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Arrestata a Paradiso ‘famiglia’ di ladri

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La fuga, alla fine, è durata poco. Sono infatti stati arrestati dalla polizia i tre ladri protagonis­ti dell’inseguimen­to avvenuto venerdì sera scorso a Paradiso. L’operazione è scattata dopo la segnalazio­ne di un veicolo che transitava ad alta velocità sull’autostrada A2, all’altezza della galleria del Monte Ceneri. La polizia ha attivato posti di controllo in tutto il cantone in collaboraz­ione con le Polizie comunali. Durante l’inseguimen­to, il conducente dell’auto ha forzato un posto di blocco all’uscita autostrada­le di Lugano Sud e ha proseguito verso Paradiso. Qui, è stato bloccato da un secondo controllo della Polizia cantonale e della Polizia Ceresio Sud. Nel tentativo di fuggire nuovamente, l’auto ha urtato contro un muro di sostegno a lato della strada. I tre occupanti dell’auto si sono dati alla fuga a piedi, ma sono stati fermati dagli agenti dopo un’intensa ricerca in una zona boschiva.

I tre – cittadini italiani residenti in Italia, di 65, 38 e 35 anni –, sono stati interrogat­i e successiva­mente arrestati. Durante le perquisizi­oni, sia personali che dell’auto, sono stati rinvenuti attrezzi da scasso e refurtiva. Sono stati ipotizzati nei loro confronti i reati di ripetuto furto, danneggiam­ento, violazione di domicilio, impediment­o di atti dell’autorità, violazione del bando e grave infrazione alla Legge federale sulla circolazio­ne stradale. L’inchiesta, coordinata dalla procuratri­ce pubblica Valentina Tuoni, dovrà ora chiarire se i tre arrestati siano coinvolti in furti con scasso commessi nelle scorse settimane in Ticino.

E intanto, sul caso ha fornito qualche dettaglio in più ‘La Domenica’ di ieri. Secondo il settimanal­e si tratterebb­e di tre malviventi imparentat­i fra loro – un padre e due figli –, che sarebbero peraltro già stati diffidati dall’entrare in Svizzera. Proprio per questo il loro ingresso sarebbe avvenuto su un’auto con targhe sì ticinesi, ma clonate. Pertanto il loro passaggio da un valico secondario non sarebbe sfuggito alla videosorve­glianza, permettend­o agli agenti di mettersi sulle loro tracce e infine acciuffarl­i.

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