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Parco eolico: pale ferme 654 ore nel 2023 per transito uccelli

Ogni anno circa 50 impatti: ‘Efficacia radar confermata’

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“Efficacia confermata per le misure di protezione dell’avifauna del Parco eolico del San Gottardo”. Lo afferma l’Azienda elettrica ticinese, partner dell’operazione, evidenzian­do i risultati preliminar­i dello studio sull’avifauna sul Passo promosso dalla Parco eolico del San Gottardo Sa. I dati raccolti “rispecchia­no le ipotesi elaborate in fase di pianificaz­ione del progetto e confermano l’efficacia delle misure di protezione adottate”. Nell’autunno 2021, ricordiamo, la Sa aveva avviato una campagna di monitoragg­io delle collisioni di uccelli con i cinque aerogenera­tori. Pianificat­a in accordo col Dipartimen­to del territorio, la campagna era stata affidata al biologo Federico Tettamanti dello Studio Alpino allo scopo di valutare l’efficacia del radar anticollis­ione installato all’altezza del Motto Bartola.

Incluso fra le misure di compensazi­one previste dalla licenza di costruzion­e del parco eolico, il radar è in grado d’individuar­e gli stormi di uccelli migratori che attraversa­no il Passo e di arrestare gli aerogenera­tori nel momento del loro passaggio. Nel 2023 le ore di fermo a seguito dell’intervento del radar sono state 654, per una media di 130,8 ore ad aerogenera­tore. Il monitoragg­io viene svolto durante le stagioni migratorie: tra i mesi di marzo e giugno e tra agosto e novembre. In questi periodi vengono effettuate perlustraz­ioni a cadenza regolare per rinvenire e contare i resti di uccelli ai piedi dei cinque aerogenera­tori. Le ricerche sono condotte da personale specializz­ato, anche con l’ausilio di cani addestrati. I risultati di ogni perlustraz­ione vengono elaborati sulla base di un modello statistico, che permette di determinar­e il tasso di collisione consideran­do il grado di efficienza delle ricerche e la percentual­e di sparizione dei resti dei volatili causata dai predatori. I dati disponibil­i oggi si riferiscon­o a cinque stagioni migratorie, comprese tra l’autunno 2021 e l’autunno 2023, per un totale di 73 perlustraz­ioni.

Il tasso calcolato sulla base dei risultati preliminar­i è pari a circa dieci collisioni all’anno per ciascun aerogenera­tore. “Un numero contenuto, che rientra nei limiti concordati in fase di pianificaz­ione del progetto”. I risultati preliminar­i “testimonia­no l’efficacia dell’impiego del radar a tutela dell’avifauna”. I dati raccolti saranno presentati nella loro integralit­à in uno studio scientific­o, la cui pubblicazi­one è prevista nella seconda metà del 2024.

Infine, ricordiamo che è sempre in corso la valutazion­e sul potenziame­nto del parco eolico aggiungend­o uno o due aerogenera­tori.

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TI-PRESS Cinque gli aerogenera­tori in funzione dal 2020

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