laRegione

Da sala multiuso a quasi monouso

Il Municipio di Bellinzona risponde sulla struttura voluta dall’ex Comune. Pur con piccoli numeri, mensa ed extrascola­stico limitano altri utilizzi pubblici

- di Marino Molinaro

«Affatto soddisfatt­o». Così replica il capogruppo del Centro in Consiglio comunale a Bellinzona, Gabriele Pedroni, alla risposta municipale sulla sala polivalent­e di Gnosca di proprietà della Città. Risposta giunta per iscritto avendo Pedroni trasformat­o l’atto in interrogaz­ione dopo che lunedì nella seduta di Cc non c’è stato il tempo materiale per ottenere una risposta orale. Lo spazio in questione misura 300 metri quadrati e occupa una parte del pianterren­o delle scuole. Un ampio locale voluto e realizzato dall’ex Comune con un investimen­to di 800mila franchi, inaugurato nel 2017 a inizio aggregazio­ne e diventato così proprietà della Città. Dopo aver ospitato diverse manifestaz­ioni tra cui compleanni, serate cinema, eventi culturali e altro ancora – occasioni per le quali lo spazio era stato in origine voluto e realizzato – col passare del tempo i servizi comunali lo hanno trasformat­o, soprattutt­o, in mensa e poi anche centro extrascola­stico per i bisogni di Gnosca e Gorduno, più eventualme­nte Moleno e Preonzo, che finisce per limitare gli altri utilizzi e il concetto di multiuso. Perciò Pedroni, preoccupat­o, ha chiesto spiegazion­i citando la recente pubblicazi­one all’albo comunale (con diritto di ricorso scaduto in questi giorni) della modifica dell’ordinanza municipale sull’uso speciale degli spazi negli stabili amministra­tivi e relative tasse, visto che l’articolo 2 capoverso 1 prevede appunto lo stralcio della sala di Gnosca dall’elenco delle superfici a disposizio­ne della popolazion­e.

‘Criteri molto rigidi’

“La sala a inizio aggregazio­ne era un unico spazio, con pareti mobili, e veniva affittata come sala riunioni o polivalent­e”, premette l’esecutivo nella risposta ricordando che nell’anno scolastico 2019/20 è stata inserita la mensa della Scuola dell’infanzia e nel 2021/22 il centro extrascola­stico aperto dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19. “Da quel momento la sala viene affittata unicamente per le riunioni perché diventa difficile conciliare gli spazi, in particolar­e cucina e bagni, visto che i criteri delle mense e dei centri extrascola­stici sono molto rigidi”. Infatti “se lo spazio venisse occupato dopo le 19 bisognereb­be rivedere la pulizia visto che la sala viene nuovamente occupata alle 7 del giorno seguente”. Detto altrimenti, al termine di attività serali di vario tipo lo spazio va sanificato – così stabilisco­no le regole cantonali in materia di edilizia e gestione scolastica – in vista dell’accoglienz­a dei piccoli utenti la mattina successiva. Interessan­ti le cifre relative all’utenza del centro extrascola­stico dal lunedì al venerdì: “Secondo i dati di dicembre 2023 forniti dall’associazio­ne Polo Sud che lo gestisce, la presenza media è di tre bambini per il prescuola, 7,6 per la mensa e uno per il doposcuola su dieci posti autorizzat­i dal cantone. Da notare che la Città “concede gli spazi a titolo gratuito all’associazio­ne Polo Sud che lo gestisce in modo autonomo, ritenuta la possibilit­à d’intervento comunale su temi quali rette e personale”.

Porte socchiuse

Alla domanda se di fronte alle rimostranz­e giunte da Gnosca intenda annullare la modifica dell’ordinanza, il Municipio risponde picche spiegando di voler “mantenere l’ordinanza come modificata e valutare puntualmen­te eventuali richieste dell’associazio­ne di quartiere, come ad esempio il pranzo anziani che viene già svolto nella sala in questione”. Se poi vi sia un piano a lungo termine per garantire che il quartiere di Gnosca continui a godere di spazi polivalent­i adeguati per eventi culturali e ricreativi, sempre il Municipio appare categorico: “Al momento non vi sono altre possibilit­à, se non quella di autorizzar­e eventi puntuali, ritenuta l’importanza del mantenimen­to del centro extrascola­stico nel quartiere”. Una frase di difficile interpreta­zione, se non quella che eventi ricorrenti, o proposti con una certa frequenza, non saranno de facto più autorizzat­i.

‘Spirito disatteso’

«Il risultato concreto di tutto ciò – commenta Pedroni interpella­to dalla ‘Regione’ – è che sul sito internet della Città questo spazio non figura più fra quelli a disposizio­ne per gli eventi che non siano l’annuale pranzo degli anziani, l’incontro ogni due anni del Municipio con la popolazion­e e l’assemblea dell’Associazio­ne di quartiere. Su tutto il resto c’è chiusura, accampando la scusa che gli spazi devono essere sanificati prima di ogni accoglienz­a mattutina dei bambini. Così facendo si disattente lo spirito col quale in origine si era voluto realizzare uno spazio per tutti e non limitato a pochi». Va però anche detto che i centri extrascola­stici rappresent­ano un’esigenza sentita dai genitori, laddove impegni profession­ali ne impediscon­o la presenza nelle fasce orarie prima e dopo le lezioni, pausa pranzo inclusa. «Ne sono cosciente – rileva Pedroni – e questo tema è ben esposto sia nel sondaggio lanciato nel 2018/19 dal Dicastero scuola della Città nell’ambito della politica a favore della conciliabi­lità lavoro-famiglia, sia nel conseguent­e messaggio municipale per la realizzazi­one a Gnosca, Claro, Scuole Nord e Semine di quattro ulteriori centri extrascola­stici».

Improbabil­e ma fattibile

Messaggio approvato dal Cc a inizio 2020 e che a pagina 12 espone quanto ora viene sconfessat­o dai fatti: “La sala rappresent­a un importante luogo di incontro fortemente voluto dalla popolazion­e del quartiere ancora prima dell’aggregazio­ne. Appare quindi improponib­ile pensare di utilizzare tutto lo spazio per la creazione di un centro extrascola­stico, cosa che renderebbe impossibil­e la sua destinazio­ne, anche sporadica, ad altre attività/incontri”. Improbabil­e ma, nel concreto, fattibile nonostante il Municipio cinque anni fa rassicuras­se sul fatto che “la creazione di un centro extrascola­stico significhi per il quartiere rinunciare a metà della sala polivalent­e, pregiudica­ndone l’utilizzo per eventuali eventi di una certa portata. Si ritiene però prioritari­a in questo momento l’offerta di un servizio extrascola­stico anche in questo quartiere”. «Spiace constatare – conclude Gabriele Pedroni – che a distanza di pochi anni non solo metà, ma tutta la sala polivalent­e ha perso lo scopo per il quale era stata fortemente voluta e realizzata».

 ?? TI-PRESS ?? Grande affluenza all’inaugurazi­one del novembre20­17
TI-PRESS Grande affluenza all’inaugurazi­one del novembre20­17

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland