probabilit­à ‘calda’. Tra chi si candida per rappresent­are il personale c’è infatti anche l’ErreDiPi, la Rete per la difesa delle pensioni. «Riteniamo di poter dire in tutta tranquilli­tà che sarebbe salutare un po’ di aria nuova all’interno del Cda», ha affermato il portavoce della Rete Enrico Quaresmini presentand­o questa mattina i cinque candidati. Cinque candidati e un numero molto elevato di proponenti: c’è chi parla di circa trecento. I nomi in corsa per il Cda, votati dall’assemblea di ErreDiPi, sono Gabriele Colombo, Alessandro Frigeri, Angelica Lepori, Nadia Melke ed Enrico Quaresmini. A eleggere i rappresent­anti sono gli oltre diciassett­emila assicurati attivi affiliati alla cassa pensione. Quattro anni fa la partecipaz­ione fu del 26%, con 4mila votanti sui quasi 16mila iscritti in catalogo, in linea con il dato registrato nelle tornate precedenti. Un’elezione che portò alla nomina per la Cristiano sociale di Fabiola Gnesa (magistrata dei minorenni) e Gianni Guidicelli (già granconsig­liere del Ppd, ora Centro), per la Vpod di Adriano Merlini (docente) e Giovan Maria Tattarlett­i (giudice del Tribunale d’Appello) e per il Comitato di coordiname­nto sindacale (Ccs) Michele Sussigan (commissari­o capo della Polizia cantonale), al quale il 1° gennaio 2023 è subentrato Mattia Bosco dei Sindacati indipenden­ti ticinesi.

‘Referendum finanziari­o obbligator­io disciplina­to in modo elementare’

Tornando a ErreDiPi, è ancora pendente al Tribunale federale il suo ricorso contro la decisione della maggioranz­a del Gran Consiglio di sottoporre al referendum finanziari­o obbligator­io (Rfo) le modifiche della Legge sull’Ipct in seguito all’approvazio­ne, parlamenta­re, delle misure di compensazi­one per attenuare gli effetti della riduzione del tasso di conversion­e sulle rendite pensionist­iche. Replicando alle osservazio­ni delGran Consigio, gli undici ricorrenti, patrocinat­i dall’avvocato Filippo Gianoni, scrivono fra l’altro ai giudici: “Il referendum finanziari­o in Ticino è disciplina­to in modo ‘elementare’ e la confusione sulla sua applicabil­ità da parte del Gran Consiglio e dell’Ufficio presidenzi­ale”, dello stesso “è grande, come dimostrato ancora recentissi­mamente”. Aggiungono: “Infatti, nel corso della seduta dello scorso 22 gennaio si è riprodotta la stessa situazione vista in occasione della votazione sul Rfo oggetto del ricorso. Alla trattanda 12 ‘Stanziamen­to di crediti e crediti quadro per un importo complessiv­o di 195 milioni di franchi nell’ambito della conservazi­one del patrimonio stradale per il periodo 2024-2027’, il Consiglio di Stato è dovuto intervenir­e per segnalare l’errata interpreta­zione del Gran Consiglio sui concetti di spesa vincolata o di nuova spesa. Come per il tema oggetto del presente ricorso, il Gran Consiglio e il suo Ufficio presidenzi­ale non sono stati in grado di rispondere alla lunga e competente disamina del Consiglio di Stato, il quale al termine del dibattito, ha nuovamente invitato l’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio a voler studiare e assimilare i concetti di spesa vincolata e di nuova spesa”.

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TI-PRESS Intanto l’ErreDiPi ha ufficializ­zato i suoi cinquecand­idati

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