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‘Gioventù bruciata’ infiamma le Comunali

Intervista a Saverio Bozzini, candidato al Consiglio comunale con una lista civica che richiama James Dean: ‘Voglio mettere in discussion­e le cose’

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di Dino Stevanovic

«Il mio obiettivo è far riflettere, mettere in discussion­e le cose. Credo che questo sia naturale per noi giovani». Non è un ‘ribelle senza causa’ Saverio Bozzini, 20enne di Montecener­i candidato unico al Consiglio comunale (Cc) per la lista civica ‘Gioventù bruciata’, da lui creata poche settimane fa appositame­nte per le elezioni comunali di aprile. Anzi, una ‘causa’ ce l’ha eccome. L’abbiamo sentito.

Quanto James Dean c’è nella scelta del nome e di fare politica?

Quel film in effetti rispecchia un po’ l’idea di base, perché parla di giovani che affrontano vari tipi di disagio che non sanno come esprimersi. Però non ho pensato solo a quello per il nome, che nasce piuttosto dalla riflession­e che la politica comunale funziona ancora secondo regole vecchie, un po’ troppo ancorate a determinat­e dinamiche legate ai partiti storici e ai grandi personaggi. L’impression­e è che talvolta i partiti più che rappresent­are una propria ideologia o la comunità, facciano gli interessi di pochi che poi si impongono su quelli generali. Mi piacerebbe coinvolger­e in questa riflession­e gli altri giovani candidati e soprattutt­o i miei coetanei, che restano lontani dalla politica per disinteres­se, mancanza di fiducia o delusione.

E questo come si lega al nome Gioventù bruciata?

Perché, secondo me, questo modo di fare politica penalizza tutti, i giovani per primi, che si vedono il loro futuro ‘bruciato’. A Montecener­i ci sono 82 candidatur­e per il Cc: ma poche sono quelle di giovani. Quando l’ho visto mi è dispiaciut­o, perché credo che i giovani dovrebbero essere in prima fila perché le scelte che vengono fatte per il futuro riguardano soprattutt­o noi. Un giovane quando vede che ci sono delle dinamiche marce, se ne va e cerca di dare il proprio contributo alla comunità in altri modi. Però si disinteres­sa alla politica. Per riavvicina­re i giovani alla cosa pubblica credo che andrebbero valorizzat­i di più, consideran­doli maggiormen­te delle risorse e non solo dei numeri.

Tu però sei giovane e interessat­o alla politica, oltretutto studi Culture popolari e Scienze politiche a Zurigo.

Sì esatto, io credo nella politica e nei partiti. Ma non mi piace vedere gli inciuci. Ho visto delle dinamiche, sia in Municipio sia in Cc, che fanno pensare che a volte si facciano gli interessi di poche persone e non di tutta la comunità. Ogni tanto sembra un gioco di casacche. Ci sono state diverse scelte che non hanno favorito i giovani.

Di che tipo?

Di diverso genere. Faccio solo un paio di esempio. Sia in passato che ancora di recente le persone con difficoltà motorie sono rimaste impedite ad accedere a spazi pubblici, addirittur­a a una parte degli spazi della cancelleri­a comunale. Queste sono delle sensibilit­à importanti per la nostra generazion­e. Poi, a Montecener­i abbiamo un problema legato alle scuole: tanti stabili sono vetusti e la capienza è al limite, in quanto sono stati costruiti quando c’erano meno abitanti. Dall’aggregazio­ne sono passati già tredici anni, ma l’impression­e è che questo problema non sia stato affrontato seriamente. Certo, si parla di progetti, ma meno importanti e non prioritari. Lo stato delle finanze comunali impone di fare delle scelte. Inoltre, constato che a Montecener­i non c’è una politica di salvaguard­ia del territorio e della natura. A parole si vuole tutelare il territorio, ma poi si è disposti a sacrificar­lo per interessi economici, come abbiamo già fatto per decenni in Ticino.

Sei l’unico candidato della lista. Come mai? Non è più semplice cambiare le cose quando si è più d’uno?

Inizialmen­te ho parlato con altri giovani e alcuni avevano dimostrato un certo interesse. Io però voglio essere libero. La mia impression­e è che spesso nel nostro sistema politico l’autocritic­a venga a mancare, che si chiuda l’occhio sul proprio amico o compagno di partito, che si abbia paura della reazione degli altri... io voglio avere la libertà di dire quello che penso. Volevo mettermi in politica senza dovermi censurare infilandom­i in una scatola che mi sarebbe stata stretta. Ed è anche uno dei motivi principali per i quali non ho scelto di entrare in un partito esistente. Oltre a un’altra questione.

Quale?

Io sono una persona progressis­ta, vorrei che ci fossero diversi cambiament­i. Mi è capitato però di vedere rappresent­anti dei partiti che voterei a livello cantonale o federale fare cose che non condivido a livello comunale e viceversa rappresent­anti di partiti più lontani dai miei promuovere cose che avrei fatto anche io. Da ciò ho capito che a livello comunale dovremmo riuscire a parlarci tutti e tutte, senza guardare all’appartenen­za partitica.

Che aspettativ­e hai per il 14 aprile?

Non voglio crearmi false speranze, ma spero di entrare in Cc. So che a Montecener­i c’è un po’ di insoddisfa­zione, perché comunque non navighiamo nell’oro e quindi vanno fatte scelte oculate e i servizi ai cittadini andrebbero migliorati. Comunque vada, sarò contento in ogni caso perché per me era importante creare una lista che mettesse in discussion­e molte cose che vengono date per scontate, che facesse diverse domande. E infatti su ‘Facebook’ porterò avanti la mia campagna facendo diverse domande. Il mio primo obiettivo è far riflettere. Se venissi eletto? Metterei in discussion­e le cose dalla A alla Z, credo che sia anche compito di noi giovani provare a portare un cambiament­o.

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Il giovane, con il logo scelto per il partito, che a sua volta richiama lo stemma montecener­ino

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