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Si va al voto per la Sala multiuso di Rovio

Riuscito il referendum, cittadini alle urne il 3 marzo

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È ufficiale. Il 3 marzo prossimo, i cittadini di Val Mara saranno chiamati a votare sul destino della Sala multiuso di Rovio. Il 25 settembre 2023 il Consiglio comunale ha approvato la concession­e di un credito di 990mila franchi per la ristruttur­azione dello stabile. Contro questa decisione è stato lanciato, da un gruppo di cittadini, un referendum sottoscrit­to da 285 persone (16,3% degli iscritti in catalogo). Toccherà dunque ora al popolo decidere. Se prevarrà il sì, Val Mara potrà procedere con la ristruttur­azione, se vincerà invece il no, il credito decadrà e lo stabile non verrà rimodernat­o.

L’intenzione del Municipio, si legge in un comunicato stampa, è di inserire tutti i servizi dell’amministra­zione comunale dislocati a Rovio in un unico stabile facilmente raggiungib­ile. Attualment­e i servizi finanziari hanno sede nell’edificio Legato Trivelli situato nel nucleo, il servizio sociale nella Sala multiuso e lo sportello di cancelleri­a nello stabile di proprietà del Patriziato, per il quale paga un canone di locazione.

Già l’allora Municipio di Rovio aveva avviato la progettazi­one definitiva per la ristruttur­azione dello stabile e anche la Commission­e di studio sull’aggregazio­ne comunale aveva individuat­o l’edificio di pregio situato in piazza Fontana quale sede per i servizi amministra­tivi dislocati a Rovio. Il progetto prevede al piano terreno una sala multiuso con uno sportello dedicato al pubblico e un Wc per disabili, all’esterno verranno rinnovati quelli esistenti. Al primo piano verranno creati gli uffici per i Servizi finanziari e per il Servizio sociale. Le associazio­ni che operano nel Comune di Val Mara, si legge ancora nella nota, “necessitan­o di spazi dove svolgere i loro incontri, la sala che verrà creata al piano terreno potrà essere messa a disposizio­ne per queste necessità”. Si tratta di una ristruttur­azione totale che prevede il completo rifaciment­o dell’impianto di produzione del calore, dell’impianto elettrico, del tetto e dei pavimenti. Questo edificio è situato all’interno del perimetro di rispetto della chiesa parrocchia­le dei Santi Vitale e Agata, gli interventi sullo stabile devono quindi sottostare alle condizioni poste dall’Ufficio dei beni culturali. Nella nota viene ricordato che l’architetto Tita Carloni aveva coordinato l’esecuzione delle tinteggiat­ure e degli intonaci che rendono l’edificio di particolar­e pregio.

Gli argomenti dei promotori del referendum e contrari dunque alla concession­e del credito si fondano sul fatto che non sia un intervento prioritari­o ed eccessivam­ente oneroso.

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I contrari ritengono il credito oneroso e non prioritari­o

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