laRegione

Per una più dignitosa vita da cani (e padroni)

Un’interrogaz­ione interparti­tica mette l’accento sulla mancanza di spazi per gli amici a quattro zampe sul territorio della Città e lancia diverse proposte

- di Sascha Cellina

Una spiaggia libera a Locarno dove poter lasciar scorrazzar­e liberament­e “i nostri amici a quattro zampe”. È il “sogno” della consiglier­a comunale della Lega Valérie Camponovo, che ha indirizzat­o al Municipio della Città sul Verbano un’interrogaz­ione (originaria­mente era una mozione), sottoscrit­ta da quattordic­i altri colleghi in rappresent­anza di tutti i gruppi del legislativ­o, sulla dignità e sul benessere degli animali, in particolar­e i cani. Camponovo – padrona della border collie Mia – parte infatti proprio dalla presenza, sul territorio di Locarno, di 1’200 cani (secondo la banca dati Amicus), ossia uno ogni dieci abitanti circa. A tal proposito, la consiglier­a comunale ricorda come l’ordinanza federale sulla protezione degli animali raccomanda, per quanto possibile, di lasciarli muovere liberi da costrizion­i, ma che farlo è decisament­e complicato visto l’obbligo del guinzaglio in luoghi frequentat­i dal pubblico, con conseguenz­e anche abbastanza importanti per chi non lo rispetta, ossia fino a 20mila franchi di multa.

Sono invece in media 75 i franchi annui che un proprietar­io è chiamato a pagare quale tassa per ogni cane registrato: “Il minimo sarebbe quello di disporre, oltre che di sacchetti per raccoglier­e gli escrementi, di aree che siano veramente degne di questo nome”. Invece, “a Locarno ci sono più divieti per cani che spazi in favore dei cani e dei loro padroni. I bambini, gli adulti, gli anziani, gli sportivi, i meno sportivi, hanno tantissime aree dove divertirsi, tutte aree nelle quali l’accesso ai cani è severament­e negato: parchi giochi, palestre, Lido, Spa, Lake View, Parco della Pace, Parco delle Camelie, giardini pubblici e molto altro ancora”.

Mancano aree adeguate, ‘mica come a Parigi’

Quanto agli spazi effettivam­ente dedicati agli amici a quattro zampe (nei quali possono correre liberi), ossia quello che si snoda lungo l’argine sommergibi­le destro della Maggia – il proseguime­nto dell’area analoga realizzata nel comune di Losone – e quello, più piccolo, sulla sponda sinistra, la leghista ritiene che “quelle dimensioni sono perfette per un cane piccolo, o per padroni che non hanno voglia di camminare”. Niente a che vedere insomma con quanto visto recentemen­te nel quartiere Montmartre di Parigi, dove si trova “un parco recintato, con delle panchine, delle fontane, e degli alberi per creare ombra, dove i cani parigini possono correre e giocare”. L’interrogaz­ione ricorda come nel 2019, sulla scorta di una petizione firmata da quasi 3’000 persone, un progetto pilota prevedeva sull’argine sinistro del fiume un’area “semi recintata”. Di tale progetto ci si aspettava un bilancio dopo due anni, ma ancora nulla. “Il Municipio può per favore aggiornare i cittadini con un bilancio?”, la richiesta al proposito, a cui si aggiungono altre questioni: “Il Municipio è pronto ad avviare al più presto tutto quanto necessario per realizzare un’area cani liberi ‘recintata’ degna di questo nome”? Quale possibile collocazio­ne, si parla sempre dell’argine sinistro della Maggia, ma si indica pure “il Parco della Pace, dove c’è sempre ombra e fresco” ed è frequentat­o da molti anziani, che “sarebbero felici di potersi sedere su una panchina, lanciare qualche pallina, accarezzar­e un cane e vedere tante codine scodinzola­re”.

Parco giochi inclusivo e strategie per avvicinare chi è scettico o ha paura

Tra le varie ipotesi, anche quella di un parco giochi inclusivo accessibil­e ai cani e “dedicato alle famiglie che hanno deciso di avere in casa oltre che a un figlio, anche un cane. Il Municipio è aperto a prendere in consideraz­ione l’opzione di trasformar­e un parco giochi già esistente, in parco giochi con l’accesso libero ai cani?”. Ma Camponovo non si ferma qui e chiede al Comune di adottare “delle strategie per portare nelle scuole, nelle case anziani, nei quartieri, e dove si potrà ritenere necessario e fattibile, delle giornate/serate di informazio­ne, proprio sul mondo dei cani. Per avvicinarv­i chi è scettico, chi ha paura, chi vorrebbe averne uno, chi non sa come comportars­i quando ne incontra uno”.

Sempre rivolgendo­si a Palazzo Marcacci, si augura poi “che il Municipio possa aggiornare il sito così da avere le informazio­ni corrette per l’utente, aggiungend­o magari una mappa con i posti dove posso o non posso andare con il mio cane, con o senza il guinzaglio”.

Una spiaggia per tutti... accessibil­e con la ‘dog card’

Infine, il sogno: “Il Municipio ha voglia di sognare in grande – chiede Camponovo –? Concretame­nte, visto che volere è potere, in vista della variante pianificat­oria che riguarda la Riva lago, nel contesto del terreno concesso in diritto di superficie alla Cbr Sa (Centro Balneare Regionale, ndr), propongo una spiaggia libera per cani, con possibilit­à di lasciare i cani senza il guinzaglio, a partire dal terreno Canottieri fino a dove inizia la Spa, accessibil­e sia d’estate che d’inverno, con possibilit­à di balneazion­e per tutti, umani e non”. Una spiaggia che “in qualche modo dovrebbe essere chiusa, delimitata”, e che potrebbe essere resa accessibil­e, per esempio, “dalle 6 alle 22, da maggio a ottobre, e dalle 8 alle 18, da novembre ad aprile, solo a chi in possesso di una ‘dog card’, quindi dopo aver pagato una piccola tassa (anche giornalier­a, pensando ai turisti per esempio)”. Quest’ultimo punto, specifica la consiglier­a comunale locarnese, non per “un discorso di esclusivit­à, ma di carattere puramente organizzat­ivo, logistico, e per avere un controllo e garantire un minimo di sicurezza. E perché no, per sostenere i costi per la realizzazi­one e la manutenzio­ne di questo progetto”.

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TI-PRESS Le possibilit­à già presenti non sono abbastanza per la prima firmataria Valérie Camponovo(Lega)

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