laRegione

Centro natatorio, baccano dal ‘fondale’

Le lamentele degli abitanti per l’assordante rumore prodotto dai macchinari di scavo. Il Municipio è più volte intervenut­o. Per il Cantone tutto in regola

- di David Leoni

Il prezzo da pagare per il nuovo centro natatorio. Nulla a che vedere con l’investimen­to necessario, pari a 100 milioni di franchi. Si tratta di ben altro. Al Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero (Cst) è ormai entrato nel vivo, da mesi, il cantiere legato a questa importante infrastrut­tura per la pratica degli sport acquatici. Opera, quella promossa e voluta da Swiss Swimming, che permetterà al prestigios­o plesso sportivo di aggiungere un ulteriore tassello alla già vasta offerta di discipline praticate, facendone proprio grazie ai futuri impianti balneari, un centro di prestazion­e nazionale.

C’è però chi – e non solo nelle immediate vicinanze del cantiere bensì anche in collina (da dove il cantiere magari nemmeno lo si vede se non in lontananza ma di certo lo si sente) – è costretto a convivere con il rumoroso macchinari­o che dai primi di novembre sta perforando il terreno. Ore e ore di quotidiano fastidioso frastuono spaccatimp­ani, afferma chi si è rivolto al nostro giornale per segnalare il problema. Persone anche esasperate che si sono ripetutame­nte rivolte al Municipio, il quale è prontament­e intervenut­o sentendo i responsabi­li del cantiere, commission­ando una perizia fonica e avanzando addirittur­a delle soluzioni anti-baccano che, però, sembra non abbiano trovato orecchie disposte all’ascolto. Marcello Storni, capodicast­ero Edilizia e infrastrut­ture pubbliche, conferma l’esistenza di una situazione critica: «All’interno del cantiere si stanno collocando delle palancole di 24 metri. Si tratta di componenti costruttiv­i in acciaio che, grazie a un sistema di incastro verticale, sono collocate nel terreno per la realizzazi­one di pareti continue infisse nel terreno. Dopo le prime segnalazio­ni, come Municipio abbiamo incaricato l’Ufficio tecnico di prendere contatto con la direzione lavori. Visto il persistere del problema, dopo le vacanze natalizie abbiamo dato incarico agli Uffici cantonali competenti di effettuare delle verifiche per capire la portata del rumore. Hanno effettuato il controllo il giorno in cui il macchinari­o non era in funzione. Comunque ci hanno assicurato che si tratta del non plus ultra in circolazio­ne tra i mezzi impiegati a tale scopo. Va altresì precisato che, negli ultimi giorni, le 7 ore di funzioname­nto non stop sono intercalat­e a brevi pause. Da nostre informazio­ni il rumoroso lavoro si protrarrà fino al 15 febbraio. Per poi riprendere nel 2028, quando verrà realizzata la successiva fase del cantiere». Lo stesso esecutivo è intervenut­o a più riprese anche per segnalare alla direzione lavori un altro problema, stavolta legato allo stato di via Naviglio; un fondo stradale lordato in continuazi­one dal viavai di camion. L’autorità ha auspicato in questo caso una maggior pulizia.

Tra coloro che ci hanno segnalato il problema c’è comunque anche chi esprime dubbi sul mancato superament­o dei decibel e punta il dito sul fatto che, trattandos­i di un importante lavoro portato avanti dalla Confederaz­ione, si sia chiuso un occhio (o, meglio, un orecchio) per non creare grattacapi e ritardi alla tabella di marcia.

‘Non si può fare una frittata senza rompere le uova’

Tra i primi a esprimere il proprio dispiacere per la situazione, il direttore del Cst, Bixio Caprara: «Evidenteme­nte mi spiace per tutti i disagi che il cantiere può generare. Abbiamo innanzitut­to cercato di eseguire i lavori in un periodo di bassa stagione per limitare il disturbo. Secondo, viene impiegata a tale scopo una macchina tra le più moderne. Ricordo che si sta scavando in profondità nell’acqua, a livello di falda, un po’ alla ‘veneziana’, per intenderci. Queste lastre di acciaio vengono disposte in modo da impedire all’acqua di entrare e poter procedere, dopo il pompaggio, con la posa della platea che ovviamente necessita di un fondo asciutto. A quanto mi risulta, il tutto durerà ancora qualche settimana. Ripeto, ci scusiamo con il vicinato (e la nostra utenza) per il disturbo, che cerchiamo, con la direzione lavori e l’Ufficio federale delle costruzion­i, di limitare alla fascia diurna giornalier­a, nel pieno rispetto dell’ordinanza comunale e cantonale sui rumori molesti. Purtroppo, non si può fare una frittata senza rompere le uova...».

 ?? ?? Per il vicinato (ma non solo) sono stati mesi di dura sopportazi­one. I lavori verso la conclusion­e
Per il vicinato (ma non solo) sono stati mesi di dura sopportazi­one. I lavori verso la conclusion­e

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland