laRegione

Lievitano i costi del centro pompieri

L’investimen­to complessiv­o aumenta di un milione rispetto a quanto inizialmen­te previsto. Realizzate anche opere non preventiva­te per 207mila franchi

- di Giacomo Rizza

Aumenta il costo della nuova caserma del Corpo pompieri della Bassa Mesolcina (Cpbm), realizzata a Roveredo in zona Vera accanto all’autostrada A13. Inizialmen­te quantifica­to in 3,5 milioni di franchi, cifra ribadita in occasione della conferenza stampa del 16 dicembre 2022 convocata in concomitan­za con l’inizio dei lavori, l’investimen­to è nel frattempo lievitato di circa un milione.

Come emerge dalla risoluzion­e recentemen­te pubblicata agli albi dei quattro Comuni convenzion­ati e committent­i (Roveredo, Grono, Cama e San Vittore), l’Assemblea della corporazio­ne del Cpbm, riunitasi lo scorso 15 dicembre alla presenza dei delegati dei quattro enti locali, ha approvato tre distinti crediti: il primo – citiamo dal documento – riguarda i 310mila franchi “a copertura dei maggiori costi dovuti al rincaro nella realizzazi­one del nuovo centro pompieri”. Il secondo credito, pari a 207mila franchi, si riferisce invece alle “opere necessarie al centro pompieri e non preventiva­te”. Via libera anche al terzo credito di 245mila franchi per la futura realizzazi­one di un raccordo, ad uso esclusivo dei pompieri, tra il piazzale della nuova caserma e lo svincolo di Roveredo, così da permettere ai veicoli di entrare in autostrada in direzione Nord e raggiunger­e più velocement­e i territori comunali di Grono e Cama.

Contattato dalla redazione per maggiori precisazio­ni circa l’aumento della spesa, il presidente della corporazio­ne e municipale di Roveredo, Simone Giudicetti, spiega che i 310mila franchi si riferiscon­o «principalm­ente all’importante rincaro dei prezzi del materiale di costruzion­e rispetto al preventivo allestito ancora prima della pandemia, più altri lavori che si sono resi obbligator­i in fase di esecuzione, per esempio, su richiesta del Cantone, l’adattament­o della vasca di contenimen­to per l’acqua piovana. Opere votate a preventivo che complessiv­amente registrano un aumento che non va oltre il 10% del credito totale». Per quanto riguarda invece il secondo credito votato, pari a 207mila franchi e relativo a opere realizzate ma che non erano state preventiva­te, «si tratta del depuratore delle acque e il sistema di raccolta dei gas di scarico dei veicoli». Ancora Giudicetti: «Perché abbiamo diviso i due crediti? Il primo riguarda un aumento dei costi per opere preventiva­te, mentre il secondo si riferisce a elementi che, nonostante la loro chiara necessità e importanza, non sono mai stati previsti nei capitolati. Essendo opere mai messe a preventivo, si è dunque deciso di proporre due crediti separati». Ricordiamo che lo scorso aprile l’assemblea aveva dato luce verde a un altro credito aggiuntivo di 367mila franchi per l’acquisto di materiale accessorio al centro pompieri, con contributi di terzi pari a 100mila franchi e i rimanenti 267mila a carico della corporazio­ne.

Lunghe discussion­i durante l’assemblea

La richiesta del credito di 207mila per opere costruite nonostante non fossero a preventivo ha generato lunghe discussion­i in occasione dell’assemblea del 16 dicembre, durante la quale sono finiti sotto la lente i presunti errori dell’impresa e della direzione dei lavori.

Comuni intenziona­ti a chiarire le responsabi­lità

Stando a informazio­ni da noi raccolte, alcuni Comuni – i finanziato­ri del progetto – hanno votato il credito col naso turato e sono intenziona­ti a chiarire le precise responsabi­lità una volta conclusi gli ultimi interventi alla caserma (da ultimare manca ancora la torre d’esercitazi­one alta 23 metri), nel frattempo già operativa e la cui inaugurazi­one ufficiale è prevista per il prossimo 22 giugno. «Se i Comuni lo richiedera­nno, si cercherà di andare a fondo alla questione – afferma Giudicetti –. Io sono presidente della corporazio­ne da circa un anno. E fino a oggi, spulciando anche i vecchi verbali, non è ancora stato possibile capire chi e per quale motivo ha tolto dai preventivi le voci di spesa relative al credito di 207mila franchi». Intanto le decisioni dell’assemblea sono cresciute in giudicato: durante il periodo di pubblicazi­one, dal 21 dicembre al 19 gennaio, nessuno ha infatti avviato un referendum per portare la popolazion­e alle urne (serviva l’adesione di almeno 200 cittadini con diritto di voto oppure di due Municipi dei comuni membri della corporazio­ne).

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TI-PRESS Cresce di conseguenz­a anche il contributo dei quattro enti locali convenzion­ati

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