No a Genini, stralcio dei tagli confermato
È stato invece affossato l’emendamento presentato da Simona Genini, insieme ad altri sei deputati liberali radicali, per reintrodurre un taglio ai sussidi di cassa malati. La misura – che non ha raccolto nemmeno il pieno sostegno del gruppo liberale radicale (contrario Nicola Pini, astenuti Speziali e Gianella) – chiedeva di intervenire con un risparmio di 12 milioni sui sussidi Ripam. «Non è questo correttivo che permetterà di risanare le casse del Cantone. Ma vuole lanciare un segnale importante: non possiamo più erogare sussidi a chi non ne ha bisogno», spiega Genini. «Non è normale che famiglie con oltre 150mila franchi di reddito lordo ottengano dei sussidi. La nostra proposta riprende quella del governo (16 milioni di tagli, ndr), tutelando però le persone sole e le famiglie senza figli». Pronta la risposta di Agustoni: «Con un forte problema di denatalità non mi sembra la scelta migliore andare a colpire solo le famiglie con dei figli. Sarebbe un brutto segnale». Ancora più categorico
Alessandro Mazzoleni (Lega): «Siamo sempre stati contrari ai tagli dei sussidi di cassa malati. Non si risanano le finanze pubbliche tagliando sul sociale. Specialmente in un periodo dove i premi di cassa malati crescono senza un freno».
Durisch (Ps): ‘Siamo preoccupati, troppa poca sensibilità’
Guarda già al prossimo anno la sinistra: «Siamo ovviamente contrari a questi tagli, anche se sappiamo bene che verranno riproposti nei prossimi mesi», segnala il capogruppo socialista Ivo
Durisch. «Nell’anno in cui c’è stato l’aumento più marcato dei premi e la preoccupazione dei costi è al primo posto mi chiedo come si faccia ad avere così poca sensibilità». Replica Ferrara (Plr): «C’è differenza tra essere sociale ed essere socialista. Se ci sono delle storture vanno corrette. Dobbiamo chiederci perché in Ticino spendiamo di più, e non è per la presenza di molti anziani».