L’Ordine degli Avvocati a gran voce: ‘Acquistare lo stabile Efg’
Intanto sul Preventivo arrivano ancora emendamenti
“Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati conferma il proprio appoggio, già espresso più volte in precedenti occasioni, all’acquisto da parte del Cantone dello stabile Efg per l’insediamento della futura Cittadella della giustizia”. In vista del voto del Gran Consiglio la prossima settimana, a ribadirlo è l’Ordine stesso con una nota inviata dal suo presidente,
Andrea Lenzin, in cui si sottolinea come “gli stabili in cui viene oggi amministrata la giustizia sono attualmente e da ormai troppo tempo incompatibili con la funzione cui dovrebbero adempiere”. Infatti, “dimensioni, struttura logistica e isolamento acustico delle aule di giustizia non garantiscono la tutela della sfera privata degli utenti, né tantomeno quella del segreto professionale cui avvocate e avvocati sono astretti”.
In più, scrive ancora l’Ordine degli avvocati, “l’infrastruttura tecnica non è compatibile con l’imminente implementazione, a livello federale, del progetto di digitalizzazione della giustizia ‘Justitia 4.0’, per non parlare delle situazioni di puro e semplice degrado che rendono a tratti imbarazzante l’immagine dell’apparato giudiziario del nostro Cantone”.
Per l’Ordine degli avvocati, inoltre, “un’amministrazione della giustizia funzionale, efficiente, tecnologicamente aggiornata e dotata di infrastrutture logistiche adeguate non è solo un elemento imprescindibile dello stato di diritto; è anche una componente essenziale dell’attrattività del nostro Cantone per chi decide di insediarvi la propria attività o trasferirvi il proprio domicilio”.
Insomma, “investire nella giustizia significa, nel caso specifico dell’acquisto dello stabile Efg, contribuire a mantenere e migliorare l’attrattività e l’immagine del Ticino: un’occasione preziosa e molto probabilmente irripetibile”.
Petralli (Verdi) e Isabella (Centro) sugli scudi
Per quanto riguarda invece il Preventivo, anch’esso in programma nella seduta di Gran Consiglio che si inaugurerà lunedì, continuano a fioccare gli emendamenti. Detto della sessantina di proposte di correzione (cfr. edizione di ieri), allo scadere dei termini ne sono stati presentati ancora. Giulia Petralli( Verdi) e Claudio Isabella (Centro), che sono anche sindacalisti rispettivamente di Vpod e Ocst, ne hanno presentati quattro. I due che li vedono unici firmatari chiedono di “consentire la concretizzazione dello studio volto ad adeguare i salari nel settore delle case anziani a quelli previsti dalla scala salariale in vigore nel Roc Eoc” e di abrogare “la riduzione del contributo agli enti del settore del sostegno alle famiglie e all’infanzia di 600mila franchi e il rallentamento/posticipo delle iniziative nel settore del sostegno alle famiglie e all’infanzia di 800mila franchi”.
I due sindacalisti, assieme al copresidente socialista
Fabrizio Sirica chiedono anche di abrogare “il mancato riconoscimento dell’impatto finanziario delle riduzioni dei contributi globali di 3,63 milioni, perché è necessario garantire condizioni lavorative attrattive per il personale dei settori socio-sanitari e socio-educativi”. Sempre Petralli, Isabella e Sirica, assieme a Evaristo Roncelli (Avanti), chiedono di riconoscere il rincaro per i dipendenti pubblici. In casa Ps resta alta la preoccupazione che porta a chiedere di abrogare gli articoli 2 e 3 del Decreto legislativo concernente il Preventivo che riguardano le questioni dell’asilo e la non sostituzione del 20% dei partenti nei settori non regolati dal Piano dei posti autorizzati. Anche per ragioni formali: “Un decreto legislativo di carattere obbligatorio generale, o parte di esso, è sottoposto a referendum facoltativo, diversamente dal decreto legislativo di approvazione del Preventivo dello Stato. Questi auspici possono essere espressi in un rapporto”, ma così facendo la norma “verrebbe sottratta al diritto di referendum”. Il parlamento “che negli ultimi tempi ha già strattonato largamente le procedure democratiche che esso stesso ha concorso a definire, non deve prestare il fianco a confusioni sulle sue deliberazioni e sulla loro forma”. Sulla non sostituzione nei settori non regolati dal Ppa, il capogruppo Ivo Durisch attacca: «Una misura perniciosa e pericolosa, colpirà i settori non colpiti l’anno scorso, ausiliari a tempo determinato, altro personale fragile e l’ambito della formazione: da capire in che modo, ma in un momento dove i problemi della gioventù sono crescenti e in difficoltà è scandaloso».