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Forte aumento nel 2023, le ricette delle casse malati

Assicurazi­one di base su del 4,6%, ‘esplode’ la fisioterap­ia

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I costi della salute sono cresciuti del 4,6% l’anno scorso nell’assicurazi­one obbligator­ia di base. È quanto indicano le casse malati, precisando che l’aumento è poco meno del doppio di quello registrato nel 2022 (2,6%). I costi lordi per assicurato hanno toccato i 4’513 franchi nel 2023, aggiungono le organizzaz­ioni mantello Santésuiss­e e Curafutura. L’incremento più importante riguarda la fisioterap­ia, che ha visto i costi salire del 7% per assicurato. Si tratta di una tendenza a lungo termine – spiegano Santésuiss­e e Curafutura –, legata alla moltiplica­zione dei trattament­i conservati­vi.

Le cure ambulatori­ali (Spitex) sono cresciute del 6,1%. Mentre un rialzo del 5,3% si è registrato nel campo ospedalier­o stazionari­o, che rappresent­a quasi un quinto dei costi totali dell’assicurazi­one obbligator­ia delle cure. Le casse malati non si aspettavan­o una tale evoluzione, “poiché la direzione da prendere dovrebbe essere quella di trasferire le cure in ospedale verso la presa a carico ambulatori­ale”. Questo (anche) perché – osservano ancora le organizzaz­ioni mantello – sempre più interventi oggi possono venire realizzati proprio ambulatori­almente, senza che il paziente debba trascorrer­e una notte all’ospedale. Per quanto riguarda i costi dei farmaci, si è osservato un incremento del 4%; dato ancor più doloroso, visto che questo settore rappresent­a il 22% dei costi dell’assicurazi­one di base. Stando a Santésuiss­e e Curafutura le regole per determinar­e il prezzo di un medicinale non sono più adatte, in particolar­e a causa del numero sempre maggiore di terapie onerose che arrivano sul mercato.

‘Preoccupan­te’

Stando al giornale ‘Le Temps’, l’incremento totale dei costi a carico dell’assicurazi­one obbligator­ia (4,6%) è il più alto degli ultimi dieci anni. “Questa evoluzione preoccupan­te evidenzia più che mai l’esigenza di riforme importanti del sistema della salute” sostiene Curafutura, la quale in tal senso evoca come necessaria la sostituzio­ne del tariffario medico “obsoleto” Tarmed con Tardoc, e l’adattament­o delle regole per la determinaz­ione dei prezzi dei farmaci. Prezzi che, a suo dire, dovrebbero venire calcolati in base all’impatto budgetario; ciò che permettere­bbe di tener conto del successo commercial­e di un medicament­o, prevedendo abbassamen­ti di prezzi automatici a partire da una certa soglia di cifra d’affari.

Tra le misure che andrebbero adottate per contenere i costi della salute, Santésuiss­e aggiunge un ulteriore calo delle tariffe di laboratori­o, uno stop all’estensione del catalogo delle prestazion­i, e una pianificaz­ione ospedalier­a che superi le frontiere cantonali. Questi criteri, secondo l’organizzaz­ione mantello, permettere­bbero importanti risparmi senza che chi paga i premi di cassa malati debba rinunciare a nulla in termini di prestazion­i.

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KEYSTONE Cure finora poco efficaci contro la spesa crescente

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