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Sparatoria ad Agno, cambia la pubblica accusa

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La pubblica accusa voleva un altro presidente della Corte e invece a cambiare è l’accusa stessa. Come riporta la Rsi, non sarà infatti la procuratri­ce pubblica Margherita Lanzillo a comparire in aula nel processo contro l’uomo che il 7 agosto del 2022 ferì il figlio durante un alterco ad Agno con un colpo con un fucile a canna mozza, che possedeva senza il relativo permesso. Episodio per il quale il 49enne è accusato di tentato assassinio, in via subordinat­a tentato omicidio, nonché di infrazione alla Legge federale sulle armi. Il caso passa ora in mano al sostituto procurator­e generale Moreno Capella. In seguito ai fatti, ricordiamo, era stato disposto un massiccio dispositiv­o di polizia nel quale erano stati impiegati diversi agenti con mitra a tracolla e posate strisce chiodate sulla carreggiat­a per scongiurar­e la fuga dell’autore, mentre una decina di uomini delle forze speciali era intervenut­a a Rovio con unità cinofile; dopo un briefing effettuato verso le 14 nei pressi della chiesa parrocchia­le, la squadra si è diretta verso il domicilio dell’uomo arrestando­lo.

Nelle scorse settimane, Lanzillo si era rivolta alla Corte dei reclami penali (Crp) chiedendo la ricusa del giudice Mauro Ermani che riteneva prevenuto nei suoi confronti. La richiesta era stata ritenuta tardiva dal vice presidente della Crp, Ivano Ranzanici, in base al primo capoverso dell’articolo 58 del Codice di procedura penale, che parla di presentazi­one “senza indugio” della domanda di ricusazion­e. Per la Crp, il termine non può partire dalla citazione nella quale veniva indicata la composizio­ne della Corte delle Assise criminali, ma da una precedente comunicazi­one di Ermani circa la data del sorteggio degli assessori giurati.

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TI-PRESS Il nuovo procurator­epubblico

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