Il Carnevale è una cosa seria
Milano – Sono dieci e insieme, i Carnevali storici d’Italia hanno tutta l’intenzione di ottenere il riconoscimento a Patrimonio immateriale dell’Unesco. Con Fano (Marche) capofila hanno, infatti, portato avanti la proposta per la prestigiosa candidatura i siciliani Acireale, Avola, Melilli e Sciacca, gli emiliani romagnoli Cento e San Giovanni in Persiceto, Foiano (Toscana), Putignano (Puglia) e Tempio Pausania (Sardegna).
“Il Carnevale per queste città è un tratto identitario e culturale – aveva commentato il sindaco di Fano Massimo Seri – che merita di trovare una corrispondenza adeguata. Ogni Carnevale porta con sé la storia di ogni città, ci sono maestranze, materiali, sfumature consolidate nel tempo. Il difficile arriva ora, visto che ci sarà da preparare un dossier nutrito e all’altezza delle aspettative”. Il Carnevale, insomma, fra maschere, costumi, carri e gruppi musicali, è una cosa seria.
Funziona
New York – Il primo impianto di un chip della Neuralink in un essere umano è stato effettuato domenica e il paziente si sta “riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni”. Lo ha annunciato Elon Musk su X. Gli impianti di Neuralink hanno come obiettivo quello di rivoluzionare il cervello tramite chip in grado di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche leggendo le onde cerebrali.
In maggio, la società di Musk aveva annunciato di aver ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration a condurre i primi test su esseri umani. Alla fine dello scorso anno è stato poi avviato il reclutamento dei volontari. Neuralink ha già condotto vasti studi sugli impianti negli animali, attirandosi critiche da molti attivisti, secondo i quali la società ha abusato dei diritti degli animali violando l’Animal Welfare Act, la legge che regola come i ricercatori possono trattare ed effettuare esperimenti su alcuni animali.
Caffè nero costoso
Sanremo – “L’artista Paga!”, annuncia il marito musicista Carlo di Francesco. Divertente siparietto subito dopo le prove a Sanremo, ripreso in un video e postato sul suo profilo Intagram da Fiorella Mannoia, che ha offerto ben sessanta caffè all’Orchestra sinfonica che accompagnerà i trenta artisti in gara a Sanremo. Un gesto che, a quanto raccontato dalla stessa artista, nasce da un incidente tecnico durante una sessione di prove del suo brano ‘Mariposa’.
Così l’artista racconta al bar l’accaduto: «Mi chiedono: “Fiorella hai sentito?” E io: “Non sento niente, sento solo fuori. E grazie, non mi ero messa le cuffie”. Quindi Mannoia mette mano al portafoglio per saldare il debito: “Saranno sessanta quelli dell’orchestra: bastano per questi caffè?”.
Il mite gennaio
Berna – Con una differenza rispetto alla norma di quasi +2 °C, il mese di gennaio è risultato molto mite, localmente uno dei più miti dall’inizio delle misurazioni. Diverse stazioni di rilevamento hanno registrato nuovi primati di temperatura massima giornaliera, anche se nella Svizzera nordorientale le precipitazioni sono risultate ben superiori alla media. La temperatura media nazionale di gennaio risulta di -0,5 °C (stato al 29.1.2024), valore di 1,8 °C superiore alla norma 1991-2020. A Sion e a Berna, con una deviazione di rispettivamente +2,6 °C e +2,5 °C, si è trattato del secondo e del quinto gennaio più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1864. Anche Lugano, con un’anomalia di +1,5 °C rispetto alla media, ha registrato il quinto gennaio più caldo della serie di misurazioni lunga 160 anni, anche se i mesi di gennaio degli ultimi due anni, entrambi al 3° posto, erano stati solo leggermente più miti.
Dal periodo di riferimento preindustriale 18711900 a oggi, in Svizzera gennaio è diventato più caldo di 2,5 °C. Rispetto al periodo standard 1991-2020, invece, il riscaldamento è stato di 0,4 °C. Nel mese di gennaio il versante settentrionale delle Alpi ha ricevuto precipitazioni superiori alla media su un’ampia area. Nella Svizzera nordorientale è stato registrato oltre il 200% del totale della precipitazione media 1991-2020 per quanto riguarda il mese di gennaio. I quantitativi sono invece rimasti al di sotto della media soprattutto nell’Alto Vallese, in Ticino e nei Grigioni. Piotta, in Ticino, ha registrato molto meno del 50% della norma.
Non dire rana...
Bogotà – Le autorità colombiane hanno sequestrato 130 rane velenose all’aeroporto di Bogotà, nascoste in contenitori per pellicole e hanno arrestato una donna brasiliana, che le trasportava, in viaggio verso San Paolo, con scalo a Panama. Alla dogana, la donna ha detto che le rane arlecchino (Oophaga histrionica) le erano state regalate da una comunità locale.
Le rane arlecchino sono velenose, misurano meno di cinque centimetri e vivono nelle foreste umide lungo la costa del Pacifico tra l’Ecuador e la Colombia, così come in altri Paesi dell’America centrale e meridionale.
“Questa specie in via di estinzione è ricercata sui mercati internazionali”, ha detto il comandante della polizia di Bogotà Juan Carlos Arévalo, spiegando che i collezionisti privati potrebbero pagare fino a mille dollari per ciascun esemplare.