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Verso una drastica riduzione del numero di filiali

La grande banca snellirà la rete al più tardi entro il 2026

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Zurigo – L’integrazio­ne di Credit Suisse (Cs) ha trascinato Ubs nelle cifre rosse nell’ultimo trimestre del 2023. Tuttavia, la più grande banca svizzera ha registrato un enorme profitto sull’intero anno, grazie ai massicci guadagni contabili derivanti dall’acquisizio­ne dello storico rivale. La banca considera ora conclusa la prima fase del complesso iter di assorbimen­to di Cs: «Nella prossima (...) ci concentrer­emo sulla ristruttur­azione e sull’ottimizzaz­ione delle attività acquisite», ha dichiarato il Ceo Sergio Ermotti. «Il nostro percorso nei prossimi tre anni non sarà sempre semplice, ma la strategia è chiara», ha puntualizz­ato il 63enne ieri a Zurigo in occasione della presentazi­one degli ultimi risultati trimestral­i della grande banca.

Una delle sfide sarà eliminare i doppioni nella rete di filiali: Ubs ne chiuderà un numero considerev­ole nei prossimi anni in Svizzera, ha spiegato Ermotti. Il numero totale delle succursali si avvicinerà probabilme­nte a quello delle sedi Ubs prima dell’integrazio­ne, ha precisato. Maggiori dettagli saranno noti alla fine del 2024 o del 2025. Attualment­e in Svizzera vi sono ancora circa 190 agenzie Ubs e 95 Cs. Ubs intende portare a termine la fusione delle unità elvetiche nel terzo trimestre del corrente anno. Le attività di Cs Svizzera saranno poi gradualmen­te trasferite in Ubs nel corso del 2025.

I tagli di posti di lavoro, a livello globale, sono diampia portata: non ci si concentra su regioni specifiche, ha affermato il responsabi­le delle finanze Todd Tuckner in risposta a una domanda. È chiaro comunque che il comparto investment banking e quello in cui sono inserite le attività che Ubs vuole liquidare contribuis­cono con una quota consistent­e alla cancellazi­one di impieghi. La riduzione dell’organico avverrà comunque principalm­ente nella seconda metà dell’anno in corso. Fino a quando la fusione legale di Ubs e Cs a livello globale non avrà luogo, nel secondo trimestre, la banca dovrà infatti fare affidament­o su dipendenti chiave.

Nel quarto trimestre del 2023 sono stati soppressi altri 4’300 posti di lavoro. Il numero di impieghi a tempo pieno presso la banca combinata di Ubs e Csammontav­a quindi a circa 113mila a fine dicembre, a cui vanno aggiunti circa 25mila dipendenti esterni. I dirigenti di Ubs non hanno voluto rispondere alle domande sull’evoluzione di salari e bonus. Un quadro completo sarà disponibil­e solo con la relazione sulle remunerazi­oni, che sarà pubblicata il 28 marzo. La banca ha registrato una perdita netta di 279 milioni di dollari (circa 242 milioni di franchi) nel quarto trimestre 2023. Nel terzo trimestre aveva subito una perdita di 785 milioni di dollari. Nell’intero esercizio 2023, ha registrato invece un utile ante imposte di 29,9 miliardi di dollari e un utile netto di 29 miliardi. Agli azionisti sarà offerto un dividendo di 0,70 dollari per azione (+27% su baseannua).

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KEYSTONE L’ora delle grandipuli­zie

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