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La Nuoto Sport, le sue ‘sorelle’ e la Città

Un’interrogaz­ione interparti­tica chiede lumi sullo stato del regolament­o concernent­e le sovvenzion­i a favore delle società sportive e culturali

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Parte da un articolo della Regione sulla Nuoto Sport Locarno (Nsl), l’interrogaz­ione interparti­tica rivolta al Municipio di Locarno che tratta il tema del “regolament­o paritario concernent­e le sovvenzion­i a favore delle società sportive e culturali, con sede a Locarno”. I primi firmatari Barbara Angelini Piva e Simone Beltrame – consiglier­i comunali del Centro, ai quali si aggiungono Giuseppe Abbatiello, Marko Antunovic, Bruno Bäriswyl, Pier Mellini, Mauro Belgeri, Sheila Mileto e Kevin Pidò – fanno notare come “all’inizio del corrente mese di gennaio, nella sua qualità di co-presidente della Nsl, il già collega Fabrizio Sirica si è rivolto alla Commission­e della gestione per richiedere un sostegno” a favore della società sportiva cittadina, che come si ricordava anche nell’articolo, susseguent­e all’assemblea del sodalizio, si trova in una situazione finanziari­a decisament­e preoccupan­te. Questo perché con la costituzio­ne, nel 2004, del Centro balneare regionale (Cbr), la Nsl ha perso la possibilit­à di usufruire delle piscine che fino a quel momento erano comunali, ritrovando­si a dover pagare tra i 50 e i 60mila franchi all’anno d’affitto per far allenare i propri tesserati presso il Centro Sportivo di Tenero o altre piscine. Negli anni, la situazione finanziari­a è quindi diventata vieppiù insostenib­ile, poiché la Nsl – che lamenta anche una “concorrenz­a” da parte della Cbr nell’offerta dei corsi di nuoto per bambini – registra un disavanzo struttural­e di circa 40mila franchi annui.

A fronte di ciò, gli autori dell’interrogaz­ione ricordano tra le altre cose come la gestione delle piscine comunali gravava sulla Città di Locarno con un deficit annuo tra i 700mila franchi e il milione; con la creazione della Cbr (di cui la Città di Locarno detiene il 30,907% del capitale azionario) i rapporti tra i vari Comuni (13 in totale) sono retti da un patto parasocial­e – che dovrà venir rinnovato quest’anno – secondo il quale in caso di deficit dodici Comuni coprono fino a 363mila franchi, mentre il disavanzo eccedente è a carico della Città di Locarno (nell’esercizio 2022, 274’500 franchi); per contenere i costi a carico dell’ente pubblico, la Cbr, oltre a offrire una struttura attrattiva per il residente e per il turista, propone tutta una serie di attività (corsi di nuoto compresi) che sono connesse con lo scopo della Sa.

Assenza di convenzion­i scritte per l’utilizzo delle infrastrut­ture comunali

Si fa poi notare come nel giugno 2004, in riferiment­o a un credito per la manutenzio­ne straordina­ria allo stabile “canottieri”, la Commission­e della gestione aveva evidenziat­o l’assenza di accordo scritto circa l’utilizzo dello stesso a opera delle società interessat­e. Una situazione “riscontrab­ile in quasi tutte le infrastrut­ture comunali che servono a svariate società cittadine e regionali attive nei più disparati campi”, alla quale la Gestione aveva chiesto di porre rimedio all’esecutivo, stilando, entro il 31 agosto 2004, “un elenco di tutti i fondi che vengono concessi a terzi, mediante il quale si potranno successiva­mente definire con le varie società interessat­e delle convenzion­i scritte, che determinin­o i diritti e i doveri di entrambe le parti. Sarà ovviamente determinan­te che nell’ambito di queste valutazion­i vengano mantenuti i medesimi parametri di trattament­o”.

A tal proposito, l’allora municipale Renza De Dea aveva spiegato come il Municipio condividev­a le osservazio­ni indicate dalla Gestione e che aveva avviato “un serio e approfondi­to esame di ogni singola proprietà” al fine di valorizzar­le, chiedendo proprio per questo di “soprassede­re al termine fissato per il 31.08.2004, che non permettere­bbe di portare a compimento nel migliore dei modi il lavoro minuzioso e puntuale iniziato da poco più di un mese”.

Cosa è cambiato negli ultimi 20 (e passa) anni?

Ebbene, “probabilme­nte tutti impegnati in altre faccende – riprendono in conclusion­e i consiglier­i comunali autori dell’interrogaz­ione –, sono trascorsi quasi 20 anni e, da una rapida occhiata al nostro Regolament­o comunale, si evince che esiste un’ordinanza per l’utilizzo delle infrastrut­ture sportive comunali che reca la data dell’11 ottobre 1999 relativo all’ultimo aggiorname­nto”.

Gli autori dell’interrogaz­ione chiedono quindi al Municipio: “In questo lungo lasso di tempo, è stata fatta una sorta di inventario, da un lato, delle proprietà che la Città concede in uso alle società non solo sportive, ma anche culturali, alfine di verificare il valore di queste concession­i e, dall’altro, delle società (sia sportive che culturali) che già usufruisco­no di spazi e/o benefician­o di sovvenzion­i erogate in altra forma, per permettere una distribuzi­one il più equa possibile? Ritiene di allestire un regolament­o che tenga conto di tutte le realtà (sia sportive che culturali), tenendo in debita consideraz­ione la particolar­e situazione della Nsl?”.

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TI-PRESS La società non può allenarsi in quella che era ‘casa sua’
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Nel 2004 si era già parlato dello stabile canottieri

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