Aeroporto, la Città punta sul partenariato pubblico-privato
Il direttore annuncia l’aumento del 9% dei voli nel 2023
Lo scalo spicca il volo. I dati sono incoraggianti, almeno stando ai movimenti inerenti all’ultimo anno (in totale 18’755) che sono in aumento del 9% rispetto al 2022. Un risultato che permette all’aeroporto di mantenere una certa stabilità. La novità più significativa, come annunciato dal direttore Davide Pedrioli ai microfoni del ‘Quotidiano’, riguarda la futura gestione: abbandonata la pista di passarla completamente ai privati, l’esecutivo intende proporre al Consiglio comunale, al quale spetterà l’ultima parola, entro la fine di quest’anno o nel 2025, una forma non meglio precisata di partenariato pubblico-privato.
Si riparla di voli di linea
Ora, l’aeroporto conta 33 dipendenti e grazie ai voli privati e alla scuola di volo riesce a fare utili. Ma non abbastanza per finanziare i lavori, che costeranno alcune decine di milioni di franchi e riguarderanno il terminal, la torre di controllo e alcuni hangar. Muove da queste considerazioni la necessità di coinvolgere i privati, i quali sarebbero chiamati a provvedere agli investimenti e alla costruzione delle infrastrutture. Secondo il servizio passato alla radio, una delle possibilità prevede che i privati abbiano la certezza di ricevere un affitto dalla Città (che, lo ricordiamo, è la proprietaria del sedime aeroportuale) e dalle altre attività che troverebbero spazio nell’area. Dopo il ritiro di Swiss nel 2019 a Lugano non ci sono più stati voli di linea. Negli ultimi mesi ci sono stati contatti per ripristinare la tratta Lugano-Ginevra, ha confermato Pedrioli. Per ottimizzare i costi, però, la compagnia, con la quale la Città sta trattando, dovrà trovare anche un’altra linea.